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LA SERIE A SARA’ UN “VAR” WEST? TORNA IL CAMPIONATO CON LA NOVITA' DELLA MOVIOLA IN CAMPO CHE DEBUTTERA' NEL MATCH FRA JUVE E CAGLIARI – VERRA’ UTILIZZATA PER RIGORI, ROSSI, GOL ANNULLATI E SCAMBI DI IDENTITA’ – CON BUONA PROBABILITA’ LA TECNOLOGIA SARA’ AL MONDIALE 2018

Da gazzetta.it

 

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"Non vogliamo stravolgere il gioco del calcio, riducendo la sua spettacolarità e fluidità, cerchiamo solo di dare un supporto. Se la Var funzionerà sarà una vittoria per tutti, ma deciderà sempre l'arbitro". Parola del nuovo designatore degli arbitri di Serie A, Nicola Rizzoli, che a Coverciano ha spiegato la grande novità del 2017-18, la Var. Prima domanda: si dice "la Var" o "il Var"?

 

Sono entrambe consentite e indicano due cose diverse: la Var è la tecnologia che permette di dare all'arbitro il supporto delle immagini, il Var è l'assistente addizionale, il Video Assistant Referee. La tecnologia - sebbene manchi l'annuncio ufficiale e definitivo della Fifa - con buona probabilità verrà utilizzata nel Mondiale di Russia 2018, dopo diversi esperimenti tentati negli ultimi mesi. 

 

COSA È LA VAR — Si tratta dell'incarnazione della "moviola in campo", che è stata invocata per anni. A decidere però sarà sempre il direttore di gara (aiutato dalle segnalazioni delle assistenti), come ha sottolineato più volte Rizzoli. La tecnologia verrà utilizzata soltanto per le situazioni definite "da protocollo" e non per altro. Sì per gol, rigori, rossi diretti e scambi di identità, no per tutto il resto. E sarà sempre l'arbitro a invocarla. "Se un giocatore chiederà l'uso della Var al direttore di gara, dovrà essere ammonito", ha spiegato Rizzoli. Ma ecco i casi della nuova tecnologia che debutterà in Serie A nel match fra Juventus e Cagliari (sabato alle ore 18).

var rosettivar rosetti

 

CHI SONO GLI ADDETTI AL VAR — Saranno gli arbitri di Serie A che si occuperanno della Var e sostituiranno gli addizionali di porta, non più necessari. Sono due gli addetti al Var, insieme (ovviamente) al direttore di gara, a cui spetta sempre l'ultima parola. L'arbitro, può fidarsi comunque del parere degli assistenti, oppure intervenire di persona, segnalando anche al pubblico l'intervento con un gesto che indicherà la forma di un monitor (e arrestando il gioco di conseguenza).

 

CONVALIDA DI UN GOL — Se ci sono infrazioni in occasione di un gol (fallo di mano, fuorigioco), gli assistenti possono avvertire l'arbitro, sia in caso di convalida che in caso di non convalida. Esempio: nella semifinale del Mondiale per Club, Ronaldo ha segnato un gol al Club America. Il gol di Cr7 è stato inizialmente annullato, ma l'arbitro ha chiesto immediatamente la consulenza della Var. In quel caso è tornato sui suoi passi, convalidando il gol all'asso del Real Madrid.

 

RIGORE? — La Var aiuta nei casi di episodi che avvengono all'interno dell'area di rigore. Può aiutare l'arbitro a decidere se assegnare (o no) un penalty. Esempio: nel match del Mondiale Under 20 fra l'Uruguay e l'Italia, il terzino azzurro Scalera commette un fallo in area su un attaccante avversario, ma l'arbitro non concede il rigore. Gli assistenti Var lo invitano a verificare e il direttore di gara cambia idea, concedendo il tiro dal dischetto (poi parato dal portiere azzurro Zaccagno).

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ROSSO — La Var non sarà mai utilizzata sui cartellini gialli, ma interverrà in caso di potenziali cartellini rossi. In questo aspetto, il caso di Var retroattivo è quello della famosa testata di Zidane a Materazzi nel Mondiale 2006. Lì non c'era la tecnologia, ma avvenne praticamente lo stesso procedimento che verrebbe applicato oggi. Nella finale della Confederations Cup di quest'anno fra Cile e Germania, Jara rifila una gomitata a Werner: l'arbitro osserva l'accaduto grazie alla Var ma decide soltanto di ammonire il cileno. Può farlo e avrebbe potuto farlo anche se avesse rifilato immediatamente a Jara il rosso diretto (e non il cartellino giallo).

 

SCAMBIO DI IDENTITA' — Spesso è accaduto di sbagliare persona e di ammonire giocatori che non c'entravano nulla con la sanzione disciplinare applicata. Anche in questa circostanza, c'è un caso che fa scuola: nel match fra Germania e Camerun (sempre in Confederations Cup), il camerunense Mabouka colpisce il tedesco Emre Can, ma l'arbitro espelle errore Siani. La Var chiarisce e corregge la decisione, portando il direttore di gara a espellere Siani. Che piaccia o no, la Var è un esperimento futuristico: la speranza è che possa dare una mano al nostro calcio.

 

 

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