scontri inter napoli daniele belardinelli

ULTIMO STADIO – L'ASSALTO PRIMA DI INTER-NAPOLI FU CONCORDATO A CASA DI DEDE’, POI INVESTITO E UCCISO NEGLI INCIDENTI - ALTRI 2 ARRESTI: IN MANETTE UN CAPO DELLA CURVA DELL'INTER E UN TIFOSO DEL VARESE - IL GIP: “A NATALE DECISO IL BLITZ, I NAPOLETANI ARMATI E PRONTI AGLI SCONTRI”

Carlo Angioni e Francesco Ceniti per la Gazzetta dello Sport

daniele belardinelli

 

L' assalto ultrà di San Siro era stato pianificato il giorno di Natale a casa di Daniele Belardinelli, poi investito e ucciso negli incidenti. I tifosi napoletani erano organizzati, armati e pronti allo scontro. In via Novara, in sostanza, ci sarebbe stato un regolamento di conti concordato e non solo un' aggressione al convoglio napoletano. È il giudice per le indagini preliminari di Milano Guido Salvini a raccontare in un modo nuovo gli incidenti avvenuti prima di Inter-Napoli, la sera del 26 dicembre. Il gip lo fa nell' ordinanza che ha portato in carcere anche Nino Ciccarelli, 49 anni, storico fondatore e leader dei Viking nerazzurri, e Alessandro Martinoli, 48 anni, ultrà dei Blood and Honor del Varese e amico di Belardinelli.

 

ultrà scontri inter napoli

centrali I due tifosi hanno avuto un ruolo di primo piano nella guerriglia. Ciccarelli, riconosciuto dal tifoso-testimone Luca Da Ros (ora ai domiciliari) tra gli ultrà presenti nel bar in zona Fiera da dove è partito l' assalto, aveva subito ammesso di aver partecipato agli scontri.

 

DANIELE BELARDINELLI

Ma dall' ordinanza emergono altri particolari: l' uomo ha raccontato di essersi trovato «per caso» nella zona di via Novara e di essere intervenuto per difendere gli amici. Le immagini delle telecamere l' hanno immortalato «claudicante e nell' atto di toccarsi la gamba destra per alleviare il dolore di alcune ferite».

 

Ciccarelli era stato sentito dalla Digos il 30 dicembre ed era poi «passato» tra gli indagati anche per colpa dello stato fisico in cui si era presentato in Questura a Milano, «con un cerotto al naso e plurime ferite sul corpo». Ferite da lui definite casuali sulle gambe («Sono caduto su dei cocci», ha detto agli investigatori). E c' è anche un particolare inedito: durante l' interrogatorio Ciccarelli è stato fatto spogliare in modo da vedere il tipo di ferite.

 

falce scontri inter napoli

Gli hanno trovato segni di coltellate ma anche buchi provocati da cacciavite, «a dimostrazione che molti tifosi napoletani erano preparati ad uno scontro». Ecco perché adesso si aggrava la posizione dei tifosi azzurri: al momento sono tutti a piede libero, compresi quelli che erano a bordo dell' auto che avrebbe travolto mortalmente Belardinelli, ma a questo punto sembra sempre di più che non siano le vittime di un' aggressione ma a loro volta potrebbero essere aggressori, visto anche che un minibus del convoglio degli ultrà azzurri era carico di armi. A Napoli, quindi, potrebbero arrivare i nuovi fermi.

 

DANIELE BELARDINELLI

L' AMICO L' altro arrestato, Alessandro Martinoli, era arrivato a Milano il 26 con Daniele Belardinelli ma ha dichiarato di averlo perso di vista al baretto, il punto di ritrovo della Curva Nord sotto il Meazza: agli investigatori ha detto di non aver partecipato agli scontri, di essere andato alla partita e poi all' ospedale dopo aver saputo del ferimento dell' amico. In realtà le telecamere dicono altro, visto che è stato ripreso mentre impugnava due coltelli in un corpo a corpo con un tifoso napoletano «armato di bastone».

 

Anche le ferite sulle mani e i vestiti sporchi di sangue sono tra i gravi indizi di colpevolezza che hanno giustificato il carcere.

 

La vedova Un altro passaggio fondamentale nell' ordinanza è nelle parole di Cristina Bianchi, vedova di Belardinelli, sentita lunedì dalle pm. Ha confermato che il 25 dicembre a casa sua c' era Marco Piovella, il capo ultrà dei Boys in cella da Capodanno. Il Rosso ha sempre ammesso di essere stato da Dede a Natale, ma la donna rivela che c' erano anche 4 tifosi del Varese, compreso Martinoli. Un incontro che Salvini definisce «propedeutico all' organizzazione dei fatti del giorno seguente». Anche la figlia dell' ultrà morto ha confermato tutto, aggiungendo che il Rosso aveva raccontato come Dede dopo essere stato investito aveva detto: «Rouge, sono tutto rotto».

Daniele Belardinellidaniele belardinelli

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…