MA VITTORIO SGARBI E' LUCIDO O NO? IL "CRITICO D’URTO" SI DIFENDE AL TRIBUNALE CIVILE DI ROMA, VISTO CHE LA FIGLIA EVELINA CHIEDE PER LUI UN AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO: “SONO LUCIDO, HO SCRITTO UN LIBRO" (E LO REGALA ALLA GIUDICE CHE SI È RISERVATA DI DECIDERE NELLE PROSSIME SETTIMANE) – LA FIGLIA INSISTE (“VOGLIO SALVAGUARDARE LA SUA SALUTE”) MA E' STATA ACCOLTA DALLA FOLLA AL GRIDO DI “VERGOGNATI, VAI A STUDIARE” - IN AULA NON SONO MANCATI I BATTIBECCHI TRA EVELINA E LA SORELLASTRA ALBA: LE DUE NON LA PENSANO ALLO STESSO MODO SULLE FACOLTÀ DEL PADRE - EVELINA HA ANCHE PRESENTATO DENUNCIA AL "GEMELLI", L'OSPEDALE DOVE IL PADRE È STATO RICOVERATO, PERCHÉ NON RITIENE AUTENTICA LA FIRMA SUL MODULO CON CUI SI AUTORIZZAVANO I SANITARI A FORNIRE INFORMAZIONI SULLA SALUTE SOLO ALLA COMPAGNA...
Romina Marceca per la Repubblica - Estratti
Il colpo di teatro arriva subito.
Vittorio Sgarbi mette piede nell'aula della giudice tutelare Paola Scorza, nella nona sezione del tribunale civile di Roma, e le regala il suo nuovo libro "Il cielo più vicino, la montagna nell'arte", in uscita l'11 novembre.
«A dimostrazione — è nella sostanza il contenuto di quanto dice — della mia poca lucidità.
L'ho scritto nei mesi in cui sono stato poco bene e ricoverato».
È uno tra i momenti più distesi in un'udienza tutt'altro che facile e molto tesa. Perché si discute della facoltà del critico d'arte di occuparsi o meno dei suoi interessi e di gestire il suo patrimonio.
Accanto a lui la compagna di sempre, Sabrina Colle, di fronte le sue figlie: Evelina e Alba. Il figlio Carlo abita all'estero, non si è presentato. Un saluto appena tra loro, nessun abbraccio. Ma chi li conosce bene sa che il loro modo di dimostrarsi affetto è stato abbastanza asciutto anche in passato.
Evelina è la figlia che ha trascinato la famiglia in tribunale perché è lei che ha fatto istanza alla giudice chiedendo di nominare un amministratore di sostegno per il padre.
Un tutore sul quale la decisione della giudice arriverà entro i prossimi quindici giorni, la prima udienza ha raccolto le memorie delle parti e la magistrata ha ascoltato tutti.
Vittorio Sgarbi in una stanza da solo.
«Voglio soltanto chiarezza e il suo bene, voglio salvaguardare la sua salute», ha sostenuto la figlia Evelina sin da quando è scoppiato il caso. L'ex sottosegretario alla Cultura e adesso sindaco di Arpino, invece, si è detto «addolorato» per la decisione della figlia adombrando una mera questione «economica».
Il legale di Evelina Sgarbi, Lorenzo Iacobbi, quando l'udienza non è ancora iniziata, dice fuori dal palazzo di giustizia di via Lepanto, nel cuore dell'elegante Roma Nord: «Noi siamo qui nell'interesse di Vittorio Sgarbi».
Mentre un coro con in testa la mamma di Alba, l'altra figlia di Sgarbi, accoglie così Evelina: «Vergognati, vai a studiare». È spalleggiata dall'associazione "14 luglio" fondata da Francesca Della Valle, la compagna di Lando Buzzanca, osteggiata dai figli dell'attore siciliano che morì in una Rsa senza mai poterla sposare.
(...) E in aula non sono mancati i battibecchi tra Alba ed Evelina, le due sorellastre che, è cosa nota, non la pensano allo stesso modo sulle facoltà del padre. «Lo abbiamo visto tutti che è molto debilitato», riferirà poi l'avvocato Iacobbi. Dentro l'aula, invece, Sgarbi rincara la dose, autografa il libro alla giudice sorridendo: «Ecco la mia firma falsa».
Una stoccata alla figlia Evelina che ha anche presentato denuncia al Gemelli, l'ospedale dove il padre è stato ricoverato, perché non ritiene autentica la firma sul modulo con cui si autorizzavano i sanitari a fornire informazioni sulla salute solo alla compagna.
L'udienza va avanti per due ore, la giudice più volte riporta la calma in aula. Infine mette in chiaro che le ospitate in televisione non sono gradite fino alla fine della vicenda giudiziaria. Al termine Vittorio Sgarbi sale sull'auto scura, la figlia Evelina va via in taxi. Si rivedranno, ma di nuovo in aula.
vittorio sgarbi va a votare 3
vittorio sgarbi va a votare 2
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evelina sgarbi
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