pioli meme 8

SPROFONDO ROSSONERO – SCONCERTI: "PER UN'ORA E’ STATO IL MIGLIOR MILAN DELLA STAGIONE MA I ROSSONERI HANNO PERSO SEI PARTITE SU 11. NON È PIÙ UN PROBLEMA DI STAGIONE, È UNA REALTÀ CHE SI RIVELA CON QUALUNQUE ALLENATORE - IMMOBILE? UN GRANDE GIOCATORE MISTERIOSO CHE FUORI DALL'ITALIA NON ENTRA NEL GIOCO PERCHÉ NON È UN CENTRAVANTI. E ALLA NAZIONALE SERVE UN CENTRAVANTI" - CROSETTI: "SABATO I CORI DELL'OLIMPICO. IERI, IL BRESCIANO BALOTELLI A VERONA: IL CALCIO FACCIA PULIZIA"

Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

pioli meme 8

Per un' ora è stato forse il Milan migliore della stagione. Aveva idea e voglia di giocare, anche contro un avversario che è sempre rimasto un gradino più in alto. Poi è stato come travolto dalla sua meraviglia, stupito di essere quasi una buona squadra e sentendo di colpo tutta la fatica che questo gli era costato. Pioli aveva appena finito di dire che l' obiettivo è la Champions.

 

Io credo che il Milan dovrebbe essere lasciato libero di compiere liberamente il suo salto all' indietro, senza obbligarlo ad essere quello che non è. È il modo migliore per capire fino in fondo la malattia. Che non è vedere Paquetà nella zona di Gullit o Leao in quella di Van Basten: è che questo tipo di Milan perde ancora 160 milioni a stagione. Il Milan ha vinto 4 partite su 11, contro Brescia, Verona, Genoa, Spal. Ha perso sei partite, ogni volta che l' asticella si è appena alzata. Non è più un problema di stagione, è una realtà che si rivela con qualunque allenatore ed ogni schema possibile. Adesso è a otto punti perfino dall' Europa League, manifestazione che è stato costretto a lasciare per i suoi debiti.

pioli giampaolo

 

Qualcosa di inaudito che è stato venduto come un' idea. Silenzio. Ora facciamo silenzio.

Lasciamo che i territori del Milan riflettano su quello che sta succedendo senza portare sempre tutto sulla nevrosi del risultato.

 

Quello non c' è più. È la Lazio intanto che ritorna. È la stessa squadra da anni, compra poco, sbaglia meno. Immobile vincerà forse la sua terza classifica dei marcatori, come Riva, Pulici, Signori, Platini. Nessuno ha fatto meglio. Siamo davanti a un grande giocatore misterioso che fuori dall' Italia non entra nel gioco. Perché non è un centravanti, è una prima punta, tutto molto diverso. E alla nazionale serve un centravanti. Per questo Conte faceva giocare Pellè, il suo Lukaku della porta accanto. Tre squadre delle prime quattro attuali per statistica andranno in Champions. Due abbondanti delle ultime tre andranno in B. Le stagioni del calcio sorprendono, ma alla fine si smentiscono raramente. A proposito di sorprese, ogni gol del Verona vale due punti, sette per 15 punti.

immobile 100 - 1

 

Fosse una regola, l' Atalanta avrebbe 60 punti.

Invece è stanca. A memoria credo che il Cagliari non fosse così in alto dai tempi di Riva. Gioca benissimo dentro uno schema raro: corre sapendo dove andare.

 

 

balotelli 89

IL CALCIO FACCIA PULIZIA GLI STRUMENTI ORA CI SONO

Maurizio Crosetti per la Repubblica

 

Puntiamogli addosso i radar sonori, staniamoli, andiamoli a prendere uno per uno. Schediamo le loro voci per non doverle sentire mai più.

Smascheriamoli col riconoscimento facciale.

 

Denunciamoli. Il calcio vada dai magistrati e faccia come la Juventus: nomi e cognomi dei delinquenti, e poi a processo. Le tecnologie ci sono, le leggi anche. Non è possibile che uno Stato capace di distruggere il terrorismo e decapitare la mafia non sappia catturare, giudicare e punire i razzisti da stadio.

 

balotelli 90

Il tempo della sacrosanta indignazione è finito. Il calcio dimostri di essere diverso da troppa Italia sempre più becera e razzista e ormai orgogliosa di esserlo. Perché ormai succede ovunque, succede sempre.

 

pioli

Sabato i cori dell' Olimpico, il fuoco, il Vesuvio, ancora Napoli offesa. Ieri, il bresciano Balotelli a Verona. Erano tanti, i selvaggi? Erano pochi? Erano, e basta. Basta l' ha detto anche lui, e voleva andarsene: l' hanno trattenuto. La sua faccia raccontava tutto, il bambino ferito che Mario è stato, il colore della pelle vissuto come un oltraggio. Ma un giorno il calcio uscirà da certi stadi, stop, partita finita. E non sarà una resa. Che vergogna le parole del presidente del Verona, Maurizio Setti: «A Verona i tifosi sono ironici, non razzisti. Hanno un modo di fare simpatico per prendere in giro la gente».

 

Perché è quasi sempre così che funziona: nessuno ha sentito, goliardate, esagerazioni mediatiche, e poi la giustizia sportiva che non giustizia nessuno. Punizioni contro i cori di Cagliari a Lukaku? Zero.

 

Sanzioni per le offese di Verona a Kessié? Meno di zero. Ora vediamo che succede per Balotelli, forse chiuderanno la curva del Bentegodi, quello spicchio preso a pallonate da Mario, o magari no. Dovrebbero mettere Ponzio Pilato, come giudice sportivo.

 

balotelli 88

Si faccia come si è fatto con i criminali mafiosi, con gli assassini rossi e neri: si cerchino i pentiti, si dia motivazione ai collaboratori di giustizia. Anche questo è già previsto, già possibile: niente responsabilità oggettiva per i club che davvero facciano cose concrete per combattere il vecchio e nuovo cancro delle gradinate. Si aiuti chi denuncia, chi trova il coraggio dell' impopolarità e della battaglia con il peggio che nel tempo si è cresciuto in casa.

 

Papà e mamme, nonni e bambini alla partita come al cinema, al circo, al parco divertimenti: verrà quel giorno. E insieme a loro, il tifo appassionato, qui mica vogliamo lo stadio come un pollo freddo. Vogliamo i delinquenti fuori, solo questo. I neonazisti, gli 'ndranghetisti ricattatori, i marci. Succederà.

MASSARA MALDINI PIOLI GAZIDIS BOBANimmobilepioli 4

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?