del piero italia germania

L’ITALIA RIPARTA DAL CONTROPIEDE – SCONCERTI INVOCA UN RITORNO ALLE ORIGINI: "ABBIAMO RINUNCIATO ALLA NOSTRA INDOLE. ABBIAMO BUONI DIFENSORI, BUONI MEDIANI E ATTACCANTI VELOCI. TENENDO IL PALLONE PER 10 PASSAGGI METTIAMO TUTTI IN DIFFICOLTÀ..." – MURA: "COME CT CONFERMEREI DI BIAGIO" - QUEL CONTROPIEDE CONTRO LA GERMANIA NEL 2006…- VIDEO

 

inghilterra italia 1-1

Mario Sconcerti per il Corriere della Sera

 

Un pareggio a Wembley è sempre un buon risultato. Questo non cambia la salita, ma rende più sostenibile il tragitto. Rispetto alle nostre abitudini c’è stata un po’ più d’insistenza e qualche personalità che ha cercato di riemergere. Non ricordo una parata del portiere inglese, ma nemmeno una seria di Donnarumma. Se noi siamo acerbi, non è certamente matura nemmeno l’Inghilterra. Siamo abituati a giudicarla dal suo grande campionato, che rappresenta però solo se stesso, non il calcio inglese, da più di 50 anni senza un risultato.

inghilterra italia

 

È stato sorprendente semmai vedere che l’Inghilterra ha cercato quasi soltanto il contropiede mentre noi cercavamo il palleggio. Credo che chi prenderà la Nazionale possa ricominciare da questo: il nostro possesso palla è fragile, raramente porta al tiro. Non crea spazio, crea illusione di gioco. Nei momenti difficili forse conviene tornare al nostro calcio reale, a quello che poi ha fatto Conte all’Europeo.

SCONCERTI 4

 

Una piccola difesa eroica che illude gli avversari e crea una confusione quasi costruttiva. Mi sembra che il problema italiano sia proprio quello di non aver saputo reggere al progresso del calcio, giochiamo da anni un gioco che non è mai stato nostro. E lo giochiamo quasi per dovere televisivo, abbiamo scelto di essere come gli altri, abbiamo rinunciato alla nostra indole, che non è prettamente difensiva, ma verticale sì. Abbiamo buoni difensori, buoni mediani e attaccanti veloci. Tenendo il pallone per dieci passaggi mettiamo tutti in difficoltà.

 

del piero

La difesa, perché perdendo palla a centrocampo gli avversari vanno in porta. E gli attaccanti, perché con tanti passaggi la palla rischia di non arrivare mai. Avendo esaurito le soluzioni senza nessun risultato, direi che ricominciare da quello che sappiamo far meglio non sarebbe una brutta decisione. In attesa di riavere i giocatori, torniamo almeno ad avere un gioco nostro. Non importa dirlo al mondo, tanto non cambierebbe opinione su di noi. Non l’hanno mai cambiata. Riprendiamoci almeno il vantaggio delle nostre origini. Non è un optional, forse solo una necessità.

 

BRAVO DI BIAGIO

Gianni Mura per la Repubblica

 

insigne

Un pari a Wembley vale sempre. Anche in amichevole, anche propiziato dal Var. L' Italia, pur carica di difettoni e difettucci, stramerita il risultato per almeno due motivi. Uno è il diverso spirito con cui la squadra è scesa in campo. Spavalda, votata a un pressing alto che ha messo in seria difficoltà gli inglesi in casa loro. Più di tutti Stones, che nella circostanza non sembra valere i 56 milioni di euro pagati dal City all' Everton. L' altro è la reazione, specie nell' ultimo quarto d' ora, a un risultato ingiusto, a un gol da polli che aveva visto dormire tutta la nostra difesa mentre Lingard batteva velocissimo una punizione e Vardy, in solitudine, infilava Donnarumma.
 

gianni mura

Il difettone era e resta quello già notato a Manchester e anche prima, in verità: si fa una gran fatica a fare gol, anche avendo, come a Wembley, tante occasioni. Immobile è riuscito a sciuparle tutte. Il gol di Vardy, inatteso, ha frenato gli ardori di qualcuno: Zappacosta, che era partito alla Djalma Santos, ha tirato i remi in barca, Jorginho s' è dedicato a una regia diligente ma non luminosa, Pellegrini e Parolo hanno perso molti palloni in zona calda, ma sono vivi, in una squadra più organizzata possono dire la loro. Continuo a non capire la scarsa considerazione per Cristante, forse il più in forma dei nostri centrocampisti. Chiesa ha inciso di più, s' è procurato il rigore. Insigne si era svegliato dopo un' intesa made in Napoli con Jorginho e tiro appena fuori. Una volta sveglio è andato a prendersi il pallone, l' ha messo sul dischetto e ha segnato l' 1-1. Ci voleva un certo coraggio o una certa incoscienza. Per la cronaca, l' Italia non segnava da 374'. Fino al risveglio, Insigne era stato tra i peggiori, con Candreva, mentre la difesa nel complesso ha retto l' urto degli inglesi. Squadra che dà il meglio in contropiede, anche ieri, perché esterni molto tecnici e rapidi, anche se un po' gigioni. Ora si tratta di aspettare il 20 maggio per sapere il nome del nuovo ct azzurro. Non serve a nulla, ma ripeto che avrei confermato Di Biagio.
 

di biagio

La rivoluzione non si fa in due partite, il miglioramento tra prima e seconda è innegabile. I federali hanno in mente altre e più costose scelte. Sia chi sia, ci vorrà un po' di tempo, a meno che non sbocci all' improvviso una generazione di fenomeni. C' è un livellamento, tra titolare ed eventuale riserva le differenze sono minime, e anche questo complica le convocazioni. A tratti, Di Biagio ha mostrato un' Italia spuntata, tecnicamente non eccelsa, dotata di carattere e abbastanza capace di soffrire. Di più, sinceramente, non gli si poteva chiedere.

 

 

 

 

 

vardydel piero

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO