ranieri

DA “SIR” A “SOR” CLAUDIO! STASERA L’ESORDIO CON L’EMPOLI, RANIERI PUNTA FORTE SULLO SPIRITO TESTACCINO: VOGLIO VEDERE I CALCIATORI DELLA ROMA ARARE IL CAMPO, NON DEVONO ESSERCI PIÙ SCUSE, SONO UOMINI, NON BAMBINI DI 4 ANNI. NON POTEVO DIRE DI NO A QUESTA SQUADRA. ANCHE SE CI PERDO I SOLDI" – DA SAN SABA AI PARIOLI, DA TRIGORIA A CAMPO MARZIO, ECCO LA ROMA DI RANIERI - TOCCATEGLI TUTTO MA SULLA CARBONARA DI HEINZ BECK NON SI SCHERZA…

claudio ranieri foto mezzelani gmt 37

Foto di Ferdinando Mezzelani per Dagospia

Marcello Di Dio per il Giornale

 

Quando Claudio Ranieri lasciò Trigoria in maniera traumatica, chiudendo con le dimissioni la sua prima esperienza sulla panchina della Roma, mancavano poche settimane al passaggio di consegne della società giallorossa dalla famiglia Sensi agli americani.

 

Otto anni dopo, il tempo sembra essersi fermato a quel giorno di febbraio: da allora Pallotta ha cambiato sei allenatori, non riuscendo ad arricchire in nessun modo la bacheca, e ora che c'è un posto Champions da andarsi a riprendere ci si aggrappa a un allenatore che è pure un tifoso dei giallorossi. Di fatto, il definitivo congedo da quella rivoluzione culturale - mai veramente decollata - che era il motto a stelle a strisce nel 2011.

 

Ecco che la prima conferenza stampa che apre la seconda era del tecnico testaccino a Roma ha un sapore quasi vintage. C'è un invito al romanismo («i giocatori devono sentirsi amati dal pubblico, è brutto giocare in casa con la paura, chiedo aiuto ai nostri tifosi»), uno sprone ai suoi ragazzi («voglio vedere i calciatori arare il campo, non devono esserci più scuse, sono uomini non bambini di 4 anni») e persino l'ammissione di aver accettato un contratto di tre mesi - come un traghettatore qualunque e non come un tecnico dal pedigree internazionale - per amore di questi colori («quando la Roma chiama non si può dire di no, il ritorno qui per chi è romano e tifoso è sempre speciale, guadagnerò meno dei soldi che ho lasciato al Fulham...»).

 

Così, per un milione di euro - più bonus se a fine stagione arriverà la qualificazione Champions - in 12 partite, il neo allenatore giallorosso cercherà di salvare un'annata che ha preso una piega complicata. «Sono pronto a lottare, ma da solo non ce la farò a portare la Roma al traguardo auspicato, mi aggrappo ai tifosi e alle motivazioni della squadra», ribadisce il tecnico definito «tinkerman», l'aggiustatore. Il cui manifesto programmatico per rimettere a posto i pezzi di un puzzle confuso prevede le parole fatica, rabbia, lavoro e allegria. Di sicuro non pensa al futuro e a quello che potrà accadere il 1° luglio, alla fine del mini contratto firmato: «Mi vedo adesso qui a Trigoria e domani (oggi, ndr) in panchina, non vado oltre».

 

Curioso che il suo nuovo debutto sulla panchina giallorossa sarà ancora contro una squadra toscana: il 13 settembre 2009 vinse a Siena con i gol di due difensori, stasera sfiderà l'Empoli ma all'Olimpico. «Quella era una Roma importante, magari un po' sul viale del tramonto, c'erano giocatori di una certa età che avevano dato tantissimo - il ricordo di Ranieri -.

 

Sono riuscito a motivarli il primo anno, meno il secondo, per questo sono andato via. Dunque, chiederò il massimo anche al gruppo attuale, sono molto esigente già con me stesso. Voglio una squadra sorridente, che lotta e non si arrende mai». All'inizio punterà sull'aspetto psicologico più che su quello tattico, anche perchè stasera vivrà una grande emergenza (8 assenti e uno Zaniolo acciaccato che forse partirà in panchina, convocati 5 Primavera), e dice di non aver chiamato il predecessore Di Francesco: «Capisco l'amarezza per chi viene esonerato, io ho fatto un tifo spaventoso per lui, è un gran professionista. Ha fatto degli errori? Noi allenatori li facciamo tutti».

