SPY CALCIO - SENSI E' PRONTO A METTERE IN VENDITA MEZZO PATRIMONIO, COMPRESO L'HOTEL CICERONE DA 50 MIL. DI EURO, PER SALVARE LA "SUA" ROMA - SKY BY NIGHT - GIOCO CALCIO, NON VUOLE MORIRE.

Fulvio Bianchi per www.repubblica.it


Hotel Cicerone, un "quattro stelle" in zona Prati: questo è l'albergo, uno dei beni di famiglia, che Franco Sensi è pronto a mettere in vendita per salvare il suo club dal fallimento. L'albergo è stato valutato circa 50 milioni di euro: è appena stato ristrutturato, e si trova in una zona di pregio a Roma.

Tocca a Matteo Arpe, amministratore delegato di Capitalia e Mcc (Mediocredito Centrale, la banca di Franco Carraro), traghettare la Roma verso la salvezza. In attesa, ovviamente, del tanto sospirato decreto legge spalma-tasse.

Berlusconi e Fini si sono impegnati personalmente, la Federcalcio e il Coni spingono, ma la Lega Nord è contraria. E poi, dove sono finiti i deputati romani? Silenzio totale. Incredibile: nessuno dice niente. Soltanto il sindaco, Walter Vetroni, ha avuto il coraggio di uscire allo scoperto, appoggiando il decreto. Perché, senza questo provvedimento, Roma e Lazio, che devono oltre 200 milioni di euro al fisco, rischiano davvero di portare i libri in tribunale.

"Chi vuole distruggere la quinta industria del Paese?", chiede e si chiede Matteo Masoni, amministratore delegato della Lazio. Il tempo stringe ormai, entro il 31 marzo Lazio e Roma (ma anche Parma e Chievo) devono iscriversi alle Coppe europee della prossima stagione. La Roma, oltre alle tasse non pagate, ha anche il problema della certificazione del bilancio. La Lazio deve risolvere il nodo del piano Baraldi.

Come detto prima, Sensi è disposto anche a cedere beni di famiglia per poter salvare la squadra del cuore: oltre all'hotel Cicerone, potrebbe essere ceduta l'attività petrolifera, l'Italpetroli, i silos di stoccaggio, forse anche la piattaforma che si trova al largo di Civitavecchia. In più il n.1 della Roma ha ancora ingenti è proprietà immobiliari, non solo a Roma ma in tutta Italia. "Posso fare l'aumento di capitale da solo", ha detto la settimana scorsa Sensi al suo ex nemico Giraudo durante il consiglio federale: è vero, può trovare i 150 milioni di euro che servono, ma la sua famiglia, cioè le figlie, non gli consentiranno di vendere mezzo patrimonio.

E allora? La situazione è delicata assai, e in piena evoluzione: sono giorni decisivi per il calcio romano. Eventuali compratori della Roma stanno ad aspettare. I russi? Capitalia, che guida l'operazione, non ci ha mai creduto. Meglio puntare su altre strade.

Risolti questi problemi, di vitale importanza, la Roma e la Lazio potranno pensare con maggiore tranquillità anche alla prossima stagione. Al mercato. Di sicuro, saranno tagliati i costi: basta coi contratti milionari, chi vuole stare a Roma dovrà accontentarsi di molto meno rispetto a quello che prendeva adesso. A meno che sia un campionissimo: lo è sicuramente Totti. Su di lui, ormai, le voci crescono di giorno in giorno.



Secondo la stampa spagnola Francesco starebbe per trasferirsi in Inghilterra. Il quotidiano sportivo As ha riportato le parole del procuratore Vincenzo Morabito, agente Fifa che lavora (anche) per il Chelsea: "Totti la prossima stagione vestirà la maglia del Chelsea del milionario Roman Abramovich, per un affare che si aggira sui 70 milioni di euro, necessari alla Roma per risanare il bilancio".

Uno come Totti, ovviamente, è ambitissimo: lo vuole anche il Real, lo sogna il Milan. I grandi club sono pronti a fare follie per l'ex Pupone, che costa caro e guadagna bene (11 milioni di euro, lordi, all'anno).

Ma siamo davvero sicuri che Totti lascerà la Roma? E' ancora tutto in ballo: l'unico, al momento, che potrebbe davvero andar via è Emerson. Lo vuole il Chelsea e pure il Milan: d'altronde, in Europa i club che possono pagare sono rimasti 4 o 5. Non di più.

Sky: Assurdo abolire le notturne
"Vogliono abolire le partite in notturna? Non se ne parla nemmeno": Sky, il network di Rupert Murdoch, prende posizione netta. Dopo il derby sospeso, fra le varie proposte (gare in campo neutro e a porte chiuse), c'era anche quella, da parte di esponenti del Viminale, di abolire le partite in notturna. "Perché sono le più a rischio: i teppisti, con l'oscurità, sono difficilmente controllabili".

Ma Giovanni Bruno, direttore sport di Sky spiega: "Non siamo per niente d'accordo, è da dimostrare che i gravi incidenti avvengono soprattutto di notte. La pay tv paga un sacco di soldi, che servono a fare sopravvivere i club di calcio, e li paga anche e soprattutto per poter avere le partite in notturna. Abolirle, sarebbe fare un grosso passo indietro".

Sky, intanto, sta già pensando alla prossima stagione calcistica, e vorrà l'esclusiva "vera" dai parte dei club, e dei calciatori: massima disponilbilità, quindi, e niente silenzi stampa. Sky inoltre punta ad incrementare i suoi abbonati al Sud e fra le famiglie: ma certo, episodi come quello dell'Olimpico non aiutano.

Gioco Calcio cerca 8 squadre di A
Non si arrende Gioco Calcio, non vuole morire: alla piattaforma alternativa, restano un paio di squadre di serie B. Quelle di serie A ormai sono passate tutte a Sky: ora GC cerca di recuperane un paio. Per la verità ne vorrebbe otto per la prossima stagione: questa d'altronde è la condizione posta da una banca americana che è pronta ad investire 50 milioni di euro. Ma pretende otto club di A, così come i dirigenti vorrebbero tanto che la Jeffrey Bank tramutasse le sue buone intenzioni in cash... Solo coi soldi veri, si può fare mercato.


Dagospia 25 Marzo 2004