biennale venezia 2015

AL SISTEMA DELL’ARTE AMERICANO, LA BIENNALE HA FATTO SCHIFO: ''CUPA, INFELICE E BRUTTA'' – ARTNET: “IL CURATORE ENWEZOR HA PREFERITO SCONCERTARE I VISITATORI CON LA POLITICA CHE REGALARE IL PIACERE DI UN’ESPERIENZA ARTISTICA”

Benjamin Genocchio per news.artnet.com

 

enwezor ar x enwezor ar x

Okwui Enwezor ce l’ha messa tutta per ri-disegnare la Biennale di Venezia. La “sua” Biennale lo fa sembrare niente più e niente meno di ciò che è: un uomo della sua terra. La mostra può essere descritta come la più cupa, infelice e brutta che Venezia possa ricordare. Nel nome del cambiamento sociale e dell’azione, la mostra sconcerta i visitatori con teorie politiche, più che regalare il piacere della vera arte. La visione del mondo di Enwezor è sconfortante, cupa e depressa.

georg baselitzgeorg baselitz

 

gulf labor arsenalegulf labor arsenalexu bing1xu bing1

Il compito della Biennale, giunta alla sua 120esima edizione, è ancora quello di dare diverse, e a volte conflittuali, letture di ciò che significa fare arte oggi. Per questo motivo si può dissentire dalla visione utopistica di Enwezor per quanto riguarda l’arte – io dissento - ma il mondo si trova di fatto davanti a grandi crisi e il futuro è più incerto che mai. Per questo vale la pena esplorare come queste forze influenzino gli artisti.

rsenale 2rsenale 2

 

Enwezor, di origini nigeriane, è famoso per il suo interesse per la geopolitica e il convinto approccio anti-capitalistico nei confronti dell’arte. Come curatore, nutre dubbi fin sul tema generale dell’esposizione: “Tutti i Futuri del Mondo”. Ma, ancora più rilevante, la mostra sembra avere forti dubbi su di lui e sul tipo di arte che cerca di promuovere. Tutti sanno infatti che il mercato gioca un ruolo fondamentale nell’arte contemporanea, e ignorare il mercato e le sue implicazioni può risultare naïve e controproducente.

 

ritkrit brickritkrit brick

Enwezor cerca di evidenziare tramite l’arte il malcontento riguardo allo stato attuale delle cose. Le persone sono stanche delle logiche che dominano il mondo dell’arte, logiche che accentuano la diseguaglianza tra gli artisti in maniera anche distruttiva. La risposta a questa situazione è stata affidare all’architetto David Adjaye la costruzione di uno spazio all’interno del padiglione Italia, dove gli artisti sono stati invitati a leggere i capisaldi della letteratura politica. Per esempio Isaac Julien ha contribuito leggendo quattro volumi del “Capitale” di Marx, cosa che ha provocato le risa e le proteste degli altri artisti, che si sono chiesti cosa centrassero Enwezor e Marx nel contesto di una Biennale.

 

Ma sembra senza senso continuare a discutere sul tema della biennale. Quella andata in scena è la visione del mondo di Enwezor, tramite l’arte che lui ammira. Non so come mai non ci sia stato nemmeno un briciolo di compassione, di amore, di bellezza o di speranza. Nel complesso era tutto così disperante e grigio da escludere qualsivoglia sussulto di piacere estetico e divertimento. Sembra che il curatore abbia usato la mostra per giustificare la sua visione del mondo anti-capitalista, decentrata e profondamente anti-americana. Cosa che a mio parere serve solo a nascondere quelle che sono le vere forze in gioco nel mondo d’oggi.

 

lorna simpsonlorna simpsonmarlenemarlene

Da queste premesse “All the World’s Futures” passa in rassegna tutta la miseria del nostro tempo. Dall’Ebola alle guerre civili, il traffico di esseri umani, le catastrofi naturali e lo sfruttamento. È tutto qui, racchiuso in opere talmente concettuali da essere in molti casi didattiche, didattiche in una maniera noiosa.

 

Questo show moralizzante è allestito in maniera da sembrare un’accozzaglia di opere isolate, più che una raccolta organica sullo stesso tema. Sotto il punto di vista organizzativo, poi, la mostra è un vero casino. Ma forse fa parte di quel decentramento tanto caro al curatore.

christian boltanakichristian boltanaki

 

Anche Lorna Simpson, Adrian Piper, Steve McQueen, Chantal Akerman, Georg Baselitz, Chris Marker, Melvin Edwards, e Katharina Grosse sono sulla lista del curatore, e tutti con buoni lavori che sembrano allineati con il tema e decisamente rilevanti nel contesto attuale. L’artista Theaster Gates si è presentato con un nuovo filmato e, al padiglione italiano dei Giardini, Robert Smithson ha esposto “Dead Tree”, una scultura naturale del 1969.

 

arsenalearsenale

Grandi tende nere pendono dal padiglione italiano, facendolo sembrare una veglia funebre. L’arte mondiale è a lutto? Dentro il padiglione, insieme al lavoro di Robert Smithson, c’è il video di Christian Boltanski di un uomo che vomita sangue, un’altra stanza è stata pitturata con i teschi da Marlene Dumas. Morte e violenza sono ovunque. Anche quando compaiono bellezza e felicità, come nel quadro dell’aborigena australiana Emily Kame Kngwarreye, “Earths Creation”, 1994, tutto è adombrato dalla triste condizione in cui vivono gli aborigeni. Generalmente guardo la CNN o la BCC quando voglio la mia dose di notizie tristi, non le opere della Biennale.

austrialian arsenaleaustrialian arsenale

 

Per una mostra che doveva parlare del futuro, è strano come molti artisti scelti da Enwezor rimangano nel passato. Anche i suoi eroici storici dell’arte sembrano venire da un’altra epoca – Walker Evans, per esempio, è un artista che lui ammira e le cui opere sono alla biennale. In questo senso “All the World’s Future” guarda profondamente al passato: il curatore cerca nel passato risposte all’importanza dell’arte come nuova strada verso il futuro. È nostalgico e utopistico, nel senso buono, credere nell’idea che l’arte e gli artisti possano cambiare il mondo. Ma dopotutto, come esperienza visiva, è assolutamente tetra e sconcertante.

arsenale 4arsenale 4

 

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....