alexander pereira badr al saud bader

SOSTIENE PEREIRA CHE I SOLDI FANNO COMODO (ALLA SUA POLTRONA) - POLEMICHE SULL'INGRESSO DEI SAUDITI NELLA SCALA CON 15 MILIONI? PER IL SOVRINTENDENTE ''NESSUNO NEL CDA SI È OPPOSTO''. UNA SIMILE CIFRONA GARANTIREBBE UNA RICONFERMA OLTRE IL 2020, MA POTREBBE ESSERE UN BOOMERANG, VISTO IL DETTAGLIUCCIO DELL'OMICIDIO KASHOGGI - PRONTO IL SISTEMA PER AGGIRARLO: FAR PASSARE LA DONAZIONE ATTRAVERSO LA COMPAGNIA PETROLIFERA STATALE. SAI CHE DIFFERENZA…

Andrea Montanari per ''la Repubblica''

 

 

BADER BIN ABDULLAH AL SAUD

Diventa un caso l' ipotesi di un accordo tra l' Arabia Saudita e il teatro alla Scala, che potrebbe spianare la strada a un posto per il governo di Riad nel Consiglio di amministrazione tra i soci fondatori del massimo teatro lirico italiano. In cambio di una donazione di ben 15 milioni di euro. Tanto che dell' argomento potrebbe occuparsi un Consiglio di amministrazione straordinario della Scala o quello che è già stato convocato lunedì 18 marzo, per chiedere conto della trattativa al sovrintendente Alexander Pereira.

 

Dopo la " diffida" a concludere un accordo del genere con il governo saudita per ragioni di opportunità, che il board scaligero avrebbe rivolto al sovrintendente nel corso della riunione dello scorso 18 febbraio, quando Pereira aveva annunciato un biennio di tournée dall' Arabia al Giappone.

 

daniela de souza e alexander pereira

« Non è vero nulla » , replica allarmato Pereira. Che precisa: «Nessuno si è opposto a ricevere questi soldi. Non c' è ancora nulla di scritto, ma si tratta di discutere a quale titolo una società o un privato dell' Arabia Saudita potranno versare questa cifra. È una grande opportunità » . Il suo timore è che ora l' accordo sfumi.

 

Si tratta di 3 milioni di euro per cinque anni più altri 100 mila euro annui per finanziare l' accademia per musicisti. Tre le ipotesi sul tavolo. L' ingresso nel cda del principe Badr. Quella di un rappresentante del ministero della cultura saudita. O quella di un privato o di una compagnia petrolifera araba. Potrebbe essere la Saudi Aramco, la compagnia saudita che, forse non a caso, è la proprietaria dell' auditorium dove i complessi scaligeri eseguiranno nel 2020 La Traviata in forma di concerto diretta da Zubin Mehta.

francesco micheli

 

La fuga in avanti di Pereira, però, avrebbe messo in allarme i componenti del cda, di cui fanno parte, oltre al sindaco di Milano Beppe Sala, Giovanni Bazoli, Claudio Descalzi, Alberto Meomartini, Aldo Poli, Giorgio Squinzi, Francesco Micheli, Margherita Zambon e Philippe Daverio.

 

Il sindaco Sala per il momento tace, ma fa sapere che ogni decisione dovrà passare prima dal cda. « Se si trattasse di fare un accordo con una compagnia petrolifera, se ne potrebbe anche parlare - sarebbe la linea che ha prevalso durante l' ultima riunione del board della Scala - ma non con uno Stato che non rispetta i diritti umani » . Una linea che sarebbe stata concordata anche con il ministro dei Beni Culturali, Alberto Bonisoli, che nel Consiglio può contare su ben due rappresentanti. E sposata anche da Regione Lombardia, che è rappresentata, invece, da Philippe Daverio.

 

beppe sala chiara bazoli

« Senza contare, che qualsiasi ipotesi di accordo culturale con un' altra nazione - spiega una fonte che chiede di restare anonima - dovrebbe prima avere il benestare del Quirinale e del governo ».

 

Il caso dei fondi sauditi scoppia in un momento delicato per la Scala. Il teatro, al momento, avrebbe dato il via libera solo alla tournée del prossimo anno, 2020. Lo stesso della scadenza della sovrintendenza di Pereira che, come è noto, punta alla riconferma. Almeno fino al 2022, quando finirà anche il contratto del direttore musicale Riccardo Chailly. Nel frattempo, tre consiglieri di amministrazione, Micheli, Bazoli e Meomartini, avranno il compito di selezionare una rosa al massimo di 3 o 4 candidati.

giovanni bazoli

 

Per individuare chi, eventualmente, affiancherà Pereira fino alla scadenza prima di succedergli. Tra gli aspiranti a quel ruolo, circolano da tempo i nomi di Carlo Fuentes dell' Opera di Roma, o quello di Fortunato Ortombina de La Fenice di Venezia. Sempre che Pereira, forte del numero e del peso degli sponsor portati alla Scala in questi anni, non riesca a strappare la riconferma per un altro mandato pieno.

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…