ronaldo

"CR-JUVE"– IL QUOTIDIANO PORTOGHESE “RECORD” LA SPARA: “CRISTIANO RONALDO ALLA JUVE, E’ QUESTIONE DI ORE” – LE RAGIONI DELLA ROTTURA CON FLORENTINO PEREZ: CR7 RITIENE DI ESSERE IL PIU’ FORTE AL MONDO E COME TALE VUOLE ESSERE PAGATO. SENZA DIMENTICARE IL CAPITOLO FISCO E LA MULTA DA 18 MLN DI EURO: NON SI E' SENTITO TUTELATO DAL CLUB – ECCO IL PIANO DELLA JUVE PER SOSTENERE L’OPERAZIONE

Alberto Mauro Eleonora Trotta per il Messaggero

ronaldo

 

Neymar e Mbappé: a Madrid impazzano le indiscrezioni sulle stelle individuate dal Real Madrid per colmare l' eventuale partenza di Cristiano Ronaldo, da giorni ipotesi concreta della Juve. Come è noto, il presidente Perez ha un accordo blindato sia con l' asso brasiliano sia con il papà, ma l' intesa resta congelata per le resistenze del Psg. E quando Al Khelaifi ha bussato per chiedere CR7, ha dovuto registrare la solita risposta: dateci Neymar o Mbappé.

 

L' ex Barcellona è il pallino di mercato di Perez, il talento individuato per architettare lo sgarbo ai rivali blaugrana e ristabilire la supremazia sul calciomercato. Di pari passo, procedono i contatti con l' entourage del talento francese, smentiti però dagli iberici dopo le voci uscite su un accordo da 270 milioni. Non vengono poi trascurati Kane e Lewandowski.

 

cristiano ronaldo

VERTICE Una precisazione a questo punto è d' obbligo: Perez, che ieri ha incontrato con urgenza l' agente del portoghese Mendes, intende rinnovare il reparto offensivo senza svendere il Pallone d' Oro, al quale ha proposto un rinnovo da 30 milioni a stagione compresi i bonus. Ma a queste cifre CR7 ha già detto no. E anche con una buona dose di livore. Ritiene di essere il più forte al mondo e come tale vuole essere pagato; avrebbe voluto poi maggiore considerazione da parte del suo club, dopo la vittoria della terza Champions consecutiva.

 

florentino perez cristiano ronaldo

Senza dimenticare il capitolo fisco, una ferita ancora aperta, bruciante, tale da incrinare il rapporto di fiducia con il suo presidente, che non lo ha sostenuto quando ha dovuto patteggiare una multa da 18 milioni di euro. E la battaglia legale durerà ancora. Un motivo in più che spingerebbe Cristiano Ronaldo a guardare oltre i confini spagnoli dove è seguito anche dallo United. Torino intanto è in fermento. I tifosi juventini sognano in grande e dai piani alti della Continassa filtra ottimismo su un' operazione senza precedenti nella storia juventina. Ma c' è ancora parecchio da fare, un lavoro d' equipe orchestrato da Andrea Agnelli, supervisionato da John Elkann, coordinato da Marotta e Paratici e senza il minimo margine d' errore. Con due nodi decisivi: il peso specifico di un colosso come Exor / FCA al fianco della società bianconera, a garanzia un investimento di 120 milioni netti di stipendio in 4 anni (240 lordi), un affare complessivo da 350 milioni circa.

cristiano ronaldo

 

Andrea Agnelli avrebbe il supporto del cugino John Elkann e il via libera dell' attaccante portoghese. Il secondo nodo è la clausola da 1 miliardo, trattabile al ribasso fino 100-150 milioni secondo la stampa spagnola in virtù di un gentlement agreement tra l' attaccante e la Casa Blanca. Cifra avvicinabile con le cessioni illustri di Higuain (60 milioni) e Rugani (40 milioni) verso Londra in attesa dell' ufficializzazione di Sarri al Chelsea. Altri milioni entreranno nelle casse bianconere dagli addi di Sturaro, Pjaca, Favilli, Cerri e Mandragora, Marotta ieri a Milano ha dribblato i giornalisti con uno stringato Non parlo sulla questione Ronaldo e Paratici sono al lavoro senza sosta. La partita è pronta a spostarsi sull' asse Torino Madrid, una volta risolti tutti i dettagli dell' operazione più complessa degli ultimi anni, in Italia. Sull' onda del boom Ronaldo, intanto, la società bianconera ha registrato un' impennata in borsa (+10,7% da lunedì), con un valore delle azioni ai massimi da febbraio.

