2025margate tracey emin riello

QUANDO L’ARTE BRITANNICA VA AL MARE – LA “PICCOLA ATENE” INGLESE È MARGATE, CITTADINA DEL KENT, GIÀ LUOGO FAVORITO DEL PITTORE J. M. W. TURNER E META DI VACANZA DELLO SCRITTORE VITTORIANO CHARLES DICKENS – ANTONIO RIELLO: “DIETRO ALLA FENOMENALE RIPRESA DI MARGATE C’È LA CELEBRE ARTISTA TRACEY EMIN. NEL 2023 HA FONDATO I ‘TKE STUDIOS’, UNA RESIDENZA PER ARTISTI E UNA GALLERIA DOVE GLI STESSI POSSONO ESPORRE, SOTTO IL SUO OMBRELLO (E LA SUA REPUTAZIONE). È SOLO UN BLUFF CHE FA DA RICOSTITUENTE PER UN MERCATO IMMOBILIARE ALTRIMENTI DECOTTO?”

Antonio Riello per Dagospia

 

Tracey Emin

Siamo nel Kent, a circa un’ora e mezza di auto da Londra, verso Sud-Est. Ad un certo punto il grande estuario del Tamigi diventa definitivamente Mare del Nord. Nel lato Sud dell’estuario si affaccia una spiaggia e una cittadina: Margate.

 

Un nome che fa parte della storia della cultura britannica. Era il luogo favorito del pittore J. M. W. Turner (molti suoi dipinti di carattere marino, sono stati concepiti e/o eseguiti proprio qui). Poco lontano, in localita’ Broadstairs, sorge la casa di vacanza della famiglia dello scrittore vittoriano Charles Dickens.

 

tke studios 05

Passeggiando sulle stesse spiagge il poeta T.S. Eliot scrisse il suo capolavoro, “The Waste Land”, uno dei capisaldi indiscussi della letteratura in lingua inglese. All’inizio era una destinazione balneare per benestanti, alcuni grandi albergoni ottocenteschi lo testimoniano. Poi, mano a mano, si è democratizzata. Fino a diventare molto popolare nel secondo dopoguerra. Vi si trova uno storico parco di divertimenti (ancora in funzione): Dreamland.

 

Negli ultimi anni del XX Secolo la città è stata vittima di un certo degrado urbano e sociale. Lo scenario ideale per le fotografie di Martin Parr, l’artista-fotografo della gente ordinaria e del trash che spesso accompagna la quotidianità del sottoproletariato britannico. Scatti, i suoi, che sono delle piccole tesi di sociologia.

 

Il trash inglese non lo batte nessuno: raramente è esibizione, tende piuttosto ad essere una genuina attitudine naturale. È come se ci fosse una qualche forma di stile (essenziale, imprevedibile, eccentrico) in una pesante scorpacciata di cattivo gusto (e di Fish & Chips). Il Punk si è largamente nutrito di questo genere di atmosfere.

 

turner contemporary gallery

Adesso Margate si sta dando una ripulita, è diventata sinonimo di Arte Contemporanea e di attivismo LGTBQ+. Un posto alla moda che mescola la colta e fighetta colonizzazione supermodern con i resti di un abitato che cade a pezzi. Personaggi come Robert Diament hanno deciso comunque di andarci a vivere. 

 

Che cosa ha rilanciato questo borgo affaticato trasformandolo in una piccola capitale dell’Arte frequentata dal turismo artistico?  Ovviamente ci sono le auguste memorie del grande Turner. Nel 2011 ha aperto al pubblico il TURNER un ampio centro culturale, disegnato da Sir David Chipperfield. L’Arte contemporanea è trendy (o almeno lo era) e riqualifica anche le aree più sfigate. E così è iniziato il riscatto di Margate.

 

carl freeman gallery 02

Il TURNER ha appena inaugurato una mostra, “The Sunken Boat”, dell’artista canadese-egiziana Anna Boghiguian (di origini armene). E’ una raffinatissima disegnatrice, usa una carta speciale, chiamata Khadi, prodotta al 100% riciclando stracci e resti tessili. Forse qualcuno se la ricorda nel 2012 a Kassel (ha esposto anche a Documenta XIII). E’ affascinata dalla storia, quella che racconta di viaggi, migrazioni, commerci. Crea con la cartapesta dei grandi set pieni di oggetti e sculture.

 

A Margate presenta, oltre a diversi disegni, tre grandi installazioni di questo tipo. La più affascinante è “The Square, The Line, The Ruler. Ambiguous Philosophers”: una grande scacchiera dove i personaggi storici (Putin, Gandhi, Arafat, Churchill tanto per citarne qualcuno) diventano, a seconda dell’importanza, Re, Regine o Pedine.

 

Ma in effetti c’è una altra ragione (forse ancora piu’ importante) dietro alla fenomenale ripresa di Margate: Dame Tracey Emin. Anche se e’ nata a Croydon, la celebre artista e’ cresciuta qui: questo e’ il suo luogo del cuore.

 

tracey emin

Nel 2023 ha fondato i TKE Studios (TKE = Tracey Karima Emin). Una residenza (frutto della brillante trasformazione dei bagni pubblici della citta’) per artisti e una galleria dove gli stessi possono esporre, sotto il suo ombrello (e la sua reputazione). Infatti le mostre collettive degli artisti ospiti comprendono quasi sempre anche qualche pezzo di Tracey.

 

Su un lato dell’edificio compare la scritta al neon (una sua opera): “the perfect plaxce to grow”. Gli appassionati vengono in pellegrinaggio, sperando di incontrare di persona Tracey che molto spesso è in zona.

 

Altri spazi artistici sono spuntati nel centro storico: Pie Factory, HAWLEY Studios, e CRATE Studio. In particolare ha aperto la Carl Freeman Gallery (ha fatto notizia che sia migrata fin qua da Londra). Parliamo di un gallerista di successo piuttosto conosciuto. Espone attualmente un artista americano piuttosto singolare: TM Davy.

 

carl freeman gallery 03

Un pittore bravissimo che ha come filo conduttore la luce. I soggetti, in questo caso, sono comunque curiosi: risuonano dell’immaginario New Age anglosassone (folletti, fate, elfi, etc. etc.). Il risultato finale onestamente e’ spiazzante, ma ha una sua indubbia qualita’. Quando le religioni traballano e le ideologie latitano perfino le trovate esoteriche sembrano trovare una qualche loro dignita’ culturale.

 

Per finire: Margate come una nuova piccola Atene? oppure no, solo un bluff che fa da ricostituente per un mercato immobiliare altrimenti decotto? Tutte e due le risposte hanno le loro buone ragioni. Ovviamente in un posto del genere c’e’ una questione stagionale molto rilevante: dei mesi SI’ e dei mesi NO. E poi dipende, come al solito, dalla prospettiva e dall’attenzione di chi guarda.

 

Anche le birre, i gin tonic, gli ombrelloni, i pic nic sulla sabbia (e perfino le dozzinali giostre) possono essere comunque oggetto di serie riflessioni estetiche. Val la pena di ricordarci che Pier Paolo Pasolini adorava Ostia e la sua selvaggia banalita’ vacanziera.

 

Testo 100% NAI (Not Artificial Intelligence)

turner 04turner 05margate 10Tracey EminTracey Emintke studios 03margate 02tke studios 02margate 03carl freeman gallery 01tke studios 01turner 01margate 04margate 01margate 06

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