buonfiglio binaghi petrucci

“BINAGHI NON MI PARLA? PAZIENZA. PETRUCCI DICE CHE AL CONI SERVONO PESI MASSIMI? NOI ABBIAMO VINTO UN ORO E UN ARGENTO A PARIGI. NON RICORDO I RISULTATI O LA PRESENZA DEL BASKET AI GIOCHI” - IL PRESIDENTE DELLA FEDERCANOA LUCIANO BUONFIGLIO, 74 ANNI, SI TOGLIE I MACIGNI DAL KAYAK E SPIEGA PERCHE’ HA DECISO DI CORRERE ALLA PRESIDENZA DEL CONI (E’ IL FAVORITO PER SUCCEDERE A MALAGO’) – “ABODI A FAVORE DEL MIO RIVALE PANCALLI? HO PARLATO COL MINISTRO, MI HA ASSICURATO LA NEUTRALITA’ DELL’ESECUTIVO” – IL TRADIMENTO NEI CONFRONTI DI PAGNOZZI PER ELEGGERE MALAGO’

Marco Bonarrigo per corriere.it - Estratti

luciano buonfiglio foto mezzelani gmt 050

 

Dicono sia troppo mite ed educato per la battaglia che lo aspetta, troppo poco di rottura con il passato, troppo indipendente da politica e politici, a capo di una federazione troppo piccola per contrastare le giganti. Luciano Buonfiglio, napoletano, 74 anni, da venti alla guida di Canoa e Kayak, a dispetto dei tanti «troppo» accostati al suo nome è al momento il favorito a succedere a Giovanni Malagò alla guida del Coni. Semifinalista nel K4 a Montreal nel 1976, sarebbe il primo eletto «olimpico» in 110 anni di storia.

 

Chi gliel’ha fatto fare, presidente Buonfiglio?

«Sabatino Aracu, grande dirigente sportivo italiano: gli avevo chiesto di candidarsi se Malagò non avesse ottenuto il quarto mandato, mi ha invitato a presentarmi in prima persona».

 

Ai vertici del Coni servono «pesi massimi» di federazioni importanti, con curriculum forti ha detto Gianni Petrucci.

«Al Coni serve esperienza. Il curriculum? Ho disputato le Olimpiadi, ho militato in un gruppo sportivo militare, le Fiamme Oro, sono stato manager internazionale di un colosso assicurativo, vicepresidente, presidente federale, membro di Consiglio e di Giunta del Coni. Poi non voglio replicare a Petrucci, non è nel mio stile, ma…».

 

Ma?

luciano buonfiglio giovanni malagò

«Noi abbiamo vinto un oro e un argento a Parigi con il K1 e il C2 e due medaglie ai Mondiali. Non ricordo i risultati o la presenza del basket ai Giochi. Le federazioni hanno tutte eguale dignità, quelle piccole e medie vivono di volontariato e vanno tutelate».

 

Quant’è piccola la Fick (Federazione italiana canoa kayak)?

«In vent’anni siamo passati da 5 a 20 mila tesserati riducendo i dipendenti da 34 a 17. Abbiamo un utile di 175 mila euro e riserve per 1,3 milioni gestendo le risorse con cura maniacale».

 

Lei ha rapporto bilancio/dipendenti virtuoso, altri il doppio dei dipendenti necessari.

«Spendiamo solo il 27% per un personale preparato e motivatissimo. Voglio aiutare tutti a ridurre i costi, molti colleghi ereditano situazioni pesanti dal passato».

 

Petrucci incalza: il successore di Malagò non deve essere un presidente.

«Io credo di sì, invece. Solo chi gestisce una realtà federale ne conosce problemi ed esigenze».

 

Malagò non veniva da una federazione.

«Io sì, è uno dei miei segnali di discontinuità».

luciano buonfiglio foto mezzelani gmt 049

 

Carraro e Petrucci come presidenti di transizione?

«Hanno già fatto bene, vorrei rivolgermi a loro per i suggerimenti giusti».

 

Il suo avversario al momento è Luca Pancalli.

«Stimo molto Pancalli e ho un buon rapporto con lui. Mi sono permesso di dirgli che forse il Coni non è pronto all’unificazione olimpica/paralimpica perché Cio e International Paralympic Committee non la vogliono ancora».

 

Pancalli, scivolando da sinistra a destra, godrebbe del supporto del governo.

«Il ministro Abodi, con cui ho un eccellente rapporto, mi ha assicurato l’assoluta neutralità del gabinetto».

 

È vero che 12 anni fa lei tradì Pagnozzi per Malagò, come sostiene Angelo Binaghi?

«Quando nel 2012 dissi a Pagnozzi che avrei voluto essergli utile mi rispose che la squadra era completa. Malagò mi presentò il suo progetto, lo trovai entusiasmante. Ho avvertito Pagnozzi che non l’avrei seguito».

luciano buonfiglio foto mezzelani gmt 050

 

Binaghi la tratta a pesci in faccia...

«L’ho cercato ai Collari d’Oro, avrei voluto chiacchierare con lui. Risposta: «Io no». È tra i pochissimi presidenti a cui non ho presentato il mio programma. Pazienza».

 

Quale sarà la discontinuità con Malagò?

«Meno personalismo, apertura totale. Tutto va condiviso con Consiglio Federale e Giunta, dal mio lavoro ho imparato che soli non si combina niente. C’è tanto da fare: impianti, investimenti sulla doppia carriera degli atleti per avere risorse umane di qualità quando smettono, sostegno al Sud, sviluppo dei centri studi e delle discipline che faticano a diventare di vertice».

(...)

 

Cosa copierà della gestione Malagò?

«Giovanni può piacere o non piacere ma ha segnato un’epoca per la forza della sua leadership, la sua conoscenza pazzesca dello sport, le sue connessioni nazionali e internazionali e per aver portato a casa le Olimpiadi. Sarà la prima persona con cui mi confronterò dopo le elezioni assieme ai ministri Abodi e Giorgetti».

luciano buonfiglio e luca pancalli foto mezzelani gmt 034

 

(...)

È vero che è in vantaggio su Pancalli?

«Nella canoa ti insegnano che prima di esultare devi tagliare abbondantemente il traguardo e guardare bene a destra e sinistra».

luciano buonfiglio foto mezzelani gmt 028luciano buonfiglio foto mezzelani gmt 049binaghi abodialberto miglietta foto mezzelani gmt039alberto miglietta foto mezzelani gmt084luciano buonfiglio e luca pancalli foto mezzelani gmt 033luciano buonfiglio giovanni malago elena vaccarella foto mezzelani gmt 032GIANNI PETRUCCI - FOTO LAPRESSEluciano buonfiglio giovanni malago elena vaccarella foto mezzelani gmt 049luciano buonfiglio foto mezzelani gmt057

Ultimi Dagoreport

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...