rafa nadal federer

TRIONFI E DOLORI DI RAFA NADAL - FRA 2003 E 2023, IL TENNISTA HA CONOSCIUTO STRAPPI ADDOMINALI E FRATTURE DA STRESS, SI È ROTTO I TENDINI DEI POLSI E DELLE GINOCCHIA, SI SONO SBRICIOLATE UN PAIO DI COSTOLE E UN PIEDE. SI È DOVUTO FERMARE PER 18 VOLTE, GLI INFORTUNI HANNO CAMBIATO PURE IL SUO MODO DI GIOCARE – LA RIVALITA’ CON FEDERER: SI PRESENTÒ SMANICATO E CON IL PINOCCHIETTO PER CONTRAPPORSI PURE NELL'IMMAGINE ALLO SVIZZERO BEN PETTINATO – VIDEO

ANCHE GLI IMMORTALI LASCIANO: IL RITIRO DI RAFA NADAL

Angelo Carotenuto per “Domani” - Estratti

 

rafa nadal

Il giorno che Rafa Nadal non si ritirò era invece quello perfetto. Stava malmenando l'ottavo miglior giocatore al mondo come fa lo scardasso con la lana, il povero Ruud avrebbe raccapezzato sei game in tutta la partita, in una finale del Roland-Garros finita 6-0 al terzo set. Fu in quel pomeriggio di inizio giugno del 2022 che il mondo del tennis credette per un bel po' di avere sotto gli occhi l'ultima partita del giocatore che la Spagna ha chiamato extraterrestre, immortale, un Dio sceso in terra, un gladiatore, un colosso, un marziano, una leggenda, un mito, un esempio di umiltà e di resistenza, finanche uno psicopatico, un benedetto psicopatico, anzi, ma comunque tale.

 

Nadal stava vincendo il suo quattordicesimo torneo sulla terra rossa di Parigi, L'Équipe andava preparando una prima pagina con un gioco di parole, Pour l'eterrenité, "Per l'eterrità", quando cominciò a diffondersi l'indiscrezione che Rafa avesse richiesto all'organizzazione lo spazio e il tempo per una seconda conferenza stampa.

 

rafa nadal federer

Radio Montecarlo diede la notizia che Roger Federer aveva preso un aereo per Parigi, stava arrivando anche lui, e il passaparola mondiale di questo dettaglio convinse tutti, Nadal stava preparando una meravigliosa uscita di scena: vincere, alzare la Coppa, salutarci. Lo aveva fatto Flavia Pennetta a New York, lo avrebbe ripetuto lui dopo un torneo giocato per quindici giorni sotto anestesia locale, con un dolore insopportabile al piede sinistro per la sindrome di Müller-Weiss. Si era sottoposto a un numero dimenticato di iniezioni a radiofrequenza ai nervi sensoriali, in sostanza quel che si fa prima di un intervento chirurgico.

 

rafa nadal

 

Così aveva potuto giocare senza dolore, ma anche privo di ogni sensazione, come quando sei intorpidito dal dentista, col grosso rischio di non avvertire nulla, non solo il dolore ma neppure il pericolo, aumentando così la stessa possibilità di distorcersi una caviglia o peggio. Era l’unico modo per darsi ancora un'occasione e vincere, vincere, vincere. Vendendo un pezzo di corpo al diavolo.

 

Sul match-ball Nadal ripulì la riga con la suola delle scarpe e poi cominciò la sua solita sequenza di gesti tra fronte tempia occhi, picchiò il tallone sulla racchetta per scrollarsi quella sabbia raccolta a quintali nei calzini in tutti questi anni e cavò dal dritto un tiro così s-centrato da indurci a credere che l’avesse fatto apposta, che avesse voluto sbagliare di proposito per restare in attività un punto in più.

 

Chiuse con un lungolinea di rovescio, come aveva fatto contro il numero uno Djokovic nei quarti di finale e scoppiò a piangere. Afferrò con le dita incerottate quel pezzo d’argento per il quale ci si batte al Roland-Garros, strinse il microfono e disse due volte merci. Ma non disse adieu. Disse «adesso non lo so, non lo so come andrà a finire, ma ci proverò ancora».

 

rafa nadal federer

Non si ritirava, e nel dirlo mostrò come si possa sbagliare il tempo dell'ultima uscita dopo aver indovinato per milioni di colpi il momento esatto dell'impatto tra una palla e il piatto della tua racchetta.

