elly schlein meme nanni moretti

ELLY, DI' QUALCOSA...CHE SI CAPISCA! - LE SUPERCAZZOLE DELLA SCHLEIN SU TERMOVALORIZZATORE, SOSTEGNO MILITARE ALL’UCRAINA E MATERNITA’ SURROGATA FANNO INCAZZARE I RIFORMISTI E I CATTOLICI DEL PD – LA LEADER MULTIGENDER FINISCE NEL MIRINO ANCHE PER LE SPARATE DI SANDRO RUOTOLO, NEO-MEMBRO DELLA SEGRETERIA, CONTRO L’INCENERITORE A ROMA (MA LA MONNEZZA COME LA SMALTIAMO?) - E DOPO IL TRAINO DELLE PRIMARIE SI AVVERTE QUALCHE SCRICCHIOLIO NEI SONDAGGI...

1 - ELLY CIRCONLOCUZIONI E ARABESCHI COSÌ PROVA A NON FARSI INCASTRARE

Estratto dell'articolo di Roberto Gressi per il “Corriere della Sera”

ELLY SCHLEIN

 

Circonlocuzione. Giro di parole a cui si ricorre quando non si possa, non si sappia, oppure non si voglia o non si osi adoperare l’espressione propria.

 

Sette vocali e otto consonanti per questo vocabolo, prezioso soprattutto in politica, che permette di sfruttare le innumerevoli sfumature che offre la lingua italiana. Tanto per dire che il sovranismo, a volte, può far comodo anche a chi lo avversa. Elly Schlein, dell’uso della parola, è maestra consumata.

 

Senza perdere la scioltezza di una giacca colore del vino, gli arabeschi delle camicie, e un po’ di fiatone da ansia, che alla lunga appare più accattivante che reale. Del resto, è Ennio Flaiano ad insegnare che in Italia la linea più breve tra due punti è l’arabesco.

 

E infatti, nella sua prima conferenza stampa, che si differenzia da un comizio perché ti fanno le domande, non è stata mai apodittica, mai è stata dogmatica, mai ha dato alle sue affermazioni un carattere di validità assoluta.

 

ELLY SCHLEIN MEME BY DEMARCO

Ecco allora che per lei non ha senso rimettere in discussione il termovalorizzatore di Roma, che pure servì da ariete per cacciare Mario Draghi, anche se è a un’economia circolare e alla raccolta differenziata che dobbiamo guardare. Il sostegno all’Ucraina è incrollabile, e l’ha detto anche all’ambasciatore, ma un altro paio di maniche è l’aumento indiscriminato delle spese militari. La gestazione per altri, la maternità surrogata, la vede favorevole, ma è un fatto che nella sua proposta c’è il matrimonio egalitario, l’estensione delle adozioni, il riconoscimento di tutti i bambini, ma non una regolamentazione della Gpa. E sulle alleanze? Tanti temi ci uniscono, e su quelli bisogna battere, perché, inutile negarlo, ci sono pure le differenze, altrimenti «saremmo un unico partito».

 

prima conferenza stampa di elly schlein 11

E insomma, l’esordio nell’arena, dove di solito non si fanno prigionieri, l’ha molto differenziata da Giorgia Meloni, almeno da Giorgia degli anni all’opposizione, quando il suo parlare era l’evangelico «sì sì-no no, che tutto il resto viene dal demonio».

 

E allora perché l’ha fatto? Perché dopo poco più di un mese ha rotto, almeno momentaneamente, l’argine che la vede avara di interviste e pronta al duello solo quando è lei a scegliere il terreno e l’arma? Leggere il suo battesimo del fuoco come uno scivolone potrebbe rivelarsi un’imperdonabile ingenuità.

 

Intanto l’impressione è che l’unico motivo che ha spinto Elly Schlein ad esporsi sia stata la trappola, quella sì rivelatasi un po’ ingenua, architettata da Giuseppe Conte. Il leader dei Cinque stelle, che ha liquidato Luigi Di Maio e più che sfangato le elezioni politiche, ha già il fiato sul collo di Virginia Raggi. E l’ha pensata così: un bell’ordine del giorno contro i termovalorizzatori, per spaccare il Pd e mettere alle strette la neosegretaria.

 

gualtieri elly schlein

Risultato: ieri in quattro e quattr’otto è stato votato, bocciato e archiviato. L’altro risultato che Elly Schlein ha incassato è stato che Stati Uniti e Europa sanno che non li abbandonerà nel sostegno all’Ucraina ma ha rassicurato i pacifisti. Non ha deluso i pasdaran dei diritti civili, ma i cattolici del Pd sanno che non li strangolerà.

