inter napoli

TRIS NAPOLI, I QUARTI A UN PASSO! MILIK E FABIAN RUIZ LANCIANO GLI AZZURRI, ANCELOTTI: "MERET E’ STATO BRAVISSIMO. IL SALISBURGO HA DIMOSTRATO DI AVERE GRANDE RITMO, DOBBIAMO STARE IN CAMPANA" – BROZOVIC SBAGLIA IL RIGORE, CON L’EINTRACHT FINISCE SENZA RETI MA L’INTER NON PRENDE GOL CONTRO IL MIGLIOR ATTACCO DELL’EUROPA LEAGUE - VIDEO

Mimmo Malfitano per gazzetta.it

 

napoli

Il Napoli ipoteca il passaggio ai quarti di finale, rifilando tre reti al Salisburgo. Non inganni, però, il, risultato, perché gli austriaci hanno creato più di un’occasione da gol, ma le loro velleità sono state respinte da un grande Meret, soprattutto nell’ultima mezz’ora. Intanto, Arek Milik ha trovato il primo gol europeo della stagione e Fabian Ruiz ha aggiunto un’altra perla preziosa al suo repertorio tecnico: il tiro a volo, per il secondo gol, è stato un bel vedere.

 

PRIMA VOLTA MILIK — Non c’è Lorenzo Insigne nell’undici iniziale. Ancelotti gli preferisce Dries Mertens che gioca al fianco di Milik, in attacco. A sinistra, invece, rientra Mario Rui, dopo l’infortunio muscolare patito a Firenze. Insomma, niente turnover, almeno nei ruoli principali. Il centrocampo, per esempio, è quello titolare a dimostrazione di quanto l’allenatore voglia evitare sorprese inaspettate.

 

ancelotti

E in effetti, il Salisburgo si vede soltanto nei minuti iniziali, quando per ben due volte impegna Meret, con Wolf (5’) e Dabbur (6’): il portiere blocca senza particolari problemi. Due minuti appena, dunque, poi il Napoli diventa padrone del campo e al 10’ trova pure il primo gol. È intelligente la giocata di Mertens che trova il corridoio giusto per esaltare Milik: l’attaccante polacco dribbla Walke e appoggia il pallone in rete per il vantaggio napoletano. Per lui, il primo gol europeo in questa stagione.

 

FABIAN L’ARTISTA — Dalla propria metà campo in su, il Salisburgo è anche piacevole da vedere, amministra bene il pallone e prova qualche affondo. Samassekou approfitta di un errore in uscita di Maksimovic (17’) per pareggiare, ma il gol è annullato per fuorigioco dello stesso mediano. Una piccola parentesi nel dominio napoletano che si concretizza al 18’. Mario Rui si allunga sulla sinistra per intercettare il lancio di Koulibaly. Il cross dell’esterno portoghese viene spizzato di testa da Onguéné e il pallone finisce sul destro di Callejon: il tocco dello spagnolo per la conclusione a volo di Fabian Ruiz è delizioso. Appena 20 minuti, dunque, e il Napoli è già in vantaggio di due reti. L’unica nota negativa del primo tempo è l’ammonizione rimediata da Koulibaly che, diffidato, salterà la gara di ritorno.

 

koulibaly ancelotti

TIMORI FINALI — La ripresa si apre con una gran parata di Meret su Dabbur (2’) e non sarà l’unica della serata, perché è proprio grazie al portiere che il Napoli riesce a mantenere inviolata la propria porta. Subito dopo l’autorete di Onguéné (13’), infatti, il Salisburgo ha alzato il baricentro ed ha iniziato a pressare mettendo in difficoltà Koulibaly e compagni. Maksimovic, troppe disattenzioni, viene ammonito e anche lui, come il senegalese, dovrà saltare il ritorno a Salisburgo, perché diffidato. Il finale è al cardiopalma, con il Napoli chiuso nella propria metà campo a difendere il risultato e Meret a respingere le pretese degli austriaci.

