ARIDAJE! ROMA CI RIPROVA E PUNTA I GIOCHI DEL 2024 (CAMPA CAVALLO): A NATALE IL SÌ DEL GOVERNO - DAL CIO UN ASSIST AL SOGNO OLIMPICO DI RENZI E MALAGO’ MEGALÒ: CANDIDARSI COSTERÀ DI MENO

Guglielmo Buccheri per “la Stampa

 

RENZI MALAGO' RENZI MALAGO'

Il 14 febbraio di due anni fa l’idea di una Roma a cinque cerchi nel 2020 si fermò sulla porta di Mario Monti, capo di un governo che negò la propria firma come garanzia della candidatura avanzata dal mondo dello sport. «Gli italiani capiranno...», disse l’allora premier spiegando di non voler lasciare in eredità ai nuovi governanti un peso economico rischioso.
 

All’inizio del 2012 lo spread era parola dominante come la paura dei conti. Oggi a cambiare deve essere la percezione del futuro: così spiega chi ci governa e così la pensa chi crede in una nuova proposta olimpica per la città di Roma nel 2024.

 

RENZI E MALAGO'RENZI E MALAGO'

Risultato? Il 15 dicembre Matteo Renzi, presidente del Consiglio, entrerà per la prima volta nella casa dello sport azzurro per la cerimonia dei Collari d’oro al merito sportivo e terrà a battesimo la corsa della Capitale per ospitare i Giochi in agenda fra dieci anni.

 

«Sarà quella l’occasione per annunciare la candidatura di Roma 2024? Non mi sento di escluderlo...», sottolinea Giovanni Malagò, numero uno del Coni. Roma in gara, dunque. Non potrà esserlo ufficialmente fino alla prossima primavera quando il Comitato olimpico internazionale richiederà i primi passi formali, ma fra un meno di un mese lo sarà politicamente.

 

Renzi e Malagò hanno intensificato i contatti nelle ultime settimane e l’uscita del presidente del Coni di ieri al termine della Giunta è la riprova di un accordo raggiunto: il governo accompagnerà la candidatura di Roma in ogni suo atto sostanziale. 
 

Mario MontiMario Monti

Roma ci riproverà. Per la terza volta dopo aver organizzato l’evento del ’60: il 5 settembre del ’97 si vide sorpassare al ballottaggio da Atene per le Olimpiadi del 2004, nel febbraio del 2012, come detto, il tentativo si arenò ancor prima di vedere luce, stavolta la partita si presenta aperta e con buone possibilità di riuscita.

 

Il Cio, proprio in queste ore, ha consegnato al mondo sportivo nuove linee guida per rendere più sostenibili le candidature a ospitare i Giochi, alla luce delle troppe rinunce degli ultimi tempi (per i Giochi invernali 2022 hanno già fatto retromarcia Oslo, Stoccolma, Monaco di Baviera, Davos e Barcellona).

 

PETRUCCI E MARIO MONTI jpegPETRUCCI E MARIO MONTI jpeg

Stop ai costi troppo onerosi, via libera ad un aiuto finanziario certo e già stabilito in partenza e possibilità per chi intenda inseguire il sogno olimpico di prevedere lo svolgimento di gare preliminari di una disciplina anche in un’altra città (le finali dovranno svolgersi, invece, sempre nella città sede dei Giochi) o di organizzare intere discipline in un altro Paese (caso studiato per invogliare le candidature di piccole nazioni).

 

Nella nuova agenda olimpica annunciata dal presidente Thomas Bach c’è anche l’invito a valorizzare impianti già esistenti nel progetto delle candidate, oltre a favorire la costruzione di strutture temporanee sempre nell’ottica della razionalizzazione dei costi.

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?