LA ROMA HA IL MAL DI GOL - GASP E’ SECONDO NONOSTANTE UNA FASE OFFENSIVA HORROR: IN CAMPIONATO LA ROMA È 17ESIMA (QUARTULTIMA) PER PERCENTUALE REALIZZATIVA RISPETTO AL NUMERO DI TIRI TENTATI. I GIALLOROSSI HANNO PROVATO 145 CONCLUSIONI REALIZZANDO APPENA 10 GOL - "IL CORRIERE DELLO SPORT": "LA ROMA NON È CATTIVA. ALLA BOTTA DA FUORI PREFERISCE IL TIRO A GIRO, DA 'ZEROAZERO'. NON È SOLO UN PROBLEMA DI CENTRAVANTI (CHE DI SUO È UN GROSSO PROBLEMA): TUTTA LA SQUADRA NON È FEROCE. NON È AVVELENATA…”
Estratto dell’articolo di Giorgio Marota per il Corriere dello Sport
Quella che vi stiamo per proporre, più che una statistica è dunque un cortocircuito matematico che farebbe impallidire Archimede: in campionato la Roma è solamente 17ª - quartultima - per percentuale realizzativa rispetto al numero di tiri tentati. I giallorossi hanno provato 145 conclusioni realizzando appena 10 gol. Con l’undicesimo attacco della Serie A si sono arrampicati fino al secondo posto in classifica a -1 dal Napoli e sarebbe bastato un guizzo, uno soltanto, per restare da soli in vetta.
Ma tant’è: Soulé e compagni hanno solo il 6,9% di efficacia realizzativa, numero che sale a 9,38% all’interno dell’area di rigore; su 96 conclusioni ravvicinate, appena 9 hanno generato delle marcature. Per citare un dato che possa far comprendere la differenza di mira tra la Roma e le altre basta citare il dato dell’Udinese, la prossima avversaria in campionato: i friulani, anche se sono soltanto decimi in questa statistica, sono comunque due volte più precisi dei capitolini nel contesto generale dei tiri (quasi il 17%) e con 30 tiri in meno all’interno dell’area hanno segnato due gol in più.
Cremonese, Inter, Bologna, Lazio, Sassuolo, Cagliari, Milan e Napoli quelle che ci prendono di più e che completano la top 10. Peggio della Roma? Solamente il Genoa, il Verona e la Fiorentina (le tre in zona retrocessione), oltre che il Parma, ha il peggior attacco del torneo, hanno numeri peggiori.
LA ROMA NON TI FA MALE
Mimmo Ferretti per il Corriere dello Sport
gianpiero gasperini interrotto da un gatto a trigoria.
L a Roma non ti fa male. Cioè, non fa male al suo avversario. La Roma ti accarezza, non ti prende a schiaffi. Sportivamente parlando. Ovvio. La Roma non è furba, non è cinica. Non è cattiva. Non sa giocare “sporco”. La sua forza d’urto è pari a quella di una farfalla: non è greve, non è pesante. Mai una bagarre nell’area avversaria, ad esempio. Dietro sì, davanti no. Alla botta da fuori preferisce il tiro a giro, per rendere l’idea. Un tiro da “zeroazero”, il più delle volte. La ricerca del bello troppo spesso viene prima dell’esigenza dell’utile. Sciabola? Macchè: fioretto. E questo non le dà spessore, non le regala punti. Non è solo un problema di centravanti (che di suo è un grosso problema…): tutta la squadra non è feroce. Non è avvelenata.
gian piero gasperini foto mezzelani gmt56
Non si mangia l’avversario. Sempre sportivamente parlando. Ovvio. Ecco perché non conta giocare meglio di chi ti sta di fronte; non conta dominare il campo, confezionando occasioni su occasioni, se poi non fai gol. Per vincere le partite occorre segnare, anche una sola rete più del tuo avversario. Punto. Si possono vincere le partite giocando male oppure perderle giocando benissimo. La differenza, quella vera, la fanno i gol.
La Roma a Milano per una larga fetta del primo tempo (e non solo) ha fatto ciò che voleva, tranne che un gol. E quando uno l’ha subìto, non è stata più capace di evitare la sconfitta. Cosa che le capita troppo di frequente (soltanto a Firenze gara recuperata, e vinta, dopo lo svantaggio). Complice, nel ko milanese, un calcio di rigore sbagliato; complice, cioè, un gol sbagliato. L’ennesimo.
In 10 partite di campionato la squadra di Gian Piero Gasperini ha segnato (solo) 10 reti (una ogni 15 tiri, la media). E se nonostante tre sconfitte sta ancora a un punto dalla vetta lo deve alle (sole) 5 reti al passivo. Il gol (che non c’è) continua a essere il problema più evidente, e determinante, di una Roma mai rabbiosa. E, gara dopo gara, si ha sempre più la sensazione che il guaio vero sia più tecnico che tattico. Più legato ai giocatori che al gioco, insomma.
gian piero gasperini foto mezzelani gmt55
Ecco perché la situazione è particolarmente grave. Perché il gioco lo puoi migliorare, ma se i giocatori sono quelli non c’è molto da fare. La Roma non ha un centravanti da squadra ambiziosa e così Gasperini ogni volta deve inventarsi una chiave offensiva diversa per far male al nemico. Utilizzando gente fuori ruolo oppure chiedendo in giro qualità mai pervenute. Una volta, due ti può andare bene ma non è questa la strada ideale per arrivare in zona Champions.
E a complicare le cose, adesso, ci si è messo pure l’infortunio di Dybala. Che non sarà più quello di una volta, ma che nella Roma continua a meritare la palma di miglior giocatore sotto il profilo tecnico. Se sta bene. Già, se sta bene…

