natale new york

NATALE A NEW YORK (MA SENZA CINEPANETTONE) – OLTRE 100MILA ITALIANI HANNO DECISO DI TRASCORRERE NATALE E CAPODANNO NELLA "GRANDE MELA" DOPO LA RIAPERTURA DELLE FRONTIERE USA - LE PRENOTAZIONI SONO QUASI AL COMPLETO, MENTRE LE TARIFFE DEI VOLI SONO SCHIZZATE NELL'ULTIMO MESE – MA DOPO QUASI DUE ANNI, CHE AMERICA SI RITROVERANNO QUELLI CHE LA VISITERANNO? DI SICURO NON SARÀ QUELLA DI PRIMA DELLA PANDEMIA…

NATALE NEW YORK

Francesco Semprini per "la Stampa"

 

Se il regista Neri Parenti volesse dirigere il sequel del suo «Natale a New York» del 2006 troverebbe infinita ispirazione nelle feste che si celebreranno il mese prossimo nella Grande Mela e in tutti gli Stati Uniti. Sono circa centomila infatti gli italiani decisi a trascorrere Natale e Capodanno in America dopo la riapertura delle frontiere Usa di ieri. 

 

NATALE NEW YORK

Mai così tanti per una meta resa ancora più desiderata dall'astinenza forzata di States dovuta alla pandemia di Covid-19. Dopo quasi 600 giorni di lockdown dei confini e divieto di accesso ai cittadini non statunitensi di 33 Paesi, ieri è avvenuta la grande riapertura, con la ripresa verso i pieni regimi dei voli intercontinentali. 

 

L'8 novembre 2021 verrà consegnato alla storia come una sorta di giorno della liberazione per gli americani che potranno così tornare a godere dei vantaggi del turismo e del business straniero, e per i non americani che potranno tornare a fare affari e trascorrere le loro vacanze a New York e dintorni. A partire dall'ondata di visite tra il Ringraziamento di fine novembre e le feste di fine anno in vista delle quali è attesa una vera invasione di europei e in particolare di italiani. 

 

NATALE NEW YORK

Ad affermarlo è la Coldiretti secondo cui potrebbero arrivare in Usa oltre centomila italiani che lo scorso anno erano stati costretti a rinunciare a causa della pandemia a condizione di essere vaccinati contro il Covid o dar prova di esito negativo del tampone. Gli agenti di viaggio ammoniscono che già le prenotazioni sono quasi al completo, mentre le tariffe dei voli sono schizzate nell'ultimo mese ovvero da quando il presidente Joe Biden ha dato annuncio della riapertura. 

 

NATALE NEW YORK

Il pacifico assalto agli Usa viene anche via terra, da nord e da sud visto che con la riapertura dei valichi con il Canada e il Messico, già nella notte di ieri si erano formate file chilometriche di automobili in attesa di fare il loro ingresso negli Usa. Un segnale importante di ritorno alla normalità che però cela rischi non trascurabili, come la nuova ondata di immigrati al confine meridionale proprio quando l'afflusso record stava rallentando. 

 

NATALE NEW YORK

Un grattacapo non indifferente per Biden che tra i suoi maggiori punti deboli ha proprio il dossier migranti su cui ha dato carta bianca alla vice Kamal Harris, ma con risultati assai scarsi. Certo è che italiani e stranieri che sbarcheranno in Usa nelle prossime settimane troveranno davanti a loro un'America molto diversa da come l'avevano lasciata nell'era pre-pandemica. 

 

Innanzi tutto, per il cambio alla Casa Bianca, dallo scalmanato Donald Trump al molto quieto Joe Biden, ma anche perché il virus ha decisamente inciso sul genoma di molte realtà americane. A partire da New York, teatro del veloce esodo pandemico e dell'inesorabile ritorno di cittadinanza nel post-Covid. Con una serie di implicazioni apparentemente contraddittorie, come gli interi isolati di negozi svuotati dallo shopping virtuale e un ritorno del caro vita allargato a tutti i settori. 

NATALE NEW YORK

 

È di ieri la notizia che la Grande Mela deve dire addio ad una delle sue icone del «food», il trancio di pizza ad un dollaro, anzi per la precisione a 99 centesimi. L'offerta, che faceva gola (ed era una salvezza) a visitatori e residenti a qualsiasi ora del giorno e della notte, non è infatti più sostenibile per i rivenditori a causa dell'aumento dei prezzi in generale, che non ha risparmiato il settore alimentare. Il prezzo attuale è di almeno un dollaro e 50 centesimi. Una spigolatura da non trascurare anche per il sequel di «Natale a New York».

una villetta di dyker heights new yorknew york natale 1new york natale

Ultimi Dagoreport

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...