de laurentiis spalletti

SPALLETTI, NUN CE LASSA’! DE LAURENTIIS HA GIÀ DETTO CHE IL TECNICO RESTERA’ (IL CLUB FARÀ VALERE L’OPZIONE UNILATERALE PER UN ALTRO ANNO, DI RINNOVO NON SI È PARLATO). “BIG SPALLA” PUNTUALIZZA: "DIPENDE SE POSSO DARE ANCORA AL PUBBLICO QUELLO CHE MERITA. A NAPOLI POTEVO SOLO VINCERE, PER ESSERE ARRIVATO TERZO MI AVETE DETTO CHE DOVEVO ANDARE VIA" - IL NAPOLISTA E "GLI STRANI INTERROGATIVI" ALLA VIGILIA DELLO SCUDETTO

ajax napoli spalletti

(ANSA)  "Il mio contratto per restare a Napoli? Ci sono ancora da fare belle cose, secondo me conta più del contratto giocare bene queste partite, di completare questo discorso, poi penseremo a festeggiare. Mi chiederò come sempre se sono nelle condizioni di poter dare a un pubblico che ha questo sentimento quello che merita. Da lì si parte peer capire".
 
 
Lo ha detto il tecnico del Napoli Luciano Spalletti alla vigilia del match contro l'Udinese, parlando del suo futuro dopo lo scudetto. "Quando mi ha cercato il Napoli ho detto di sì sapendo che dovevo vincere, perché qui ci sono stati Sarri, Benitez, Ancelotti". "Io venivo per portare lo stipendio a casa? No, ho già una bistecca al giorno per il resto della vita - ha aggiunto Spalletti -. Io sono venuto convinto di provare a fare qualcosa di importante in una città bella e stimolante. Chi come me è ospite nota di più la bellezza, chi vede Napoli all'improvviso resta più folgorato di chi la vede tutta la vita".

 

 

 

SPALLETTI

Massimiliano Gallo per ilnapolista.it

 

 

SPALLETTI DE LAURENTIIS 6

Cominciamo col ricordare che l’anno dopo la vittoria in Premier col Leicester, Claudio Ranieri venne esonerato. Questo per chiarire che nel calcio tutto è possibile. E una certa similitudine c’è tra le due vicende, soprattutto tra i due allenatori che arrivano a vincere il loro trofeo più importante praticamente alla stessa età: Spalletti a 64 anni e Ranieri a 65.

 

Questo per rendere conto di un pensiero che nasce un poco strisciando, per dirla alla Patty Pravo. Ma che comunque ha fatto capolino dopo l’1-1 con la Salernitana, e già prima dopo l’eliminazione in Champions col Milan. In teoria il futuro di Spalletti a Napoli è blindato. De Laurentiis ha già detto che il tecnico di Certaldo rimarrà (il tecnico invece è rimasto muto come una sfinge), il club farà valere l’opzione unilaterale per un altro anno (di rinnovo non si è parlato).

 

de laurentiis spalletti

Ma gli spifferi dicono che non sia poi così sicuro, e non tanto (o non solo) per volere del presidente. Anzi. Spalletti-De Laurentiis sembra essere una di quelle coppie che funzionano a meraviglia soprattutto se non vivono sotto lo stesso tetto. Appartengono a quella categoria di coppie che a distanza danno il meglio di sé. E i risultati sono evidenti e clamorosi visto che il Napoli sta per firmare un’impresa storica e ha disputato una stagione strabiliante.

 

 

aurelio de laurentiis luciano spalletti

Ora è inutile sbilanciarsi su quel che accadrà. Anche perché se dopo diciotto anni De Laurentiis si è reso protagonista di quella capovolta con la tifoseria organizzata (con tanto di foto), che cosa vogliamo che sia trovare un accordo con l’allenatore che gli ha fatto vincere lo scudetto? Parliamo di un bicchiere d’acqua. Allo stesso tempo va ricordato che Spalletti guida una squadra forte e che non è affatto detto che in estate perda le sue punte di diamante.

 

 

 

Eppure un venticello soffia. Oggi il presidente in prefettura tra il serio e il faceto ha gettato lì che il Napoli ha battuto la Juventus a Torino con un po’ di fortuna. Antonio Corbo, giornalista molto attento a quel che si muove in città, ieri su Repubblica ha dedicato una pagina all’aprile del Napoli di Spalletti. Il titolo era: “L’inspiegabile aprile nero di Spalletti”. E si concludeva così: “Qual è il Napoli del nuovo progetto? L’infernale macchina da gol con ripartenze folgoranti dell’inizio o la cigolante utilitaria di aprile?”. Corbo lo ha paragonato all’aprile dello scorso anno quando, con un punto in tre partite contro Fiorentina Roma e Empoli, il Napoli si giocò lo scudetto.