 

E sulle alleanze, che tanto sa che le elezioni politiche sono lontane, si è attenuta ai singoli temi, senza scontentare troppo nessuno. Insomma, con l’aiuto del burocratese, sa che c’è un pubblico, ed un elettorato, pronto a capire e a giustificare, ma anche ad applaudire, tutti i non detti e le ambiguità che possono servire a non farsi incastrare. La domanda però rimane.

(…)

 

2 - MATERNITÀ E ARMI PRIMI MALUMORI PD SULLA LINEA SCHLEIN

elly schlein

Estratto dell'articolo di Lorenzo De Cicco per “la Repubblica”

 

Stamattina partirà col pulmino verso Riano, per la sua prima segreteria del Pd, fuori porta. Ma già ieri, al debutto in direzione nazionale, Elly Schlein ha dovuto schivare diversi ostacoli, peggio delle buche romane. La fuga in avanti sulla maternità surrogata e il ddl sul matrimonio egualitario irritano i cattolici dem, a cominciare da Graziano Delrio, intervenuto per battere sul chiodo: «Sono temi sensibili su cui non si può decidere a colpi di maggioranza ». Lo stesso ha detto Silvia Costa («i cattolici sono poco considerati, non vorremmo sentirci di fronte a una donna sola al comando») e il deputato Stefano Lepri («la presentazione del disegno di legge sul matrimonio egualitario sorprende»).

 

elly schlein

«Senza i cattolici non c’è più il Pd», ripete l’ex ministra Paola De Micheli, sconfitta al congresso. Lorenzo Guerini è rimasto in silenzio, ma se avesse scelto di parlare certo avrebbe detto che bocciare l’aumento delle spese militari al 2% del Pil, come la leader ha fatto l’altro ieri in conferenza stampa, è un errore, perché contraddice gli impegni presi con la Nato. In privato lo ha ripetuto spesso, in queste ore. Sulla stessa linea Enrico Borghi: «Il Pd farebbe un errore a profilarsi da un punto di vista identitario solo come sinistra, che parla soltanto a un pezzo del Paese ».

 

Altri l’hanno criticata per le sortite di Sandro Ruotolo, neo-membro della segreteria, che ha biasimato via radio l’inceneritore romano, prima di essere silenziato. «Non è stata una grande idea – ha detto sempre Costa – anche se tu poi hai raddrizzato la linea». Per Gianni Cuperlo la «nuova segreteria non è frutto di uno spirito unitario, ma nessuno è tanto forte da farcela da solo». A seguire punzecchiate per l’intesa di Schlein «solo con Bonaccini» sugli assetti interni. L’area di Cuperlo, come quella di De Micheli, è rimasta tagliata fuori.

sandro ruotolo schlein

 

Al momento delle risposte la leader ha evitato lo streaming. Dopo quattro ore di discussione ha scodellato la sua replica a telecamera spenta (Enrico Letta la trasmetteva sempre). Schlein sceglie invece di renderla più privata. Guarda negli occhi chi l’ha criticata. E si fa molto conciliante: «Garantirò il pluralismo », promette. Chiarisce l’esternazione di mercoledì sulla maternità surrogata: «Ho detto che personalmente sono favorevole, ma se il tema non è stato inserito nella mia mozione è perché ci sarà un confronto, nel rispetto delle sensibilità di tutti ». Del resto nella stessa giornata ha incassato il sostegno di alcuni giovani cattolici del Pd e le dichiarazioni di altri fedelissimi, come Stefania Bonaldi. Un segnale, per bilanciare.

 

ANNALISA CORRADO ELLY SCHLEIN elly schlein in toscana 2

(…)

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

matteo salvini luca zaia giorgia meloni orazio schillaci

FLASH! – L’”HUFFPOST” RIPORTA CHE SALVINI VUOL CONVINCERE LUCA ZAIA A PORTARE IL SUO 40% DI VOTI IN VENETO MA SENZA CHE IL SUO NOME BRILLI SUL SIMBOLO – PER ACCETTARE IL CANDIDATO LEGHISTA STEFANI, LA MELONA INSAZIABILE, PAUROSA CHE L’EX GOVERNATORE VENETO PORTI VIA TROPPI VOTI A FDI, L’HA POSTO COME CONDIZIONE A SALVINI – PER FAR INGOIARE IL ROSPONE, OCCORRE PERÒ CHE ZAIA OTTENGA UN INCARICO DI PESO NEL GOVERNO. IL MAGGIORE INDIZIATO A LASCIARGLI LA POLTRONA SAREBBE ORAZIO SCHILLACI, MINISTRO TECNICO IN QUOTA FDI, ENTRATO IN COLLISIONE CON I TANTI NO-VAX DELLA FIAMMA - AVVISATE QUEI GENI DI PALAZZO CHIGI CHE ZAIA SUI VACCINI LA PENSA ESATTAMENTE COME SCHILLACI…

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...