pallotta monchi di francesco

PSICODRAMMA GIALLOROSSO: RITIRO A OLTRANZA A TRIGORIA E FIDUCIA A TEMPO PER DI FRANCESCO – IL DS MONCHI PREPARA L' ADDIO ANTICIPATO IN CASO DI ESONERO DELL' ATTUALE TECNICO – LE ALTERNATIVE DA INCUBO: SOUSA E BLANC - LA PIAZZA SOGNA CONTE (MA COSTA TANTO) – 7 ANNI DI PALLOTTA: CENTINAIA DI CALCIATORI VENDUTI E ACQUISTATI, MILIONI DI PLUSVALENZE, L’INCOGNITA STADIO E ZERO TITOLI. L’IPOTESI DI PASSARE LA MANO…

monchi foto mezzelani gmt090

Ugo Trani per “il Messaggero - Sport”

 

Il tempo, dentro il centro sportivo Fulvio Bernardini, è come se si fosse fermato. Oggi come ieri, la situazione è quella di 2 mesi e mezzo fa, dopo il ko di Bologna: la squadra di nuovo in ritiro punitivo a Trigoria, il metodo più antico per addossare ogni colpa ai giocatori. Ma, come lo scorso 23 settembre, la proprietà Usa non scagiona l' allenatore. Che rischia sul serio e più di prima. Di facciata, dunque, la fiducia, confermata ovviamente per interposta persona. Monchi lo sostiene, tenendolo in piedi. Non si sa fino a quando avrà la forza e il potere di sorreggerlo.

monchi foto mezzelani gmt091

 

Al massimo altri 7 giorni, fino alla partita della verità. Il futuro del tecnico dipende dal prossimo risultato che, a prescindere dal calendario, non è quello di mercoledì a Plzen contro il Viktoria (lo diventerebbe in caso di figuraccia o goleada), avendo Di Francesco già ottenuto il pass per continuare l' avventura in Europa. La sfida decisiva, domenica sera all' Olimpico, contro il Genoa: dentro o fuori, come lo sono già state le altre gare casalinghe. Quelle contro il Frosinone e l' Inter. E, in mezzo, pure il derby. Pallotta ha scaricato Eusebio dopo la sconfitta al Dall' Ara.

 

di francesco

E, la sera del 27 novembre, non è bastata al presidente la qualificazione agli ottavi di Champions che ha portato, dentro il forziere giallorosso, altri 65 milioni dopo i 100 abbondanti della passata edizione. Il rendimento scadente in campionato ha provocato il suo disgusto che è montato negli ultimi 78 giorni. Bocciato, e non solo a Boston, il percorso fatto fin qui con l' 8° posto a 22 punti dalla Juve capolista e soprattutto a 5 dal Milan quarto. La zona Champions, obiettivo dichiarato del club, è già lontana. A incidere i 7 punti nelle ultime 7 partite e i 2 su 15 a disposizione presi contro il Chievo, il Bologna, l' Udinese, la Spal e il Cagliari.

 

PALLOTTA MONCHI DI FRANCESCO

SALA D' ATTESA Di Francesco, insomma, resta l' allenatore della Roma, ma sa di avere le partite contate. E di non essere più (completamente) padrone del suo destino. Se si accomoderà in panchina anche mercoledì pomeriggio a Plzen contro il Viktoria e domenica sera all' Olimpico contro il Genoa non è certo per merito suo e neppure per grazia ricevuta. Pallotta non ha ancora scelto l' erede. Baldini gli ha messo sul piatto d' argento Paulo Sousa. E, come alternativa, Blanc. Proposto Montella che però non farebbe mai questo sgarbo all' amico. Prima vorrebbe parlarci.

 

di francesco

Monchi frena su qualsiasi candidatura e prepara l' addio anticipato in caso di esonero dell' attuale tecnico. Decisione, quindi, ancora posticipata. C' è chi sostiene che la proprietà, a questo punto, preferisca prendere di petto il problema solo nel 2019, cioè a gennaio, in coincidenza con l' inizio del nuovo anno e con lo stop del campionato. Il nuovo tecnico arriverebbe durante la pausa e comincerebbe in panchina il girone di ritorno (come accadde a Spalletti quando subentrò a Garcia nel gennaio 2016), magari dopo il rodaggio contro l' Entella nell' ottavo di Coppa Italia. E' un' ipotesi che nessuno smentisce. Anche perché consentirebbe al presidente e ai suoi collaboratori di valutare più a fondo il profilo del successore di Eusebio.

 

Che, al momento, rimane in stand by. La sua posizione è debole. Ma lo è anche quella della società che, con il nuovo cambio in corsa, certificherebbe l' ennesimo flop, senza tra l' altro poter garantire alla nuova guida, già a gennaio, qualche investimento pesante sul mercato. Ecco perché, nella Capitale più che a Boston e a Londra (o Città del Capo, l' altro buen retiro di Baldini), preferiscono prendere altro tempo.

monchi foto mezzelani gmt062

 

CONFRONTO ANNUNCIATO I giocatori, ai quali già a Cagliari si è dedicato pure Totti, hanno preso atto del nuovo ritiro ad oltranza. Di Francesco e Monchi, nella riunione di ieri mattina, hanno ufficializzato la decisione del club. Il ds ha affiancato l' allenatore proprio per dargli forza davanti alla squadra. E confermare di essere ancora dalla parte di Eusebio. Che ha usato parole pesanti e mirate per responsabilizzare il gruppo. Proprio come ha fatto lo spagnolo, poi rimasto a dormire al Bernardini. Pure lui è deluso dal comportamento dei calciatori, presuntuosi e distratti in campo. Spesso anche fuori.

