the callisto protocol

DAGOGAMES BY FEDERICO ERCOLE - "THE CALLISTO PROTOCOL", OPERA NUOVA DEGLI INVENTORI “ESULI” DI DEAD SPACE PER PLAYSTATION, PC E XBOX , È UN GRANDE VIDEOGIOCO MEDIOCRE CHE MERITA DI ESSERE ESPERITO MALGRADO I SUOI INNUMEREVOLI DIFETTI. UN FANTA-HORROR MICIDIALE E VIOLENTISSIMO CHE CI PONE CONTRO MOSTRI ORRIPILANTI E OSCENI IN GRADO DI UCCIDERCI IN TANTI RACCAPRICCIANTI MODI… - VIDEO

the callisto protocol 15

 

Federico Ercole per Dagospia

 

Tra le celle, i corridoi e i laboratori del carcere di sicurezza su Callisto, un satellite di Giove, si muovono abominevoli perversioni di forme umane; questi orrori “biofagi” sciamano, ruttano, strillano e divorano anche sotto l’algida superficie, per buie cave e strutture in rovina di colonie morte.

 

the callisto protocol 13

Le creature sono dappertutto quasi come i nemici di uno “sparatutto” in terza persona, anche se The Callisto Protocol non appartiene al genere, rischiando tuttavia di sconfinare in quest’insieme ludico quando alla fine i proiettili a nostra disposizione diventano troppi, così come i mostri che si susseguono con stanchezza, senza sorpresa, simili e monotoni, convincendoci quasi  di non essere più in un “survival horror” e inducendoci a scordare di avere un utilissimo manganello elettronico da abbinare alle armi da fuoco, o che possiamo schivare e parare i belluini attacchi avversari.

the callisto protocol 4

 

The Callisto Protocol è il nuovo lavoro di Glenn Schofield, uno degli autori del notevole  Dead Space ma, appunto, quest’opera di Striking Distance Studio per PlayStation, XBox e PC non è Dead Space malgrado la cornice fanta-horror, ed è invece qualcosa di nuovo, ibrido e persino coraggioso laddove si è rivelato più sperimentale.

 

the callisto protocol 16

C’è chi ha condannato con troppa severità The Callisto Protocol, c’è chi lo ha addirittura considerato un gioco d’azione scervellato quando non le è affatto se non, forse, nei suoi poco convincenti segmenti finali; tuttavia qui non siamo d’accordo malgrado siano innegabili alcuni squilibri e superficialità, perché questo videogame ha un suo cruento fascino, una sua convincente idea di gioco e un’atmosfera terrificante e violenta che tende infine a farci, se non dimenticare, almeno perdonare i suoi spesso pallidi difetti, inducendoci ad apprezzarlo come un grande horror di serie B.

 

UNA LENTEZZA QUASI VERISTA

the callisto protocol 9

Siamo il camionista spaziale Jacob Lee che porta e consegna roba con la sua astronave da un satellite di Giove all’altro finché non precipitiamo con lui su Callisto, ci incarcerano ingiustamente e, di colpo, ecco i mostri e il nostro conseguente tentativo di fuga. Le creature sono affascinanti e davvero disgustose, attaccano con una violenza estrema che produce impressionanti Game Over “splatter”: braccia strappate, teste divorate a morsi e schiacciate fino alla più devastante deformità, occhi cavati.

 

the callisto protocol 8

Dispiace che ad un certo punto la varietà di mostri cominci a rivelarsi scarsa, così come la presenza di “boss” unici, perché ce ne è purtroppo solo uno. Eppure massacrarli, quando ci riusciamo, risulta appagante e la presenza di questi obbrobri alimenta quasi sempre brividi e tensione, perché il sistema di combattimento è davvero degno di nota, una riuscita combinazione tra un’offensiva corpo a corpo e a distanza, talvolta anche con momenti di soppiatto. A complicare le cose, a inserire con onore The Callisto Protocol tra i “survival horror” è il realismo con il quale si muove il personaggio, la sua lentezza.

the callisto protocol 7

 

Ad esempio risulta impossibile curarsi di fronte ad una creatura (spesso ce ne è più di una) perché dobbiamo assistere ad una lunga animazione durante la quale Jacob si inietta una siringa ricostituente. Così prima che ci curiamo il mostro o i mostri ci fanno a pezzi. È arduo, sotto gli attacchi spasmodici delle creature, persino ricaricare un’arma da fuoco o cambiarla con un’altra quando necessario.

 

the callisto protocol 6

Schivare a destra o a sinistra le mazzate scomposte e gli sputi dei mostri non è facile, soprattutto all’inizio ma dopo ci si abitua, salvo cedere al panico, cosa frequente. Siamo costretti quindi ad usare il manganello più che le armi da fuoco per più di metà di questa truculenta avventura, e dispiace quando questo comincia ad essere inutile perché abbiamo a disposizione diverse pistole e fucili, anche un mitra.

 

the callisto protocol 5

Le ambientazioni sono suggestive e ispirate nel loro opprimente disegno, ma poco articolate e lineari.  Talvolta risulta scomoda è incomprensibile la modalità di salvataggio: è capitato, prima di alcune situazioni complesse, che il gioco salvasse automaticamente la posizione PRIMA che il protagonista si rifornisse al punto meccanizzato dove è possibile potenziare le armi e acquistare curativi e munizioni; quindi in caso di morte bisognava ripetere ogni volta la lunga e noiosa operazione di approvvigionamento.

the callisto protocol 2

 

UN GRANDE GIOCO MEDIOCRE

Il racconto di The Callisto Protocol ha qualche spunto interessante, addirittura politico, che decolla in qualche rara situazione per crollare nell’insulso in altre. Nulla di nuovo quindi nel panorama dei “survival horror” anche assai riusciti, come un Resident Evil qualsiasi tranne Code Veronica.

the callisto protocol 14

 

È fondamentale, almeno prima dell’arrivo di una “patch” correttiva che cambi drasticamente il mixaggio audio del doppiaggio italiano, giocare The Callisto Protocol in inglese (ci sono volendo i sottotitoli nella nostra lingua) per godere di suoni e musiche straordinarie nell’incutere paura e raccapriccio, oltre che della pregevole recitazione degli attori. L’audio con il doppiaggio italiano è un pasticcio inspiegabile, con dialoghi a tratti inascoltabili a volume bassissimo e altre volte spacca-orecchie.

 

the callisto protocol 12

L’attesissimo The Callisto Protocol è finalmente arrivato senza essere quel capolavoro vagheggiato dal suo primo annuncio, rivelandosi invece davvero mediocre. Ma c’è anche della grandezza in questa mediocrità e si tratta di un’opera nuova, che ha osato inventare. Da non sottovalutare quindi questa fantascienza “gore” e horror, perché chi ama l’illusione del terrore e non nota il valore solo in un’eccellenza, in una perfezione,  che può essere talvolta ingannevole, potrà esperire uno squisito incubo virtuale, un pasto mostruoso che non ha il sapore del piatto raffinato di uno chef ma del fritto untissimo quanto allettante di una suocera benevola.

the callisto protocol 10the callisto protocol 1the callisto protocol 1the callisto protocol 3the callisto protocol 2the callisto protocol 11

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...