CALCIO TRUFFALDINO: IL MIGLIOR BOMBER SI CHIAMA PLUS VALENZA...
Articolo del settimanale "Rigore", diretto da Gianfranco Teotino.
Il caso più acrobatico è stato quello di Thomas Helveg, capace di sollevare il bilancio del Milan e far sorridere Galliani. Il danese nel giro di qualche giorno è stato ceduto dal Milan all'Inter a titolo defintivo e poi ripreso dal Milan, in prestito!, senza spostarsi di un centimetro.
Si chiamano plusvalenze, e ormai le conoscono tutti: scambi a prezzi finti e altissimi, ipervalutazioni di campioni, brocchi, sconosciuti, quasi pensionati e giovani promesse che non verranno mantenute. Ma che importa: basta che consentano ai bilanci di respirare, tenuto conto dell'originario prezzo d'acquisto e quello di cessione del giocatore di volta in volta invischiato nella manovra.
Plusvalenza: l'operazione magica in grado di rimettere a posto i conti sballati di un'intera annata,di salvare da fallimenti incombenti. Nessuno ne può fare a meno, tutti la cercano: la plusvalenza è come una droga da cui è difficile staccarsi. Forse per questo le nuove norme Fifa sui trasferimenti che dovevano segnare la fine dell'era delle plusvalenze ed essere attive dal 5 luglio sono state rimandate di almeno un paio di mesi, quelli necessari ai club di mezzo mondo per mettere toppe a bilanci-groviera.
E nel gioco delle cifre, virtuali ma indispensabili, ha fatto la sua entrata (trionfale visti gli affari conclusi) la Roma campione d'Italia di Franco Sensi, la cui solidità economica aveva finora tenuto lontano dalle acrobazie per sistemare i conti. Evidentemente l'acquisto di Batistuta, i rinnovi miliardari di Totti e Capello, gli adeguamenti degli altri protagonisti, fino ai premi scudetto e, ingenerale, le tante spese di gestione hanno costretto anche Sensi a scambi con molti finti zeri per consentire l'iscrizione al campionato e fare pace con la Covisoc, la commissione che dovrebbe vigilare sui deficit.
Dunque partiamo proprio dai campioni d'Italia. Da applausi il triplice scambio col Parma: Mangone, Gurenko, Poggi in gialloblù, Lassissi, Fuser e Longo in giallorosso. Valutazione complessiva di ogni terzetto:60 miliardi. Quello della Roma ha un valore reale non superiore a 12, quello del Parma poco di più. Longo è già stato girato al Palermo, i giallorossi invece dovrebbero finire in blocco da Parma a Piacenza. Ma alla Roma (che aveva già valutato 10 miliardi la metà di D'Agostino inserito nell'affare Cassano) non bastava, ed ecco lo scambio con l'Inter.
Stavolta è una doppietta: i giallorossi Frau (tre quartista acquistato tre anni fa per 700 milioni dalla Torres, rimasto nella capitale un solo anno, la scorsa stagione in prestito al Palermo) e Amelia (terzo portiere quest'anno) in cambio dei nerazzurri Mezzano (di ritorno dalla Reggina) e Frezza (8 gol nel Savoia in C1) che saranno dirottati a Palermo.
Si conosce la valutazione di Frau: 8,8 miliardi. Sempre la Roma ha ceduto la sua metà di Colucci al Verona per 12,5 mi-liardi e Blasi al Perugia per 18. Come non restare sorpresi sapendo che la metà di Zanetti vale solo 10 miliardi?
Regina incontrastata delle plusvalenze in questi anni è sta- ta la coppia Tanzi-Cragnotti pluri-protagonista di scambi anche di grande livello come quello fra Crespo e Almeyda-Conceicao. Ora è probabile il ritorno nella capitale di Almeyda in cambio di Baronio, valutati entrambi 50 miliardi. Con la Fiorentina dovrebbe poi andare in porto l'affare Mihajlovic-Torricelli: 25 miliardi l'uno.
In fatto di plusvalenze passate (Lombardi-Colonnese, Peruzzi-Ballotta) e forse future (Salas-Simic, Pancaro-Zanetti), Cragnotti va d'accordo anche con l'Inter che non si nega reciproche cortesie col Milan. Di Helveg e Domoraud abbiamo già detto. Pirlo tre quartista rosso-nero per 35 miliardi da coprire con l'immancabile contropartita (Guglielminpietro) è durato un giorno: quello necessario a comprare Rui Costa e a rimetterlo sul mercato. Ma si possono fare ottimi affari anche col Bologna (Macellari-Binotto) e col Parma (Frey-Conceicao valutati 45 miliardi).
Rapporti privilegiati anche tra Juve e Napoli (Amoruso-Ametrano), Juve e Parma (dei 100 miliardi per Buffon, 25 sono coperti da Bachini), Parma e Verona (Bonazzoli-Laursen), Napoli e Bologna (Roccati-Coppola). E i giocatori ci guadagnano. Grazie ai buoni Uffici dei propri procuratori, ad ogni cambio di maglia chiedono un aumento o un prolungamento. Basti pensare a Robbiati. Lo scorso anno passato dal Napoli all'Inter in cambio di Moriero, ha strappato a Moratti un triennale da 1,5 miliardi l'anno. Poi è passato in prestito al Perugia (come parziale contropartita per l'acquisto anticipato di Materazzi) insieme a un altro uomo-plu-svalenza, il solito Lombardi.