 

È il momento di mettersi al lavoro e suonare la campanella, magari quella che comprò a Natale ai tempi del Leicester per svegliare la squadra durante gli allenamenti. «Ma qui ci vorrebbe la campana di San Pietro...», chiude con il sorriso il tifoso allenatore Ranieri.

 

 

 

LA ROMA DI RANIERI: DAL BAR AL GIORNALAIO, ECCO IL MONDO DI CR1

Franco Pasqualetti per www.leggo.it

 

claudio ranieri foto mezzelani gmt 36

Se fosse una canzone sarebbe senza dubbio Grazie Roma. Claudio Ranieri la Capitale ce l’ha nel cuore da sempre. Non l’ha mai abbandonata e la sua residenza è stata sempre la stessa da 30 anni: viale Bruno Buozzi, cuore dei Parioli. Ed è per questo che il racconto della Roma di Ranieri fa parte di ognuno di noi. Una romanità mai nascosta. Genuina. Un viaggio nel privato del nuovo mister giallorosso per scoprire gusti, luoghi, persone a lui care. 

claudio ranieri foto mezzelani gmt 35

Dall’abitazione dove è nato, in viale Giotto, ai luoghi dove ha passato infanzia e adolescenza. Fino ad oggi, che è diventato nonno del piccolo Orlando. Claudio Ranieri è il signore che tutte le mattine compra il giornale a piazza Euclide o acquista gli abiti a Campo Marzio. Una curiosità? Toccategli tutto ma sulla carbonara non si scherza. Per questo Claudio Ranieri ha scelto il numero uno al mondo: Heinz Beck. Anche se mister Ranieri non ha mai nascosto che il miglior ristorante al mondo si chiama dalla sora Rosanna, sua moglie: «Non esiste stellato al mondo che superi casa le specialità che mangio con lei», ha sempre detto.

 

SAN SABA

L’avventura di Claudio Ranieri inizia al civico 1 di viale Giotto. Qui Claudio Ranieri ha vissuto fino all’età di 18 anni. La casa di famiglia è 300 metri da piazza Bernini, dove c’è l’oratorio e dove Ranieri ha iniziato la sua avventura calcistica. «Giocava in porta», racconta Maurizio, un suo compagno di squadra.

 

TESTACCIO

Via Luca della Robbia era la seconda casa di Ranieri. Qui c’era la macelleria del papà e lui, finita la scuola, andava a fare le consegne per il rione. «Mio nonno consegnava la carne nella loro bottega - racconta Alessandro Cochi, testaccino doc - certi siparietti con la mia famiglia da sempre laziale...».

 

PARIOLI

claudio ranieri foto mezzelani gmt 34

Claudio Ranieri abita qui. Al 6° piano di una palazzina giallorossa. In viale Bruno Buozzi. Ai Parioli il mister è amato da tutti. Il caffè del mattino al Gepy bar, il cinema al Roxy, il garagista sotto casa, i giornali a piazza Euclide, l’aperitivo al Carrot’s cafè, l’alimentari a viale Parioli. Anche quando allenava in Inghilterra la sua base era qui.

 

MONTAGNOLA

Il taglio dei capelli è in via Guido de Ruggiero. Dallo stesso parrucchiere di Totti. Un salone che un po’ il quartier generale della squadra giallorossa: quasi tutti i giocatori romanisti vanno da Giorgio e Luciano e il mister non vuole essere da meno anche se il suo storico barbiere, specialmente quando non allenava, per anni è stato nel cuore di Prati. 

 

CENTRO

Ranieri ama il cuore di Roma. Il gelato da Ciampini, in piazza San Lorenzo in Lucina, gli abiti da Cenci in via di Campo Marzio e Battistoni, in via Condotti. Il gioielliere in via del Babuino. «Ho girato molto nella mia carriera - racconta sir Claudio - ma la serenità che mi regala una passeggiata in centro non l’ho trovata in nessuna parte del mondo».

