BEST OF DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - ALMENO PER I VIDEOGIOCHI, IL 2025 È STATO UN ANNO BELLISSIMO: IL MIGLIORE È STATO "DEATH STRANDING 2 ON THE BEACH". È UN’OPERA D’ARTE SUBLIME, CAPOLAVORO LUDICO, CONTRADDITTORIO E SURREALE - "L'OSCAR" DI MIGLIOR PROTAGONISTA SE LO AGGIUDICA HORNET DI "HOLLOW KNIGHT SILKSONG", ARACNIDE DI ROSSO VESTITA - IL GIOCO DI RUOLO PIÙ BELLO È "KINGDOM COME DELIVERANCE 2", IMMENSO E COMPLICATO... - VIDEO
Federico Ercole per Dagospia
lea seydoux death stranding 2 on the beach
MIGLIORE PERSONAGGIO NON PROTAGONISTA: la piovosa e danzante Rainy di Death Stranding 2, sotto gocce letali e balsamiche insieme. Interpretata da Shioli Kutsuna, ella partecipa alle scene più toccanti di questa nuova opera di Hideo Kojima e il balletto che la introduce è di una dolcezza e di un’eleganza tali da rimandare alle coreografie cinematografiche di Les Parapluies de Cherbourg di Jaques Demy.
MIGLIORE PROTAGONISTA: Hornet di Hollow Knight Silksong, aracnide di rosso vestita che è l’antitesi del Cavaliere Vuoto, ma contenitore di un’anima che attraverso azioni e dialettica trascorre dallo schermo a chi gioca con grazia e nobile, contenuta furia. Una luce scarlatta per lande ostili, crudeli e desolate.
MIGLIOR VIAGGIO: anche in senso lisergico, quello di Death Stranding 2 attraverso gli stralunati territori messicani e australiani in un mondo “non morto”, l’arte del camminare, del sostare e del contemplare. Meglio a piedi.
MIGLIORI MUSICHE: impossibile determinare solo una colonna sonora nell’oceano musicale del 2025. Impressionante per lirismo e variazioni stilistiche è la colonna sonora a tratti schubertiana di Octopath Traveler 0 composta da Yasunori Nishiki. La bellezza epica e drammatica, sinfonica e corale, delle musiche di Claire Obscur Expedition 33 di Lorien Testard e Alice Duport-Percier.
Ancora oggi sublimi e tra le colonne sonore più suggestive mai composte per un videogioco, le musiche della riedizione di Final Fantasy Tactics del maestro Sakimoto. Ovviamente non può mancare quella di Death Stranding 2, musiche originali e grandissime canzoni, tra cui ancora quelle indimenticabili del purtroppo estinto Ryan Karazija in arte Low Roar, alla cui memoria è dedicato tutto il gioco.
MIGLIORI SUONI: i panorami sonori sono fondamentali nei videogiochi quanto quelli per lo sguardo di chi gioca. Un altro premio a Hollow Knight Silksong, con i suoi rumori talvolta agghiaccianti, le sue tenere o terribili voci di insetti e uno solenne, folle “naturlaut” costante.
MIGLIORI ORRORI: quelli incomparabili e strazianti di Silent Hill f, con i suoi sanguigni, carnosi gigli-ragno e il suo crescendo allucinato verso la rivelazione della tragedia con un climax infine sconvolgente.
MIGLIORI PANORAMI: quelli dell’Okkaido di Ghost of Yotei, che diventano monumento naturalista e visione singolare, intimista e tragica, filtrati dallo sguardo vendicativo e generoso della fantastica, indimenticabile protagonista Atsu.
MIGLIORE GIOCO DI RUOLO: inteso all’occidentale, quindi. Quello immenso e complicato della vita boema alternativa e medievale di Kingdom Come Deliverance 2.
MIGLIORE GIOCO DI RUOLO GIAPPONESE: alla Dragon Quest/Final Fantasy, quindi. Due titoli in pari merito. Anche se nell’intimo francese è alla giapponese in maniera squisita, Clair Obscur Expedition 33, con il suo dramma collettivo, generazionale e famigliare. Octopath Traveler 0 con le sue tragedie sconvolgenti e i suoi antagonisti micidiali.
MIGLIORE RIFACIMENTO: prassi ormai comune e comunque talvolta doverosa quella del “remake”. Vince Dragon Quest I e II HD-2D, il ritorno di due giochi di ruolo seminali in una visione così brillante da annullare qualsiasi obsolescenza.
MIGLIORE GIOCO IN PRIMA PERSONA: la soggettiva di Samus Aran in Metroid Prime IV Beyond rimane unica, assoluta, la più vera.
MIGLIORE ETERNO RITORNO: ovvero quello dei giochi “rogue” dove si ricomincia sempre da capo, per alcuni croce, per altri delizia quando si riesce a infrangere le catene del tempo che torna. Il picchiaduro a scorrimento Absolum e il secondo, ancora assai denso e persino più bello del primo, fanta-ellenico Hades.
MIGLIORE CINEMA NEL VIDEOGIOCO: c’è sempre cinema nel videogioco, talvolta più che al cinema. La regia somma di Hideo Kojima in Death Stranding 2 che trascorre dall’horror alla fantascienza, dalla commedia al musical.
troy baker death stranding 2 on the beach
MIGLIOR GIOCO SPORTIVO: altro che l’ennesimo Fifa, se amate il calcio giocate a Despelote, ovvero il calcio nella sua dimensione più pura e giocosa, vissuto attraverso lo sguardo appassionato di un bambino per le strade di Quito, in Ecuador. E se anche le “mazzate” sono sport, allora il “picchiaduro” raccolta enciclopedica Capcom Fighting Collection 2. Ancora, le corse fantastiche e policromatiche di Mario Kart World.
MIGLIORE “SOULSLIKE”: quindi giochi alla Dark Souls. Mentre From Software va alla deriva nell’ online in una maniera un po’ inquietante ecco due giochi per chi rimpiange la severità e la saggezza di Hidetaka Miyazaki. Due giochi in due dimensioni, però. Ovviamente quel capolavoro di Hollow Knight Silksong (è davvero “soulslike”? Un pochino sì, ma dovevo ancora citarlo almeno una volta) e il sorprendente e davvero oscuro Mandragora Whispers of The Witch Tree.
I MIGLIORI MOSTRI: restano sempre quelli Monster Hunter, ancora più straordinari nel troppo incompreso Wilds, il migliore episodio della serie dai tempi del quarto.
DAGOGAME DELL’ANNO: sarà… sarà… sarà… Facilissimo indovinare per chi legge i Dagogames. Death Stranding 2 On The Beach è un’opera d’arte totale, capolavoro ludico che trascende il medium, mai didascalico ma oscuro, contraddittorio, surreale, labirintico, inattuale nell’accezione di Nietzsche per un pubblico maleducato da ciò che è troppo limpido in superficie e dichiarato senza metafore, simboli o allegorie e può quindi essere analizzato e sezionato con facilità tramite le regole di una elementare “narratologia”. Un’opera sublime.
dragon quest iii 9
DARK SOULS REDEMPTION
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