Copyright "Rigore"
Dagospia.com 9 Luglio 2001
Il caso più acrobatico è stato quello di Thomas Helveg, capace di sollevare il bilancio del Milan e far sorridere Galliani. Il danese nel giro di qualche giorno è stato ceduto dal Milan all'Inter a titolo defintivo e poi ripreso dal Milan, in prestito!, senza spostarsi di un centimetro.
Si chiamano plusvalenze, e ormai le conoscono tutti: scambi a prezzi finti e altissimi, ipervalutazioni di campioni, brocchi, sconosciuti, quasi pensionati e giovani promesse che non verranno mantenute. Ma che importa: basta che consentano ai bilanci di respirare, tenuto conto dell'originario prezzo d'acquisto e quello di cessione del giocatore di volta in volta invischiato nella manovra.
Plusvalenza: l'operazione magica in grado di rimettere a posto i conti sballati di un'intera annata,di salvare da fallimenti incombenti. Nessuno ne può fare a meno, tutti la cercano: la plusvalenza è come una droga da cui è difficile staccarsi. Forse per questo le nuove norme Fifa sui trasferimenti che dovevano segnare la fine dell'era delle plusvalenze ed essere attive dal 5 luglio sono state rimandate di almeno un paio di mesi, quelli necessari ai club di mezzo mondo per mettere toppe a bilanci-groviera.
E nel gioco delle cifre, virtuali ma indispensabili, ha fatto la sua entrata (trionfale visti gli affari conclusi) la Roma campione d'Italia di Franco Sensi, la cui solidità economica aveva finora tenuto lontano dalle acrobazie per sistemare i conti. Evidentemente l'acquisto di Batistuta, i rinnovi miliardari di Totti e Capello, gli adeguamenti degli altri protagonisti, fino ai premi scudetto e, ingenerale, le tante spese di gestione hanno costretto anche Sensi a scambi con molti finti zeri per consentire l'iscrizione al campionato e fare pace con la Covisoc, la commissione che dovrebbe vigilare sui deficit.
Dunque partiamo proprio dai campioni d'Italia. Da applausi il triplice scambio col Parma: Mangone, Gurenko, Poggi in gialloblù, Lassissi, Fuser e Longo in giallorosso. Valutazione complessiva di ogni terzetto:60 miliardi. Quello della Roma ha un valore reale non superiore a 12, quello del Parma poco di più. Longo è già stato girato al Palermo, i giallorossi invece dovrebbero finire in blocco da Parma a Piacenza. Ma alla Roma (che aveva già valutato 10 miliardi la metà di D'Agostino inserito nell'affare Cassano) non bastava, ed ecco lo scambio con l'Inter.
Stavolta è una doppietta: i giallorossi Frau (tre quartista acquistato tre anni fa per 700 milioni dalla Torres, rimasto nella capitale un solo anno, la scorsa stagione in prestito al Palermo) e Amelia (terzo portiere quest'anno) in cambio dei nerazzurri Mezzano (di ritorno dalla Reggina) e Frezza (8 gol nel Savoia in C1) che saranno dirottati a Palermo.
Si conosce la valutazione di Frau: 8,8 miliardi. Sempre la Roma ha ceduto la sua metà di Colucci al Verona per 12,5 mi-liardi e Blasi al Perugia per 18. Come non restare sorpresi sapendo che la metà di Zanetti vale solo 10 miliardi?
Regina incontrastata delle plusvalenze in questi anni è sta- ta la coppia Tanzi-Cragnotti pluri-protagonista di scambi anche di grande livello come quello fra Crespo e Almeyda-Conceicao. Ora è probabile il ritorno nella capitale di Almeyda in cambio di Baronio, valutati entrambi 50 miliardi. Con la Fiorentina dovrebbe poi andare in porto l'affare Mihajlovic-Torricelli: 25 miliardi l'uno.
In fatto di plusvalenze passate (Lombardi-Colonnese, Peruzzi-Ballotta) e forse future (Salas-Simic, Pancaro-Zanetti), Cragnotti va d'accordo anche con l'Inter che non si nega reciproche cortesie col Milan. Di Helveg e Domoraud abbiamo già detto. Pirlo tre quartista rosso-nero per 35 miliardi da coprire con l'immancabile contropartita (Guglielminpietro) è durato un giorno: quello necessario a comprare Rui Costa e a rimetterlo sul mercato. Ma si possono fare ottimi affari anche col Bologna (Macellari-Binotto) e col Parma (Frey-Conceicao valutati 45 miliardi).
Rapporti privilegiati anche tra Juve e Napoli (Amoruso-Ametrano), Juve e Parma (dei 100 miliardi per Buffon, 25 sono coperti da Bachini), Parma e Verona (Bonazzoli-Laursen), Napoli e Bologna (Roccati-Coppola). E i giocatori ci guadagnano. Grazie ai buoni Uffici dei propri procuratori, ad ogni cambio di maglia chiedono un aumento o un prolungamento. Basti pensare a Robbiati. Lo scorso anno passato dal Napoli all'Inter in cambio di Moriero, ha strappato a Moratti un triennale da 1,5 miliardi l'anno. Poi è passato in prestito al Perugia (come parziale contropartita per l'acquisto anticipato di Materazzi) insieme a un altro uomo-plu-svalenza, il solito Lombardi.
Copyright "Rigore"
Dagospia.com 9 Luglio 2001