 

AVENTINO

Se deve scegliere il suo angolo di Roma, Ranieri non ha dubbi: il Giardino degli Aranci non ha rivali. Il profumo dei fiori, il silenzio e la vista mozzafiato sull’Isola Tiberina. E forse guardando il panorama ricorda ancora le pedalate da bimbo per guadagnare le mance dai “signori” dell’Aventino consegnando la carne.

 

claudio ranieri foto mezzelani gmt 33

RIONE PARIONE

In piazza del Fico Ranieri ha un pezzetto di cuore. Qui sua moglie, Rosanna Bitonti, gestisce Retrò, un negozio di arredamento e design dagli anni ‘40 agli anni ‘70. Uno spazio di modernariato divenuto negli anni un punto di riferimento. E lui da buon marito spesso passa a prenderla per portarla a casa dopo aver guidato gli allenamenti.

 

I RISTORANTI

Dalla cucina tipica romana alle stelle di Heinz Beck. Ranieri a tavola ha le idee ben chiare. I suoi must sono i fratelli Roscioli, in via dei Giubbonari, la Gattabuia in via del Porto, a Trastevere, Tazio a piazza della Repubblica e Le Due Lune a via della Merluzza. Qui mister Claudio è di casa. I piatti preferiti? I fagotelli di Heinz Beck e la cacio e pepe di Roscioli.

claudio ranieri foto mezzelani gmt 30claudio ranieri foto mezzelani gmt 29

 

claudio ranieri foto mezzelani gmt 24claudio ranieri foto mezzelani gmt 25raniericlaudio ranieri foto mezzelani gmt 07claudio ranieri foto mezzelani gmt 23claudio ranieri foto mezzelani gmt 32claudio ranieri foto mezzelani gmt 17claudio ranieri foto mezzelani gmt 20claudio ranieri foto mezzelani gmt 10claudio ranieri foto mezzelani gmt 14claudio ranieri foto mezzelani gmt 27

Ultimi Dagoreport

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

luigi lovaglio giuseppe castagna giorgia meloni giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone milleri monte dei paschi di siena

DAGOREPORT - È VERO, COME SOSTENGONO "CORRIERE" E “LA REPUBBLICA”, CHE L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA È “PERFEZIONATA E IRREVERSIBILE”? PIU' SAGGIO ATTENDERE, CON L'EVENTUALE AVANZAMENTO DELL'INCHIESTA GIUDIZIARIA MAGARI (IERI ED OGGI SONO STATI PERQUISITI GLI UFFICI DEGLI INDAGATI), QUALE SARÀ LA RISPOSTA DEGLI INVESTITORI DI PIAZZA AFFARI (GIA' MPS E' STATA MAZZOLATA IN BORSA) - POTREBBERO ANCHE ESSERCI RIPERCUSSIONI SUL COMPAGNO DI AVVENTURE DI CALTARICCONE, FRANCESCO MILLERI, CHE GUIDA L'HOLDING DELFIN LA CUI PROPRIETÀ È IN MANO AI LITIGIOSISSIMI 8 EREDI DEL DEFUNTO DEL VECCHIO - MA IL FATTO PIÙ IMPORTANTE SARA' IL RINNOVO AD APRILE 2026 DELLA GOVERNANCE DI GENERALI (PER CUI È STATA ESPUGNATA MEDIOBANCA) E DI MPS DEL LOQUACE CEO LUIGI LOVAGLIO (VEDI INTERCETTAZIONI) - INFINE, PIÙ DI TUTTO, CONTANO I PASSI SUCCESSIVI DELLA PROCURA DI MILANO, CHE PUÒ SOSPENDERE L’OPERAZIONE DELLA COMBRICCOLA ROMANA FAVORITA DA PALAZZO CHIGI SE INDIVIDUA IL RISCHIO DI REITERAZIONE DEI REATI (DA PIAZZA AFFARI SI MOLTIPLICANO LE VOCI DI NUOVI AVVISI DI GARANZIA IN ARRIVO PER I "FURBETTI DEL CONCERTINO''...)