matteo renzi

SIC TRANSIT GLORIA RENZI: LA TRISTE PARABOLA DELL’EX ROTTAMATORE CHE ARRANCA ANCHE NELLA SUA RIDOTTA TOSCANA. PER IL FLOP DI "ITALIA VIVA" SE L’E’ PRESA CON I MAGISTRATI CHE HANNO CAUSATO “UN DANNO PAZZESCO” CON L'INCHIESTA SULLA FONDAZIONE OPEN – MA ANCHE CON POCHI VOTI RENZI CONDIZIONA LA POLITICA TOSCANA: IL BRACCIO DI FERRO CON IL PD PER OTTENERE LA POLTRONA DELLA VICEPRESIDENZA NELLA GIUNTA REGIONALE GUIDATA DA GIANI. E A FIRENZE IL SINDACO NARDELLA…

Paola Fichera per La Nazione

 

renzi

All' ex rottamatore, deus ex machina della vita politica fiorentina nell' ultimo decennio, brucia ancora il risultato elettorale ottenuto dalla sua Italia Viva alle Regionali. Il fatto è che Matteo Renzi dopo il lancio del suo nuovo partito, in quella Leopolda 2018 che doveva segnare la rinascita e la rivincita dopo i veleni interni al Pd, era sicuro di poter conquistare la doppia cifra nazionale e parecchi punti in più nella sua Toscana.

 

renzi nardella

Invece... Invece l' ex sindaco, ex premier, oggi senatore semplice, si è dovuto accontentare di un 4,5 per cento regionale e un 6,5 fiorentino. Briciole per chi, da premier e segretario, aveva fatto navigare il Pd oltre il 40 per cento nel suo trionfale 2014 che sembrava aver spazzato via dalla scena politica anche l' arrembante Grillo. Ieri Renzi, in diretta Facebook per l' intervento di apertura all' assemblea nazionale del suo partito (tutta on line, ma senza rinunciare al leggio trasparente dei tempi d' oro), ha parlato di un «danno pazzesco» a Italia Viva causato da quell' inchiesta sulla Fondazione Open che ha portato alle umilianti perquisizioni in ben undici città dei finanziatori.

 

renzi boschi lotti

«Dopo quella vicenda i sondaggi hanno smesso di crescere - ha ricordato - i soldi hanno smesso di arrivare, non ci sono più coloro che rischiano per darci un contributo anche economico. Un danno enorme alla nostra capacità attrattiva, molte persone non sono passate con noi perché avevano paura».

 

Renzi alla Leopolda

E' vero che il dato elettorale non ha fatto la felicità di Renzi e dei suoi, ma è altrettanto vero che, comunque, in terra toscana Italia Viva ha allungato i tempi della formazione della nuova giunta del neo governatore Giani (che ha dovuto concedere la vicepresidenza della Regione a Stefania Saccardi e la vicepresidenza del consiglio regionale a Stefano Scaramelli).

 

Non solo: apparentemente senza un motivo contingente, è entrata a sorpresa anche nel rimpasto della giunta Nardella con deleghe non banali all' assessora Titta Meucci. I primi a non capire la mossa del sindaco sono stati i consiglieri del Pd poi, siccome la polemica politica in tempi di Covid ha, anche lei, poco fiato la vicenda si è silenziata in fretta.

renzi

 

Certo è che lo zoccolo duro del renzismo non ha mai smesso di abitare a Firenze. E' da qui che proprio grazie alle dieci 'Leopolda' finanziate prima dall' associazione politico culturale Big Bang e poi proprio dalla Fondazione Open (2012 - 2018) che non rivelerà mai tutti i nomi dei suoi finanziatori (per rispetto delle norme sulla privacy), che Renzi dà la scalata alla scena politica romana.

 

E' qui che nasce e si consolida il famoso Giglio magico. E' nelle sale buie dell' ex stazione ottocentesca che per anni si affollano i renziani in cerca di incarichi e futuro. Per conquistare quei cinque minuti, scanditi dal gong, sul palco si dice servano buone aderenze. Renzi nega.

 

eugenio giani

Sostiene invece di scegliere storie, esperienze, di valorizzare il coraggio e l' ottimismo verso la vita. Normale quindi che spesso quei relatori entrino poi a far parte della non più tanto ristretta schiera dei collaboratori dell' ex rottamatore. Tre giorni di vetrina mediatica, tv e social che innamorano l' esercito renziano. Ogni anno la Leopolda macina consensi e raccoglie fondi, non per il Pd, di cui non si vede mai sventolare una bandiera, ma per lo show di Renzi che fra storie, canzoni, video e barzellette sa tessere la sua politica.

matteo renzirenzi nardellarenzi nardellamatteo renzieugenio giani 1RENZI NARDELLAmatteo renzi dario nardellacasellati nardella renzi con la moglierenzi

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

luca zaia matteo salvini giorgia meloni

PRONTI? VIA: LE GRANDI MANOVRE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO SONO PARTITE. MATTEO SALVINI SOSTIENE CHE IL VERTICE DI OGGI A PALAZZO CHIGI SULLE CANDIDATURE SIA “ANDATO BENISSIMO”. MA A ZAIA FRULLANO I CABASISI E STA PENSANDO DI APPOGGIARE UN CANDIDATO DELLA LIGA VENETA. SE MELONI E SALVINI METTONO IN CAMPO IL FRATELLO D’ITALIA LUCA DE CARLO, IL “DOGE” LO ASFALTA ALLE URNE – CAOS PD: NELLA ROSSA TOSCANA ELLY SCHLEIN FA UNA FIGURACCIA ED È COSTRETTA A FARE PIPPA DI FRONTE AL CONSENSO DI EUGENIO GIANI – PER CHI SUONA LA CAMPANIA? IL SINDACO DI NAPOLI, MANFREDI, TRATTA CON DE LUCA E CONTE. E ELLY È FUORI DAI GIOCHI…