POLITIKOM - COME TI SNOBBO IL GALA' DELLA NIAF - WOJTYLA SALVATO DALL'ARMATA ROSSA - FOLLINI IN FOLLE - CODICE IN CROCIERA - L'ANZIANO DE MITA - DELL'UTRI, TORNA A SORRENTO - "SILVIERATO" CON DENTICE - SALUZZI AL POSTO DI MARRAZZO.
1- Tremila persone in abito da sera che cantano piangendo l'inno d'Italia e premiano il solito Luciano Pavarotti e chiamano Fedele Confalonieri "amico dell'Italia". La scena si è svolta sabato sera all'Hilton di Washington per la cena di Gala della NIAF, l'Associazione degli italoamericani. Oltre a big Luciano, è stata premiata Carmela La Spada, fondatrice del Gruppo "Non c'è amore più grande". I 3000 ospiti, allietati dalle gags dell'attore Tony Lanza, hanno potuto ammirare il ministro Frattini, Claudia Cardinale e Giancarlo Giannini.
Fino a qualche anno fa le aziende italiane facevano a gara per comprare un tavolo (costo minimo 10 mila dollari); adesso il Galà americano è snobbato e dall'Italia arrivano un rappresentante del Governo e qualche assessore. Ciò non ha impedito a Franco Nicotra, l'uomo che cura i rapporti della NIAF in Italia, (editore della rivistina "Italy, Italy"), di tenere in piedi in questi anni un'intensa attività e una galleria d'arte in West Broadway che si chiama "Casa Italia".
2 - Enzo Bettiza non riesce a darsi pace. Quel Papa polacco che chiama il comunismo una "necessità storica", lo fa impazzire. E non solo: i cosacchi invece di abbeverare i propri cavalli nelle fontane di S. Pietro, saltellano sulla pedana della Sala Nervi in Vaticano mentre l'orchestra e il coro dell'Armata Rossa interpretano brani del folclore russo. Non si tratta della prima volta. Il 20 febbraio 1988 - quando l'Europa era ancora divisa in blocchi e né il muro di Berlino né l'Unione sovietica erano crollati - il coro dell'Armata rossa si esibì di fronte al Papa nella Sala Clementina, eseguendo prima "Kalinka", un canto popolare russo, e poi l'Ave Maria di Schubert, con testo italiano. In quella occasione spiccavano una sessantina di uomini in divisa sovietica, con falce e martello sui berretti, ai quali il Papa regalò coroncine del rosario, medaglie del pontificato e anche portachiavi con il suo stemma pontificio.
Il coro fu fondato nel 1928 da Alexander Alexandrov, autore tra l'altro dell'inno sovietico, morto nel '46. La sua banda militare, particolarmente apprezzata da Stalin, è sopravvissuta attraverso le vicissitudini della Russia e oggi il coro, con il nome di Alexandrov Choir, è conosciuto in tutto il mondo e le sue incisioni su cd sono ben piazzate nelle classifiche. Ma Woytila ha scavalcato Bertinotti come teme Enzo Bettiza, oppure paga il prezzo della malattia? In realtà c'è un episodio che collega il Papa all'Armata rossa: nel '45 a Cracovia, quando era seminarista, gli fu evitata la deportazione grazie all'intervento di un ufficiale dell'Armata rossa, Vasilyi Sirotenko, che il giovane seminarista clandestino aveva aiutato a tradurre documenti dal russo e dal polacco. "Non posso fucilarlo - obiettò Sirotenko al commissario politico dell'Armata rossa Lebedev - è troppo utile, sa le lingue e conosce la città".
3 - Fa semplicemente ridere la pubblicità apparsa su alcuni giornali dove si vede il faccione occhialuto di Follini che parla di "federalismo buono che unisce". Fa ridere perché se c'è uno che da maggio ad oggi ha perso tutte le battaglie e le guerre, è proprio lui, il leader del CCD. Per fortuna da quando le reti del cavaliere lo hanno imbavagliato, il distillato quotidiano di sapienza, battute e aforismi dell'Harry Potter della politica italiana è decisamente diminuito. Adesso non gli resta che assistere al delirio della Lega, sostenere come può l'intelligenza di Casini e piazzare al governo lo statista Mario Baccini.
4 - L'ultimo numero del settimanale l'Espresso si dilunga sul crac della Festival Crociere e del suo boss Georges Poulides, oltre che dell'ambasciatore Umberto Vattani e del codice etico della compagnia che era stato presentato nel circolo del Ministero degli Affari Esteri (dominato proprio da Vattani). Quello che manca, nell'articolo, è il riferimento al "nume tutelare" del codice etico, e che era presente anche alla conferenza stampa: Sebastiano Maffettone. Ma di Maffettone c'è un articolo sullo stesso numero dell'Espresso, poche pagine dopo l'inchiesta su Poulides.
