italia pallanuoto 2

SETTEBELLO DA IMPAZZIRE - L’ITALIA DELLA PALLANUOTO BATTE L'UNGHERIA, VA IN FINALE E STACCA IL PASS PER I GIOCHI DI TOKYO: E’ LA PRIMA SQUADRA AZZURRA QUALIFICATA PER L’OLIMPIADE. DOMANI C'È LA SPAGNA PER IL TITOLO MONDIALE NELLA RIEDIZIONE AMARCORD DI TRIONFI OLIMPICI (BARCELLONA '92, OH CARA: VIDEO!) – IL CT SANDRO CAMPAGNA: “ESSERE A TOKYO NON DEVE FAR SENTIRE APPAGATI I RAGAZZI. CHI LO È, VEDRÀ L'OLIMPIADE DAL SALOTTO DI CASA…” – VIDEO

 

Stefano Arcobelli per la Gazzetta dello Sport

 

ITALIA PALLANUOTO 2

Il Settebello riprova ancora in Oriente certe situazioni da santa pallanuoto, che dal bronzo olimpico di Rio (donne comprese) ha solo patito. Dopo un girone così così, un quarto di finale tirato contro i greci e la delicatissima semifinale contro l' Ungheria che valeva doppio (per la finale e il pass olimpico) ed è stata risolta di pazienza e forza, domani l' Italia troverà in finale una Spagna ambiziosa, nella riedizione amarcord di trionfi olimpici (Barcellona '92, oh cara). Un Settebello costretto a vincere per urlare al mondo azzurro che questa è una squadra modello, anzi la più vincente in Italia. Perciò merita rispetto, reclama attenzione, promette emozioni.

 

L' ultimo trionfo iridato risale a Shanghai 2011: di quella squadra tre reduci, Figlioli, Figari ed Aicardi. Poi ci fu l' argento olimpico di Londra, il rinnovo generazionale e qui una squadra rimescolata a causa di due infortuni (Presciutti e Fondelli) al posto dei quali Campagna ha chiamato Di Somma e Dolce. Ieri, nel confronto coi giocolieri magiari, a fare la differenza sono stati una colonna come Di Fulvio e il mancino Echenique, ma si è rivelato preziosissimo - oltre al portiere Del Lungo - il lavoro sporco di Bodegas, e come sempre l' apporto di mestiere di Figlioli, la vena di un Luongo e di un Figari che c' era allora e c' è oggi come il capitano che ricorda pure la maggior serenità di essere approdati a Tokyo senza i patemi del 2016 fa col gol-qualificazione contro la Romania nel preolimpico di Trieste.

ITALIA PALLANUOTO

 

Ed è stato un gol non concesso a Barcellona un anno fa agli Europei contro gli spagnoli, a pochi secondi dalla fine, a infrangere le speranze degli azzurri, che meditano la rivincita.

 

Tra l' Ungheria battuta dopo essere stati sotto 4-2 (poi l' infortunio del portiere Nagy su bomba di Figlioli, quindi due interventi del Var su gol-no gol) e la Spagna che Campagna sta studiando come battere, scorrono presentimenti ottimisti: la tentazione che mai come adesso - per una volta - senza squadre «slave» di mezzo, il pendolo possa passare dalle parti dei nostri, di un gruppo che ha vinto la partita che valeva la medaglia sicura e che vorrebbe adesso conquistare il quarto titolo iridato della storia.