 

 

EINTRACHT-INTER 0-0: BROZOVIC SBAGLIA UN RIGORE

 

Vincenzo D’Angelo per gazzetta.it

inter

 

Inferno doveva essere ed inferno è stato. Però lo 0-0 di Francoforte ha dato buone indicazioni a Spalletti e all’Inter, capace di dominare per un tempo su un campo difficilissimo. E in più di non prendere gol contro il miglior attacco dell’Europa League. Fin qui le buone notizie, poi ci sarebbe anche due note negative, non troppo marginali.

 

La prima è il rigore sbagliato da Brozovic che magari avrebbe indirizzato diversamente il risultato finale. Poi l’infortunio di Perisic, un affaticamento agli adduttori della coscia sinistra: dopo il k.o. di Nainggolan, ecco un altro brutto pensiero per Spalletti, che per il ritorno perderà anche Lautaro per squalifica. Ecco, mai come adesso sarebbe fondamentale ritrovare Icardi.

 

brozovic

BROZO SPRECA — Personalità aveva chiesto Spalletti. E il primo tempo dell’Inter è stato da grande squadra. Per intensità, qualità di gioco e di scelte, col grande rammarico di aver chiuso la prima frazione sullo 0-0. Perisic è ispirato e lo dimostra subito con una bella percussione a sinistra, ma sul traversone basso non ci sono compagni pronti a concludere. D’Ambrosio (3’) scalda Trapp dalla distanza, poi è l’Eintracht a provare a entrare in partita con un paio di ripartenze. È solo un fuoco di paglia, perché l’Inter riprende in mano il match e costringe i tedeschi a correre a vuoto. Al 21’ l’episodio che potrebbe cambiare il volto della partita: Lautaro si avventa su una palla vagante in area, Gelson Fernandes lo tocca e per l’arbitro Collum è rigore. Dal dischetto a sorpresa si presenta Brozovic (i due precedenti rigori senza Icardi li avevano trasformati Lautaro e Perisic) ma Trapp vola alla sua sinistra e manda in angolo. E il boato di esultanza della curva tedesca fa tremare lo stadio. Scampato il pericolo l’Eintracht sembra crederci di più, ma poi è sempre l’Inter a creare potenziali occasioni: Brozo (42’) apre per Politano che al volo crossa per Vecino, ma il colpo di testa dell’uruguaiano finisce a lato.

 

brozovic

PRESSIONE TEDESCA — L’inversione di campo porta anche un cambio di inerzia nel gioco, perché l’Eintracht stavolta entra con la testa giusta e la volontà di vincere la gara. Nei primi minuti i tedeschi collezionano diversi corner e da uno di questi trovano anche il vantaggio con N’Dika, ma il tocco precedente di Haller (in offside) vanifica tutto. L’Inter intanto perde anche Perisic per un guaio muscolare e l’uscita del croato toglie a Spalletti un’arma fondamentale in campo aperto. Perché l’Eintracht ora palleggia molto a ridosso dell’area nerazzurra e sempre con maggior pericolosità. Al 25’ Hinteregger non trova la porta di testa da posizione vantaggiosissima, su splendida imbeccata di Kostic, poi è ancora il difensore dalla distanza a impensierire Handanovic.

 

ASSALTO EINTRACHT — Kostic continua a dominare a sinistra e a costruire percoli, ma la mira degli attaccanti tedeschi è piuttosto sfocata. Così Huttler prova la carta Paciencia (decisivo nell’ultimo match di campionato in pieno recupero): il portoghese sfiora il palo da fuori (40’), poi Handanovic dice no a Jovic (in tuffo) e a Gacinovic (tiro centrale, parata in due tempi). Il pubblico spinge fino all’ultimo secondo, ma l’assalto Eintracht non trova gloria. Tutto rimandato a San Siro: un mini vantaggio per l’Inter, ma serviranno due tempi da big per conquistare i quarti di finale.

spalletti brozovic

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…