rudi garcia

TAFAZZISMO GIALLO-ROTTO - DALL’ESALTAZIONE ALLA DEPRESSIONE IN UN ATTIMO, L’ISTERIA DEL TIFOSO ROMANISTA SPIEGATA DA PADELLARO: “SE GARCIA SMAMMA, E' PANE PER LE RADIO. IN FONDO VINCERE SARÀ PURE PIACEVOLE MA DOPO CHI DIAVOLO MASSACRIAMO?”

GARCIAGARCIA

Antonio Padellaro per il “Fatto Quotidiano”

 

Ho fatto un sogno, ho avuto un incubo: il nuovo stadio non si costruisce più e l’amerikano James Pallotta mette in vendita la Roma. Comprata per quattro soldi da una cordata di imprenditori “romani e romanisti”, con un facoltoso straccivendolo di Prati (di sospetta lazialità) come azionista di riferimento. Seguono iniziative “popolari”, tipo colletta del Sistina e ritorna la “Roma testaccina” che si batte al Flaminio per un posto in Mitropa Cup (non esiste più ma gli incubi sono senza tempo).

 

antonio padellaroantonio padellaro

Mi sveglio e leggo che in Campidoglio l’assessore all’Ur - banistica Caudo “chiede 16 treni per l’impianto di Tor di Valle” (roba che 16 treni della Metro B non passano in un’intera giornata). Mentre l’assessore Esposito (lo juventino che canta “Roma merda”) dice che “ora ci sono altre priorità”. Dunque, stadio, bye bye. Ottimo spunto per un articolo sulle dinamiche autodistruttive applicate al calcio anche se il titolo preincubo era un filino più programmatico: perché così non vinceremo mai niente. Tutto si tiene e l’autolesionismo pure

 

capello fabiocapello fabio

Domenica scorsa all’O l i mpico. La Roma arranca con il Sassuolo quando mezzo stadio comincia a invocare Edin Dzeko. Giusto, solo che se entra il bosniaco esce Francesco Totti, il monumento della A. S. Roma e non soltanto. Infatti l’altro mezzo stadio canta: “Un Capitano, c’è solo un Capitano”. Tutto e il contrario di tutto. Dio confonde chi vuole perdere, e infatti “stamo a perde”. Tafferugli in tribuna.

 

Roma tifosi attendono arrivo squadra a Fiumicino Roma tifosi attendono arrivo squadra a Fiumicino

Giudizi ingenerosi sull’anagrafe dell’ex Pupone che pur tuttavia, a 39 anni, qualche minuto prima ha siglato il trecentesimo gol in carriera. Radio già scatenate: l’allenatore Garcia ha sbagliato formazione e va cacciato. Osservo la mitica Curva Sud. Semivuota perché vessata dai decreti prefettizi. Sbarramenti, controlli, perquisizioni, ti fanno perfino togliere le scarpe. Con i profughi siriani la milizia ungherese si comporta sicuramente meglio. Immagino un viaggiatore giallorosso giunto, per dire, dall’Alaska.

 

6pa 47 luciano spalletti6pa 47 luciano spalletti

Tre giorni prima, all’altezza del Raccordo gli sono giunti echi del glorioso pareggio con il Barcellona, per non parlare della vittoria sugli odiati bianconeri. Squadra perfetta. Tattica azzeccata. Complimenti a Garcia. Vinceremo, vinceremo il tricolor… E Florenzi “bello de nonna”, con quel gol sul tetto del mondo. Ma quando il nostro viaggiatore si affaccia sul prato dell’Olimpico, intorno è solo desolazione e pianto. Questi sono pazzi, meglio fare dietrofront, penserà il tapino. Scrivo queste righe prima della partita con la Sampdoria ma non mi è difficile prevedere la possibile titolazione sulla stampa della Capitale.

Claudio RanieriClaudio Ranieri

 

La Roma vince: Garcia respira ma resta sotto esame. La Roma pareggia: Garcia sulla graticola. La Roma perde: Garcia in bilico, pronti Montella, Spalletti o Mazzarri. Comunque, Garcia anche se resta, è andato (eppure solo due anni fa si celebrava la sua autobiografia con accenti degni del De Bello Gallico). Idea per un breve saggio psichiatrico: Fuga da Trigoria. Fabio Capello vince un rarissimo scudetto, la plebe lo accusa di averne persi altri due, scappa nottetempo direzione Juve.

 

Cesare Prandelli scompare dopo un paio di settimane causa urgenti problemi familiari (o per le cassanate di Cassano, si sussurra). Luciano Spalletti, quattro anni alla grande ma nel quinto, dopo un paio di sconfitte, per fuggire più lesto rinuncia pure alla liquidazione. Claudio Ranieri, a un passo dallo scudetto poi dopo una strana partita a Genova (da 3 a 0 a 3 a 4) di lui in un baleno si perdono le tracce.

 

E non parliamo di Luis Enrique, talmente sotto choc che dopo un anno di cura Roma (“Quello scemo di Errichetto”, l’epiteto più gentile) si volatilizza direzione Spagna, recupera l’equilibrio mentale e stravince tutto con i blaugrana. E l’“eroe” Zeman, in tre mesi o giù di lì diventato “quel rincoglionito del boemo” e cacciato a calci in quel posto? Non date retta a chi giudica i tifosi romanisti come degli umorali inadatti alle grandi mete e degni di una bacheca semivuota.

Luis 
Enrique 
Luis Enrique

 

O chi parla di una sorta di isteria ambientale che in qualche ora può passare dall’esaltazione alla depressione. Roma capoccia der mondo infame (Venditti) alla fine sopporta tutto, anche il sindaco marziano, e tira a campare. Se il nuovo stadio non si fa sorridono i giornali di Caltagirone (niente niente voleva costruirlo lui?). Se Garcia smamma, è pane per i denti affilati delle radio. E se dopo due secondi posti (buttali via) e l’avventura in Champions ci ritornerà indietro la Rometta, ci commuoveremo cantando: Noi non ti lasceremo mai. In fondo vincere sarà pure piacevole, ma dopo chi diavolo massacriamo?

rudi garcia 985323rudi garcia 985323

Ultimi Dagoreport

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...