 

È vero che la Spagna ha sbarrato la porta della finale ai campioni uscenti della Croazia, è vero che qui la Serbia non aveva i migliori lasciati a riposo, essendosi qualificata grazie al successo in World League - nel 2003 fu l' ultima volta senza nazioni dell' ex Jugoslavia in finale -, ma adesso che siamo alla sfida verità, il gruppo Campagna può davvero cogliere l' attimo. E sfodera un protagonista ritrovato come Echenique, la cui storia fatta di tre fratelli pallanuotisti è assai curiosa. Un mancino oriundo di origini argentine, ex nazionale spagnolo, che si integra al momento giusto, realizza 4 reti e consolida il gruppo che, come dice Figlioli, «ha acceso tutte le spie» al momento giusto; ha trovato l' anima vincente per regalare all' Italia delle calottine un altro momento di gloria.

italia pallanuoto

 

L' alchimia vincente, per Di Fulvio «c' è sempre stata, magari nel girone non si è vista, ma dare il 100% per i compagni ha fatto la differenza in questi anni».

Non è più il gruppo di Rio, quello dell' ultima medaglia, «ma è un bellissimo gruppo, anche se ci sono giocatori che vanno e vengono, è bello essere qui».

Una squadra che ritrova la via del podio, smarrita nel 2013-15-17. «Serviva una medaglia a questo Settebello - chiosa Di Fulvio -. Ma non siamo appagati. Vogliamo finire bene. E poi che soddisfazione essere la prima squadra azzurra ai Giochi.

Ma ora testa bassa, lavoriamo per chiudere un Mondiale nel migliore dei modi. Con gli ungheresi siamo partiti un po' a rilento con l' uomo in meno, subendo gol facili. Poi siamo cresciuti dentro, a livello di gambe». Il Settebello cresce e cerca una nuova età dell' oro.

 

 

«IL PASS PER TOKYO NON CI BASTA CI SI RICORDA SOLO DI CHI VINCE...»

Da la Gazzetta dello Sport

 

Ci sono i ragazzi di Campagna. E i tasselli di Campagna. Le missioni principali di Sandro, il c.t. mattatore, sono votate al grido crederci, obbedire combattere.

«Siamo la prima squadra italiana che si qualifica all' Olimpiade ed è una bella cosa. Siamo andati noi tre volte a vedere le gare di nuoto e tre volte l' Italia ha vinto. Manca quello della squadra, mi ha detto il presidente...

ITALIA PALLANUOTO 1

 

proprio per farmi stare tranquillo. Però devo dire che è stata una grande partita, questa contro l' Ungheria. E vogliamo farne un' altra di impresa».

Un Settebello ridefinito per ragioni di forza maggiore: «Siamo partiti per la Corea con alcune defezioni, e nel corso della stagione abbiamo dovuto adattarci al cambiamento delle regole.

 

Non ci siamo qualificati per le finali di World League, abbiamo fatto 7 partite di preparazione per testare le novità, e sono poche. Quindi avevo raccomandato ai ragazzi: "alleniamoci, crediamoci, e cresceremo anche durante il Mondiale". È quanto ci siamo detti, ogni giorno abbiamo messo un tassello. All' inizio mi hanno fatto sbraitare? Sì, se prepariamo qualcosa sulla carta e poi non facciamo le cose per bene; se anziché stare mezzo metro sott' acqua, ci stai venti centimetri, il tiro non passa. Dovevamo mettere più grinta, più altezza per non far passare quei tiri. Questo abbiamo fatto e siamo partiti in contropiede». Battere l' Ungheria lascia sempre fieri: questione di scuola. Campagna è già oltre: «Essere a Tokyo non deve far sentire appagati i ragazzi. Chi lo è, vedrà l' Olimpiade dal salotto di casa».

 

sandro campagna

E dunque Campagna perimetra questo Italia-Spagna con in palio un oro pesantissimo, a 8 anni dall' ultimo titolo di Shanghai: «Loro sono favoriti, ci hanno battuto un anno fa agli Europei e quest' anno in Europa Cup. Hanno il 51% contro il nostro 49%. Ma i ragazzi devono capire che l' argento dopo due giorni non verrà ricordato. E invece col titolo si parlerà ancora di loro. Contro la Spagna sarà una bella partita, sono bravi tecnicamente e tatticamente, hanno fatto le ultime due partite strepitose, soprattutto in difesa. Dovremo essere bravi di testa».

 

 

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?