L'OCCHIO DI OLGHINA - IL VALENTINO DEL PAPA SI CHIAMA STEFANO ZANELLA, PRETE DI TREVISO: A SUON DI MIGLIAIA DI EURO TAGLIA E CUCE I PANNI DI WOJTYLA (L'UNICA ALTA MODA CHE CI E' RIMASTA.)

Olghina di Robilant per Dagospia


Lo sapevate che esiste un'alta moda vaticana e papalina e che non l'ha inventata Federico Fellini? Anzi; esiste un nome famoso che veste il Papa e alcuni alti prelati. Si chiama Stefano Zanella e lavora in coppia con Gianluca Scatolin a Treviso. Io non lo sapevo. Lo vengo a sapere da un ampio servizio su "Point de vue" dove è scritto che il "couturier" o stilista Zanella apre le porte del suo atélier per la prima volta. Ergo un fatto storico. Segue articolone e pagine di fotografie con le mises del Papa da create da Zanella e Scatolin. I due sono attualmente in piena attività perché stanno finendo di confezionare il guardaroba di Sua Santità per le feste del 15 Agosto (l'Assunzione) quando il Pontefice si recherà a Lourdes.

Il Zanella, un signore calvo come peraltro anche lo Scatolin si vedono intenti a tagliare damaschi preziosi, sete, intarsi e addirittura una spilla di Dior con pietre preziose. "Stefano e Gianluca" le mascottes che si definiscono i "leoni del X Regio", (questo il nome della ditta, X Regio) somigliano a "Dolce e Gabbana", e l'accostamento verrebbe istintivo, ma hanno piuttosto l'aspetto di due scrupolosi artigiani che con l'articolo in questione cercano ingenuamente di aggiungersi ai nomi veneti che danno lustro alla produzione e confezione dell'abbigliamento.

Chiedono al giornalista: "Conoscete i Benetton? Ebbene come loro anche noi apparteniamo a quelli che hanno creato la fortuna di questa regione italiana". Quasi come fosse normale alta moda. E' curioso leggere e vedere come i due si ispirano all'arte bizantina di Venezia e tengano, tra forbici, spilli, agorai e quant'altro, delle icone. Anche però due leoncini di pelouche che stazionano sulla macchina da cucire.

Dice il Zanella: "Ho iniziato con una piccola macchina da cucire. Nella mia famiglia nessuno aveva mai lavorato in questo settore". Ma sono modi di dire perché di fatto non si tratta proprio di abbigliamento, non di abbigliamento comune. Si tratta di sontuosi manti, come quello indosasato dal Papa il 24 Dicembre del '99 per la cerimonia dell'apertura della Porta Santa a San Pietro. "Ma quello pesava solo 750 grammi!" spiega lo stilista.

Altro aspetto curioso; la scelta delle stoffe che non pesino sulle spalle di Sua Santità pur avendo l'aspetto di broccati pesantissimi. Dice Monsignor Piero Marini "L'azione, i gesti, le posizioni ed i movimenti degli uomini di Chiesa debbono manifestare l'armonia e la bellezza". D'accordo ma il costo? Tra prelati e lo stesso Pontefice si parla di migliaia di euro spesi per ogni capo. E Zanella ammette: "Bisogna essere un pochino narcisisti per spendere tanto denaro ma non sta a me giudicare!"



Lui, Zanella, è ben noto a Treviso dove gira sempre in bermuda e infradito. L'unico suo permissivismo professionale pare consista nell'adoperare le perline dozzinali, quelle per le collane delle bambine, e le nappe da tenda ed altre passamanerie per decorare le mitre. Eppure Zanella è stato ordinato prete. Trascorreva le sue vacanze al monastero di Vallombrosa, vicino Firenze, quando incontrò Mgr Julius Michael al-Jamil, procuratore del patriarca siriano cattolico a Roma.

Il prelato lo convinse a seguire gli studi ecclesiastici di teologia a Beyruth ed il giovane venne così ordinato prete nel 1987 a Libano tra spari, guerra, fuoco e fiamme. Di ritorno a Treviso decise di cicatrizzare le piaghe dell'anima con l'attività di sarto. L' 'hobby' gli consentì di sbarcare il lunario benché fosse un autodidatta. Da lì in poi la sua strada è in salita. Non lo dice ma si suppone che essendo le sue conoscenze legate soprattutto al mondo ecclesiastico i suoi primi clilenti siano stati altri preti, poi chissà qualche Monsignore, poi qualche Vescovo e Cardinale. Ed infine lo stesso Pontefice. Non subito però.

Zanella aveva confezionato un abito ispirato al Rinascimento per il cinquantesimo anniversario del sacerdozio del Santo Padre, ma non fu mai messo dal Papa. Per consolarlo gli venne ordinato di confezionare la stella che porterà Giovanni Paolo II a Parigi nel '97 (Giubileo). Fu scritto allora che lo aveva fatto Castelbajac! Da quel momento in poi Zanella ha confezionato circa sessanta diversi abiti, manti, mitre e tutto il pomposo arredo del massimo rappresentante della Chiesa. E non ci dice quanti abiti abbia confezionato per i Cardinali ed i Vescovi! I due simil-Dolce & Gabbana, Zanella e Scatolin, lavorano in una vecchia fonderia del XIX secolo di Treviso e il loro show-room viene ora definito l'anticamera del Vaticano anche se ricorda piuttosto un brano di "Roma" di Federico Fellini.

Da San Pietro, che si trascinava con sandali e tunica da pescatore, al Papa attuale la strada è stata lunga, la storia della Chiesa piena di tutto nel bene e nel male, perfino il Poverello S. Francesco si è prostrato davanti ad un Pontefice già bardato di tutto punto con gioielli e damaschi preziosi, ma c'è qualcosa.,quel lusso sfolgorante delle vesti cui siamo così abituati da non chiederci mai chi li esegue e quanto costino, che forse non andava rivelato. Eccessivo lo schiaffo alla povertà.

Questo insolito servizio concesso ad un giornale che si occupa preferibilmente di sovrani ed Altezze Reali, è stata una trovata che forse il Vaticano doveva fermare. Ci sarebbe troppo da dire o da contestare e troppo poco da offrire quale risposta da parte di un cattolico praticante. C'è qualche pretino di paese o di campagna che dica Messa con jeans e qualche sciarpetta indiana da mercatino? Se sì sta a lui rispondere. Io prendo solo atto.


Dagospia 12 Agosto 2004