 

 

Dentro un corpo dalle molte ferite, aveva ancora desideri in eccedenza. Nell'arco di vent'anni, fra 2003 e 2023, Nadal ha conosciuto strappi addominali e fratture da stress, si è rotto i tendini dei polsi e delle ginocchia, si sono sbriciolate un paio di costole e alla fine un piede. Si è dovuto fermare per diciotto volte.

 

È stato lontano dai campi per 58 mesi complessivi, significa cinque anni di assenza mentre c’era. Quando è tornato ancora un'ultima volta nel dicembre scorso, un marziano si sarebbe stupito di tanta attenzione per il numero 664 del mondo, solo che si trattava dell'umano con più Slam e più tornei vinti di tutti gli altri 663 tranne uno, anzi era quello che aveva vinto più degli altri 662 messi assieme.

 

rafa nadal

(...)

I 14 titoli del Roland-Garros e i 22 complessivi di Slam resteranno per sempre nel libro delle sovrumane imprese, al pari delle 28 medaglie olimpiche di Michael Phelps e degli 11 anelli NBA di Bill Russell. Nadal arrivò nel tennis come un vento selvaggio che spettinava le sciccherie di Federer, un barbaro, nel senso che al termine dà Alessandro Baricco, un mutante che sostituisce un paesaggio a un altro.

 

Si presentò smanicato e con il pinocchietto per contrapporsi pure nell'immagine allo svizzero ben pettinato e con il cardigan crema a Wimbledon. Venne per recitare il ruolo dell'antagonista e per riproporre il confronto di stili a cui il tennis è da sempre abituato. Sembrava un giocatore da clava contro un altro che usava il piumino per la cipria.

 

Sono diventati amici, come uno il prolungamento dell’altro, fino a piangere insieme, mano nella mano per l’addio di Roger.

 

In principio guadagnava l’80 per cento dei suoi punti con lo stesso schema: diritto in diagonale, accelerazione sull’altro lato. Ma ingannevole era quel Rafa sopra ogni cosa. Non sarebbe stato un mutante vero se non fosse mutato un po' alla volta lui stesso, aggiungendo ogni anno qualcosa al bagaglio, una traiettoria diabolica mancina, un tocco a rete, fino a conquistarsi l’80 per cento dei punti in modo sempre diverso, una smorzata, un tiro al volo, un rovescio incrociato.

rafa nadal

 

Ha smesso di giocare ogni punto come se fosse il giudizio universale, con una forza misurata in 1.176 newton. Il fisico rabberciato lo ha costretto a riscrivere i colpi e cambiare la maniera di giocare. Per alleviare il carico sul ginocchio infortunato, ha spostato il peso del corpo dalla gamba sinistra girando l’anca e portando la flessione sull’altra gamba.

 

Ha dovuto cambiare il rovescio a due mani, ruotando i fianchi per alleggerire il carico. Il prodotto è stato un giocatore completo e meraviglioso, uno straordinario esempio di come si possa adoperare un limite per arricchirsi, fino a conquistare tifosi tra i vedovi di Roger, perché era diventato la prosecuzione di Federer con altri mezzi.

 

Mats Wilander, ex campione svedese oggi opinionista tv, ha detto: «Più invecchia, più mi diverto a vederlo giocare. Trovo che il suo tennis oggi sia più divertente di quello di Roger. Non voglio più commentare le partite di Nadal. Voglio solo vederlo giocare».

rafa nadal as

 

Il viaggio è finito, Nadal è prosciugato, tutte le montagne che poteva smuovere non sono più al loro posto. Lascerà dopo le finali di Coppa Davis a Malaga, tra un mese. L’ha annunciato un paio di giorni dopo Andrés Iniesta, il più grande calciatore dell'ultimo ventennio se non fossero esistiti Messi e Ronaldo.

 

Un doppio sfregio al sentimento di una generazione di spagnoli. Ma la gioia più grande per chi smette è sapere di aver lasciato un'eredità e nel suo paese ha preso il volto di Carlos Alcaraz. Sarà con Sinner l'idolo di un’età nuova.

rafa nadal l'equipe

 

Non sta morendo il tennis col ritiro di Nadal dopo quello di Federer, ma è un altro pezzo che si stacca dalla sua Cappella Sistina.

ultima partita in carriera per nadal a roma foto gmt443

 

rafael nadal foto gmt457rafael nadal foto gmt456RAFAEL NADAL INTERNAZIONALI DI ROMAultima partita in carriera per nadal a roma foto gmt432

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....