 

luciano spalletti napoli salernitana

Dodici mesi fa – non dimentichiamolo – il tecnico di Certaldo venne ritenuto dalla piazza il principale se non unico responsabile di quel calo. Ci fu anche un battibecco tv con Mertens cui – anche questo non va dimenticato – seguì la visita presidenziale a casa del belga per omaggiare la nascita del piccolo Ciro Romeo e qualche strana dichiarazione (sempre presidenziale) del tipo: “Spalletti vive ancora in albergo, deve sentire che Partenope sta nella sua testa e nella sua anima. Se la sentirà azzurra, ce lo dirà lui”. Era il 9 maggio del 2022. Tre giorni dopo all’esterno del Maradona venne affisso uno striscione di dubbio gusto: “Spalletti, la Panda te la restituiamo, basta ca te ne vaje”. Clima cui Spalletti reagì con visite a San Gregorio Armeno e al murales di Maradona.

spalletti allegri

 

 

In tutta onestà, a noi pare lunare avviare la sia pur minima discussione su Luciano Spalletti, ma un po’ conosciamo il calcio. Spalletti ha condotto il Napoli a un campionato straordinario. Ha ammazzato il torneo con quattro mesi d’anticipo. Perché, di fatto, il campionato il Napoli lo ha vinto già alla prima giornata di ritorno: Napoli-Roma 2-1 e 13 punti di vantaggio sull’Inter. Punti poi diventati addirittura 18 alla quinta di ritorno. Ora stiamo a cincischiare da giorni in attesa dell’aritmetica, ma per la logica aristotelica lo scudetto è in tasca da tempo.

 

Ad aprile il Napoli è leggermente calato ma bisogna anche intendersi su cosa si intenda per calo. Perché se il confronto è fatto con altri mesi in cui il Napoli ha vinto tutte le partite, il calo è fisiologico oltre che ovvio. In questa stagione il Napoli ha piazzato due filotti da record: prima undici vittorie consecutive e poi otto, con in mezzo la sola sconfitta con l’Inter. Il che vuol dire su venti partite il Napoli ne ha vinte diciannove.

 

spalletti milan napoli

Spalletti ne ha anche accennato in una recente conferenza stampa, alludendo a chi lo aveva accusato di aver fatto poco turn-over. In soldoni è come se avesse detto che quello straordinario vantaggio il Napoli lo ha accumulato anche perché hanno giocato sempre i più forti (termine nostro). I più scettici ricordano che il tecnico si avvia a vincere il suo terzo campionato (due in Russia e uno in Italia) e che in tutti e tre i casi ha usufruito della sosta invernale.

 

È vero che in questo aprile 2023 c’è stato un rallentamento con i due pareggi interni con Verona e Salernitana e la roboante sconfitta 0-4 contro il Milan ma ci sono stati anche i successi a Lecce (prestazione decisamente sotto tono) e a Torino contro la Juventus (prestazione buona anche se il presidente ha parlato di fortuna). La verità, a nostro avviso, è che a pesare è l’eliminazione in Champions contro il Milan. Anche qui, però, è dura sostenere che il Napoli fosse una squadra costruita in estate per vincere campionato e Champions. L’ha scoperto strada facendo e l’ha scoperto anche grazie a Spalletti che ha lavorato e migliorato quasi tutti i calciatori della rosa. A partire da Osimhen. Ma l’elenco è lungo e porterebbe via tanto spazio. Li ha fatti crescere calcisticamente e quindi li ha valorizzati. Il Napoli, sia pure a un ritmo inferiore rispetto al girone d’andata, guida anche la classifica del ritorno con 29 punti, segue il Sassuolo a 26 e la Lazio a 24. Ma il Napoli è come se fosse un ciclista con 25 minuti di vantaggio all’ultimo chilometro, che perda un minuto o trenta secondi è del tutto irrilevante.

luciano spalletti 1

 

 

Nell’ultima conferenza stampa, Spalletti ha parlato dei cecchini. “Credo che lo scudetto del Napoli farà piacere a tutti, tranne forse a quelli contro e che sono un po’ cattivelli, certi cecchini che ogni tanto ti sparano. Ma c’è solo un modo per non ricevere le critiche, è non fare questo lavoro. Ma per me non è un problema, si fa quello che si deve fare per arrivare primi”.

 

Questo è lo stato delle cose. Ora arriverà la festa che probabilmente per qualche giorno tutto travolgerà. Poi, però, la festa finirà.

luciano spalletti

spalletti sul trattorespalletti sabatinisarri spallettivictor osimhen luciano spalletti 4spallettiluciano spallettiluciano spalletti

Ultimi Dagoreport

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO