lauda incidente merzario

TRENT’ANNI FA, SUL CIRCUITO DEL NURBURGRING, NIKI LAUDA EBBE L’INCIDENTE CHE GLI CAMBIO’ LA VITA: L’AUTO SBANDO' IN CURVA, PRESE FUOCO E LUI FU SFIGURATO DALLE FIAMME - IL RICORDO DI ARTURIO MERZARIO, IL PILOTA CHE GLI SALVO’ LA VITA: “CON GLI ESTINTORI MI APRIRONO UN VARCO TRA LE FIAMME, NIKI CERCO' DI USCIRE MA..."

1 - LAUDA E I MISTERI DEL NURBURGRING "NON SO PERCHÉ MI FERMAI AD AIUTARLO"

Marco Mensurati per “la Repubblica”

 

arturo merzarioarturo merzario

Del rogo del Nurburgring si sa ormai quasi tutto: sui fatti di quel 1 agosto 1976 sono stati scritti libri, realizzati documentari, inchieste; Ron Howard ha persino girato un film, Rush, un fumettone un po' controverso ma tutto sommato fedele ai fatti.

 

E tuttavia, quarant' anni dopo, un mistero, un piccolo mistero, ancora c' è. E si agita da allora nella testa di uno dei protagonisti, Arturio Merzario, il pilota che quel giorno seguiva Lauda sul tracciato tedesco e che per primo arrivò sul luogo dell' incidente. È lui stesso a parlarne: «Ancora non ho capito che cosa mi spinse, quel giorno, a fermare la macchina. Voglio dire: non era il primo incidente drammatico che mi capitava di vedere in pista, e tutte le altre volte mi sono comportato in maniera diversa, ho continuato la mia corsa, come del resto facevano e fanno tutt' oggi i piloti. Quel giorno, però, ci fu qualcosa, e ancora non ho capito cosa, che mi suggerì, anzi mi impose di fare altro, di fermarmi, di scendere dalla macchina e correre verso Niki».

incidente a niki lauda  incidente a niki lauda

 

Cosa? «Domanda da un milione di dollari. È stato un baleno, un lampo. Non pensai a nulla, sopraggiunsi all' uscita della curva e trovai quella roba lì, lamiere e fiamme. Dentro poteva esserci chiunque, Niki, Clay Regazzoni, Jackie Stewart. Vedo la macchina in mezzo alla pista, scendo e corro verso l' abitacolo. Dopo di me si fermano Guy Edwards, il cui figlio ha fatto la controfigura del papà in Rush ed è morto in un incidente stradale tre anni fa, e Harald Ertl: con gli estintori mi aprono un varco in questo enorme falò, Niki cerca di uscire ma forza la cintura e io non riesco a sbloccare la levetta, poi crolla, perde i sensi, così apro, lo tiro fuori. Le esalazioni di magnesio lo stavano ammazzando.

arturo merzario e niki laudaarturo merzario e niki lauda

 

«Per fortuna, nel '65, per guadagnarmi 7 giorni di licenza da militare, feci un corso di primo soccorso: gli feci il massaggio cardiaco e la respirazione artificiale. Rimase in vita così, finché non arrivarono i soccorsi». Il resto della storia la racconta Luca Montezemolo, allora giovane ds della Ferrari: «Il medico mi disse: "Noi non possiamo fare nulla: il problema non sono le bruciature ma le esalazioni, i gas che ha respirato che l'hanno bruciato dentro. Se vuole vivere, deve farlo lui. Deve cercare di restare sveglio e lottare".

 

incidente a niki laudaincidente a niki lauda

Mentre il medico diceva così, Niki, lo raccontò lui stesso in seguito, era cosciente e sentiva tutto. Fu allora che cominciò la sua lotta personale per sopravvivere e tornare in pista. «Dopo andai a trovarlo a casa. Era molto dimagrito. Lì per lì non pensammo che ce l'avrebbe fatta a tornare, così ingaggiammo Reutmann. Invece Niki tornò. E fummo costretti a far correre tre macchine. Ricordo ancora oggi le macchie di sangue che si allargavano piano piano nel sottocasco bianco, prima del via a Monza...».

niki lauda  niki lauda

 

A dire il vero, un altro piccolo mistero, in questa vicenda di quarant' anni fa, c'è. Ed è legato a un Rolex. «Tre settimane dopo il rogo, Niki venne a Monza - racconta ancora Merzario - Ma non mi disse niente, né "ciao", né "grazie", né "vaffanculo". Ci rimasi male e lo dissi. Due mesi dopo stavo gareggiando in Austria, vicino a casa sua. Venne a trovarmi e fece il gesto di togliersi l' orologio per regalarmelo. Io lo presi e lo lanciai via. I meccanici dell' Alfa lo raccolsero, vennero da me e mi fecero un sacco di paternali, forse avevo sbagliato, ma io c' ero rimasto male. Per fortuna poi con Niki siamo rimasti molto amici, ci sentiamo spesso ». E l' orologio? Alla fine chi l' ha preso? «Abbiamo promesso di non rivelarlo».

 

2 - LAUDA: "UN MIRACOLO, MA NON HO MAI RINGRAZIATO MERZARIO"

arturo merzario arturo merzario

Stefano Zaino per “la Repubblica”

 

Lauda, cosa ricorda dello schianto?

«Niente».

 

Come niente, è stato tra la vita e la morte.

«Dimenticato tutto dopo 42 giorni, quando sono tornato a correre. Cancellata ogni cosa dalla mia mente. Come se non fosse mai successo».

 

Si spieghi...

«Più l' incidente è terribile, più un pilota deve sforzarsi di eliminare ogni immagine, ogni sensazione. Se ricordi, entri in macchina e tremi e non puoi permettertelo. In quel caso è meglio smettere, ritirarsi».

 

Invece continuò, perse tre gare, sfiorò il Mondiale e lo vinse l' anno dopo.

«Avevo fiducia in me, sapevo di essere bravo a guidare, non potevo aver disimparato. Mi dicevo: se vai in macchina per strada, puoi anche tornare in pista. Se corri con la Ferrari a Fiorano, perché non potresti farlo in qualsiasi circuito?».

 

Così sei settimane dopo si presentò a Monza. Ritorno fulmineo e coraggioso, tutti le diedero del pazzo.

«Mi sentivo al meglio, solo che i medici non erano d' accordo. Mi convocarono, mi fecero un sacco di test, mi dissero di non fare il furbo, davano l' impressione di non fidarsi. Mi misero addosso una pressione enorme, ero confuso, e questo mi fece commettere l'errore più grave della mia vita».

 

niki lauda dopo l incidenteniki lauda dopo l incidente

Cioè?

«Non dissi mai grazie a Merzario per avermi salvato la vita, non andai mai da lui a stringergli la mano di persona, ad abbracciarlo. E' una cosa di cui mi pento ancora adesso, una ferita che brucia, più delle cicatrici che ho. Sbaglio imperdonabile, a cui, a distanza di anni, spero di porre rimedio».

 

Di essersi fermato al Fuji, lasciando il mondiale ad Hunt, invece si è mai pentito?

«No. Lo rifarei anche adesso. E non c' entra niente con il mio incidente al Nurburgring. Non si poteva correre, troppa pioggia. Dopo tanti rinvii il direttore di corsa, alle 5 del pomeriggio, decide: tutti in macchina, si corre. Io, furioso, vado a chiedere e mi risponde: esigenze televisive, è la prima volta che siamo in mondovisione. Gli dico che è matto e che non sarà una telecamera a decidere della mia vita. Mi sono fermato, e lo avrei fatto comunque: anche se non mi fossi schiantato al Nurburgring. Non si gioca con le persone».

 

arturo merzario   arturo merzario

Le costò un Mondiale.

«No, ho perso perché dopo il Nurburgring ho saltato tre gare».

 

Avesse corso oggi?

«Magari fossi un pilota oggi. Avrei ancora il mio orecchio e guadagnerei molti più soldi. Sono salvo per miracolo».

 

La Fia vuole imporre l'Halo a tutti i piloti, per sicurezza.

«Imporre è sbagliato, ma ridurre i rischi è una buona causa. Salva la vita e non toglie nulla allo spettacolo».

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…