IL MONDO - E SE FOSSERO STATI IL LAZIALE GERONZI E IL MILANISTA ARPE AD ALZARE IL CARTELLINO ROSSO IN FACCIA AI GIALLORUSSI? - LE SORELLE MAZZUCCO PER CARELLI - GORI PREPARA LO SBARCO IN SPAGNA.

Articoli tratti da Il Mondo


1 - SKY, UN PREMIO STREGA ANCHE PER CARELLI
Emilio Carelli, direttore di Skytg24, lavora a completare il suo programma di sedi di corrispondenza locale a Genova, Firenze e Torino, allo stesso tempo corteggia Melania Mazzucco, vincitrice del premio Strega 2003 con il romanzo "Vita" (Rizzoli). Pare voglia affidarle un talk show di libri e varia letteratura e alla fine, secondo i bene informati, Miss Mazzucco accetterà. Tra l'altro in Sky già lavora una sorella della scrittrice. (Erica Roddolo)



2 - GORI PREPARA LO SBARCO IN SPAGNA
Magnolia España potrebbe concretizzarsi a fine anno. A Madrid lavorano già professionisti della tv che Giorgio Gori, numero uno di Magnolia, conosce bene dai tempi di Mediaset come Maurizio Carlotti (Antenna 3) e Paolo Vasile (Telecinco). Gori è l'ex delfino di Mediaset che nel marzo 2001 decise (a sorpresa) di mettersi in proprio fondando la società di produzioni tv Magnolia, una ventina di milioni di euro di fatturato a fine 2003 (tra i format, L'isola dei famosi, L'eredità e Pronto Chiambretti) con uno staff di neppure dieci persone.
Gori adesso vuole far crescere la sua Magnolia anche all'estero. A fine 2003 ha costituito in Francia la prima società satellite, battezzata Magnolia France, con due volti noti della tv d'Oltralpe come Pascal Bataille e Laurent Fontaine di Tf1. Magnolia España, invece, potrebbe nascere con una compagine completamente italiana. La società percorre anche la strada classica degli accordi di distribuzione con una partnership siglata con l'americana Distraction formats per la diffusione all'estero dei suoi prodotti. L'ex direttore di Canale 5 ha il 50% di Magnolia (di cui è ad), mentre il resto del pacchetto azionario fa capo ai soci Ilaria Dellatana (15%, responsabile delle attività francesi) e Francesca Canetta (7%), per un 5% alla One to One di Marco Benatti e per la quota rimanente a Davide Parenti e Claudio Panetari. (Enrica Roddolo)

3 - ROMA, AI RUSSI MANCAVA L'OK DELLE BANCHE TIFOSE
Di giallo nella fuga (precipitosa) dei dirigenti della Nafta Moskva non c'è solo il colore giallo-rosso delle maglie della squadra allenata da Fabio Capello. A Giulio Andreotti che della Roma calcio è stato una sorta di nume tutelare (una volta riuscì a trattenere Paulo Falcao dicendogli che anche il Papa era contrario al suo trasferimento) è sorto infatti qualche pensiero cupo alla notizia della ritirata dei russi dalla Capitale. Ma il senatore a vita non è il solo a dubitare delle parole dell'avvocato Salvatore Trifirò, che nella trattativa rappresentava i munifici compratori. «Tutto è saltato dopo il blitz della Finanza nei confronti delle società di calcio. La Roma non ci ha potuto dare garanzie sulla partecipazione alla Champions league», ha dichiarato il professionista. Davvero le cose sono andate così? Oppure qualcuno ha bluffato sull'offerta dei 400 milioni di euro che i russi erano pronti a versare nelle casse (bucate) della Roma? Certo è che nella trattativa tra un titubante Franco Sensi e la Nafta in tanti si sono dimenticati dei crediti che Capitalia vanta nei confronti della società giallorossa. E che l'avvocato Trifirò è uno dei legali più vicini alla banca di Cesare Geronzi e Matteo Arpe. Sospetto. E se fossero stati il laziale Geronzi e il milanista Arpe ad alzare il cartellino rosso in faccia ai russi? (Tom A. Celli)


Dagospia 05 Marzo 2004