 

2. CONTE, IL SOGNO DI UNA TIFOSERIA STANCA DI DOVER FARE I CONTI

Mimmo Ferretti per “il Messaggero - Sport”

 

«Ma se il Napoli ha preso Ancelotti, perché la Roma non può prendere Conte?». L' interrogativo, sottolineato da toni accorati, rimbalza sui siti, nelle radio e in ogni angolo della città.

conte

E, puntualmente, anche sui social, con l' hashtag #iovoglioconte che testimonia in maniera netta il desiderio di cambiamento che agita il mondo romanista. Eusebio Di Francesco è stato individuato come il primo responsabile della triste stagione della Roma e Antonio Conte rappresenta il sogno dei tifosi giallorossi. Perché è bravo, molto bravo, perché non ha squadra (anche se è sotto contratto con il Chelsea) e perché ha quella personalità che, oggi più che mai, appare indispensabile per guidare il gruppo di Trigoria. E perché, dopo aver investito tanto negli anni passati sui giocatori, la Roma con l' ex Ct investirebbe per la prima volta in maniera pesante su un allenatore.

 

conte

I NUMERI Conte, che ha una voglia matta di tornare sul palcoscenico della Serie A per sfidare la Juventus, è sotto contratto con il Chelsea fino al 30 giugno del prossimo anno. Ha un contratto di circa 10 milioni di euro netti (bonus esclusi), ma nessuno dimentica che per allenare la Nazionale si era accontentato di 4 milioni netti. Questo non vuol dire che potrebbe tagliarsi una robusta fetta del suo stipendio per mollare il Chelsea (c' è in atto una causa legale per togliere più soldi possibile ad Abramovich, che gli ha preferito Maurizio Sarri) e accettare l' offerta di un altro club. Tipo la Roma, che oggi gira circa 3 milioni di euro netti (fino al 2020) a Di Francesco.

 

conte mou

Il tifoso della Roma è stanco di fare il commercialista e, quindi, poco ormai gli interessano i conti della società. Sogna un top coach, sogna una squadra che possa finalmente tornare a vincere qualcosa dopo 10 anni abbondanti di astinenza e per questo sogna Conte. Sognare, si sa, non costa nulla, Conte invece costa molto. È questo il punto, dando per scontato che il tecnico pugliese abbia voglia di legarsi al club di James Pallotta. Che, ad esempio, non potrebbe garantirgli di non vendere tutti i pezzi da novanta della rosa. Sogno agitato, insomma. Come quello dei tifosi partenopei di vedere Ancelotti sulla panchina del Napoli. O no?

 

 

3. JIM, LA CRISI DEL SETTIMO ANNO È COMINCIATA SETTE ANNI FA

Gianluca Lengua per “il Messaggero - Sport”

baldini pallotta

 

La temuta crisi del settimo anno sta investendo la Roma e il suo presidente James Pallotta, stanco di assistere ai continui tracolli sportivi (classifica povera della squadra) e politici (stadio). Lo scorso 27 agosto l' imprenditore statunitense è entrato nel settimo anno di presidenza e il suo rapporto con Monchi & company sta vivendo una profonda crisi. Come detto, quello americano non è stato un periodo denso di soddisfazioni: zero titoli, sei allenatori, due direttori sportivi, decine di dirigenti (tra addetti al progetto stadio e marketing), centinaia di calciatori venduti e acquistati, milioni di plusvalenze, una finale di Coppa Italia persa contro la Lazio e, per lui al primo posto, un progetto stadio che fatica a imporsi.

 

pallotta

A questo va aggiunto l' addio al calcio - tra le polemiche - di Francesco Totti, che ha reso Pallotta (assieme a Spalletti) l' artefice di un congedo giudicato per qualcuno prematuro e per altri gestito in maniera troppo superficiale e approssimativa. Vanno ricordate anche le sue dichiarazioni infelici, che non lo hanno reso uno dei presidenti più amati della storia: dai «Fucking idiots» indirizzato ai tifosi della Curva Sud colpevoli di aver esposto uno striscione contro la madre di Ciro Esposito nel 2015, alle retromarce dopo alcune dichiarazioni scomode.

pallotta

 

IPOTESI DI ADDIO Da uomo-business, Pallotta ha sempre delegato la gestione del club a persone giudicate universalmente competenti: prima Sabatini e adesso Monchi hanno avuto un' enorme responsabilità non solo nell' acquistare calciatori, ma anche nel decidere la guida tecnica. Non avendo conoscenze profonde di calcio, Pallotta non può far altro che fidarsi, ma è esattamente questa componente che sta venendo meno (l' unico collaboratore di cui si fida oggi è il consulente Baldini): dopo il disastro di Cagliari il presidente ha pensato seriamente di passare la mano, di dire basta con la Roma, di tirarsi fuori il più presto possibile da un business che potrebbe creargli solo problemi. Rabbia comprensibile, figlia anche di una passione che con gli anni è emersa, lo ha coinvolto e si è consolidata con la semifinale di Champions, ma che difficilmente lo farà andare oltre il pareggio di bilancio:

 

pallotta

Pallotta non sarà mai il presidente che comprerà Batistuta, Emerson e Samuel per scucire lo Scudetto alla Lazio. Fino ad oggi il patron ha gestito la Roma, ma per scongiurare la crisi del settimo anno è forse arrivata l' ora di essere più presente e magari tentare una pazzia. Andando oltre i conti.

pallotta fergusonpallotta (1)pallottapallotta cessioni

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?