
“ALL’INTER MI PROPOSERO DI ANDARE DA UNO SCIAMANO PER GUARIRE DAGLI INFORTUNI. FU UN DISASTRO” – L’EX CALCIATORE NERAZZURRO XHERDAN SHAQIRI RACCONTA LA SUA BREVISSIMA AVVENTURA A MILANO, DURATA SOLO 6 MESI, E I METODI STRAVAGANTI PER CURARE I PROBLEMI FISICI: “DICEVANO CHE QUESTO TIZIO CHE FACEVA MIRACOLI E CHE AVEVA CURATO PURE RONALDO IL FENOMENO. MA NON SERVÌ A NIENTE” - “SONO CAPITATO IN UNA DELLE INTER QUALITATIVAMENTE PIÙ POVERE DEGLI ULTIMI 15 ANNI, NON AVEVAMO CAMPIONI E NON ERAVAMO COSTRUITI PER VINCERE" – “MANCINI? POTEVA FARMI GIOCARE DI PIÙ. MA…” - VIDEO
Estratto dell’articolo di Lorenzo Cascini per www.gazzetta.it
Xherdan Shaqiri ha una storia figlia della sua generazione. È nato in Kosovo da genitori albanesi (emigrati poi in Svizzera per cercare lavoro). È diventato cittadino del mondo da bambino e nel tempo ha continuato a girare: sei paesi, tante lingue diverse e una marea di esperienze. Oggi ha 33 anni e ha trovato la sua Itaca a Basilea, città dove è tornato dopo 15 stagioni in giro per il mondo. E ha pure rivinto, al primo colpo. Nel suo viaggio è passato anche dall’Italia, sei mesi incolori a Milano, ma oggi in Svizzera è tornato a essere felice. Profeta in patria.
.
È tornato proprio a Basilea e ha vinto il campionato al primo colpo. Si sente di nuovo felice?
"Sì, moltissimo. E non voglio fermarmi. Grazie al Basilea ho ritrovato gli stimoli e il sorriso. Mi sento un genio matto. E la scorsa stagione dimostra che ho ancora la qualità per fare la differenza".
xherdan shaqiri roberto mancini
[…] Facciamo ora un salto indietro. Nel 2015 sbarcò a San Siro, portato dall’Inter. La scelse Mancini. Come andò?
"L’Inter mi stava seguendo da un po’ di tempo. Mancini mi chiamò e mi convinse in 5 minuti. Mi disse che sarei stato centrale nel progetto, invece non giocai moltissimo. Certo, influirono anche i soliti problemi fisici. Però, a parte tutto, credo che potessero concedermi un po’ di spazio in più".
Ha vinto ovunque tranne che a Milano. Che Inter era la sua?
"Sono capitato in una delle Inter qualitativamente più povere degli ultimi 15 anni. Eravamo una squadra costruita male, senza equilibrio e sinceramente anche senza campioni. A me era stato promesso che avrei giocato tanto, ma mi aspettavo un contesto un po’ diverso. Non avevamo campioni e non eravamo costruiti per vincere".
Che spogliatoio ha trovato?
"Un bel gruppo, devo dire. Anche se il clima non era sempre allegro, sa com’è… quando non vinci spesso. Però ci divertivamo. Passavo tanto tempo con Kuzmanovic, conosciuto ai tempi delle giovanili del Basilea. Poi ricordo con simpatia tanti altri: Nagatomo, Juan Jesus, Dodo...".
E Mancini? Gli vorrebbe dire qualcosa?
"Che poteva farmi giocare di più (ride, ndr)… ma ho tanta stima di lui come allenatore. Ci siamo incontrati anche con la nazionale e ha sempre speso belle parole per me".
È vero che la mandarono a curarsi da un dottore “particolare”?
"Uno sciamano, più che un dottore. Mi dissero di andare da questo tizio che faceva miracoli e che aveva curato pure Ronaldo il Fenomeno. Anche Mancini me lo disse. Invece fu un’esperienza disastrosa. Feci un’ora e mezza di macchina, ma non servì a niente".
Arrivò in Italia nel gennaio del 2015. C’era stata la possibilità anche prima?
"Potevo essere il 10 della Juve qualche anno prima. Mi volevano al posto di Diego, che lì faceva il trequartista. Io ero al Bayern e non giocavo più tanto, avevo aperto al trasferimento. Ma poi non se ne fece nulla. Mi sarebbe piaciuto, al tempo, ma è andata bene così: ormai in Italia “tifo” per i nerazzurri". […]
xherdan shaqiri 1
xherdan shaqiri 12
xherdan shaqiri roberto mancini
shaqiri
ESULTANZA SHAQIRI AQUILA
svizzera serbia shaqiri
xherdan shaqiri
xhardan shaqiri
xherdan shaqiri 9
xherdan shaqiri 8
xherdan shaqiri 5
xherdan shaqiri 10
xherdan shaqiri 7
roberto mancini xherdan shaqiri
xherdan shaqiri 11
xhardan shaqiri
xherdan shaqiri 3