ronaldo

 

LA VIA D’USCITA DI CR7

Giulio Cardone e Matteo Pinci per la Repubblica

 

L' agente del portoghese a Madrid per discutere di una svolta L' assalto dei bianconeri passa da un aumento dei ricavi per 100 milioni e Il volo è arrivato ieri, oggi è il giorno del contatto: Jorge Mendes, il potentissimo agente di Cristiano Ronaldo, è arrivato a Madrid per incontrare il presidente del Real, Florentino Perez.

 

È il punto di partenza della trattativa per portare il fuoriclasse alla Juventus. Due tweet, ieri, alimentavano il mistero: quello di Moggi, secondo cui Cristiano avrebbe già firmato ed effettuato le visite, a Monaco di Baviera. E quello della mamma di CR7: « È tutto pronto per domani » . Di certo, il piano esiste: concreto, in via di definizione.

 

Il progetto Un nuovo sponsor, forse due. Poi cinquanta milioni di plusvalenze e un incremento del 25- 30% dei ricavi da stadio e dal cosiddetto licensing. Queste le linee guida del piano a cui lavora la società di Agnelli con l' ad Marotta per aumentare di almeno 100 milioni i ricavi annuali della società e sostenere l' operazione che sta facendo sognare i tifosi.

 

Florentino Perez

Le proiezioni di bilancio prevedono la possibile chiusura in leggero rosso con un calo degli utili di circa 25 milioni. Quindi bisogna agire.

 

Sponsor, plusvalenze, biglietti La Juve ha ampio margine per incrementare le sponsorizzazioni con divise di allenamento e centro sportivo. Con Ronaldo, ci sarebbero aziende già pronte a investire 20/ 25 milioni per associare il proprio nome a quello del club. A Torino poi contano di raccogliere tra i 50 e i 60 milioni di plusvalenze grazie alle cessioni: Mandragora è già andato all' Udinese per 20, vendere Rugani al Chelsea per una quarantina avvicinerebbe di molto l' obiettivo. Higuain partirà ma sarà difficile produrre con lui plusvalenze significative ( è a bilancio per quasi 55 milioni). In caso di necessità estrema c' è la carta Pjanic, che ha proposte da Barça e City pronte a pagarlo 70 milioni.

cristiano ronaldo

 

Tutto ciò non basta, però. Bisogna lavorare soprattutto sui ricavi: complicato in un mercato imprevedibile come quello italiano, in cui la legge Lotti sui diritti tv ha già sforbiciato gli incassi garantiti alle grandi. Altre le voci su cui incidere: l' aumento dei prezzi della campagna abbonamenti, e dei prezzi dei tagliandi durante tutta la prossima stagione, dovrebbe garantire circa 20 milioni extra rispetto allo scorso anno.

 

Se poi servisse liquidità, Fca non avrebbe problemi a sottoscrivere un ingente aumento di capitale.

 

La questione magliette La Juventus nel 2016 ha rivisto l' accordo con Adidas rinunciando a un corrispettivo fisso annuale di 6 milioni, e ottenendo in cambio gestione diretta di licensing e merchanding. Maggiori costi di produzione, ma anche nuovi ricavi: 13 milioni il primo anno, 19 il secondo, con la prospettiva di arrivare a 30 in questo. Con Ronaldo, la possibilità di far impennare i ricavi alla voce vendite (non solo maglie) diventerebbe incredibilmente allettante: passare da 30 a 40, sarebbe l' ultimo tassello per far quadrare i conti.

florentino perez

 

I dubbi del Real Tutto è però legato a una postilla: ad oggi, la partita è nelle mani del Real, che non ha alcuna intenzione di lasciar libero Ronaldo alla cifra di 100 milioni prevista dalla scrittura privata. Quella è la condizione primaria perché l' affare vada in porto. Le altre, la Juventus sta trovando il modo di farle quadrare.

 

RONALDO MARCAcristiano ronaldo e cristiano jr. 1Florentino PerezMAROTTA AGNELLInedved marotta agnelliallegri agnelli marottaronaldoevra cristiano ronaldoronaldocristiano ronaldoronaldo 45cristiano ronaldo 3

 

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...