5 - da Il Tempo - Passando in Transatlantico Clemente Mastella si è lamentato con un gruppo di giornalisti dei continui ostacoli che l'ex Ulivo, ora diventato Gad, sta mettendo alla sua candidatura a presidente della Regione Basilicata. "Perché non con la Cdl a fare il governatore della Campania?", gli ha chiesto qualcuno malizioso, aggiungendo: "Pensa tu lì in poltrona e fuori dalla porta perfino Ciriaco De Mita che fa la fila per un appuntamento.". E lui, sorridendo: "Ma che mi importa di De Mita? Ormai è così anziano.".
6 - Il prossimo week-end Sorrento sarà affollata dagli amici del senatore Marcello Dell'Utri. Tre giornate - da venerdì a domenica - per celebrare l'associazione culturale "Il Circolo" con la partecipazione dell'avvocato Giulia Buongiorno, Matteo Cambi, Davide Cefis (Bnl), Vincenzo Novari (H3G), per non parlare di Marcello Pera, Lino Jannuzzi, Memmo Contestabile, Beppe Pisanu e Maurizio Gasparri. Presentano Carlo Rossella e Francesco Pionati. Poi alcuni si riuniranno nella villa di Mariano Pane, quella che fu abitata anche da Benedetto Croce. Da non perdere, domenica mattina, la Santa Messa.
7 - Oggi a Milano si svolgerà un incontro-dibattito sul tema "Bush vs Kerry: quanto conta l'economia", con Giulio Tremonti, Reginald Bartholomew, Francesco Giavazzi, Paolo Savona e Carlo Scognamiglio.
8 - Venerdì sera intorno alle 21, attovagliati da Fortunato al Pantheon, due deputati Ds hanno commentato a lungo le riforme approvate in mattinata. "Bene che vada, se il referendum confermativo si terrà prima delle elezioni del 2006, il premierato entrerà in vigore con la prossima legislatura. E fare tutto questo casino contro i poteri del primo ministro significa essere davvero fessi, significa far vedere a tutti che abbiamo paura perché Berlusconi vincerà anche le prossime elezioni nel 2006."
E l'altro di sponda: "Se infatti credessimo un po' di più nella vittoria di Prodi non diremmo stronzate come 'silvierato', daremmo per scontato che dal 2006 lì ci sarà Romano. E il premierato lo avevamo proposto proprio noi Ds."
Battuta finale dell'altro: "Ma ti rendi conto insieme a chi ci presentiamo alla gente? Con i Pecoraro Scanio... La verità è che è più facile che Nader diventi presidente degli Stati Uniti, piuttosto che questa armata brancaleone del centrosinistra vinca le elezioni. Mangiamoci il dentice, va, che è meglio."
9 - No, non ce l'ha fatta il candidato dei consumatori Pierino Marrazzo a coordinare il 15 ottobre all'Ambasciatori Palace Hotel, via Veneto, una tavola rotonda dal titolo: "Acque minerali: evoluzione normativa e tutela del consumatore". Meglio evitare colpi bassi da Storax. Come tappabuchi, si è presentata Paoletta Saluzzi.
10 - Da Il Velino - Non si può certo definire un chiarimento o una pace fatta, ma il breve colloquio scherzoso che il ministro degli italiani all'Estero Mirko Tremaglia ha intrattenuto, su un divano del Transatlantico, con il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, contribuirà certo a svelenire le polemiche seguite alla sfortunata dichiarazione di Tremaglia sugli euroculattoni. Da una parte l'ex-repubblichino, decano dei deputati, che incarna, in An l'ormai flebile legame con l'esperienza missina e col mito del "maschio forte". Dall'altra, il bisessuale dichiarato che, unendosi al coro scandalizzato del centrosinistra, ha chiesto le dimissioni di Tremaglia, che però non arriveranno, come più volte puntualizzato dallo stesso ministro. Non è dato sapere quello che i due si sono detti, anche perché su questo Tremaglia è stato riservatissimo, ma le risate e le pacche sulla spalle inducono a pensare che l''affare' stia lentamente rientrando. (baz)
Dagospia 18 Ottobre 2004
Fino a qualche anno fa le aziende italiane facevano a gara per comprare un tavolo (costo minimo 10 mila dollari); adesso il Galà americano è snobbato e dall'Italia arrivano un rappresentante del Governo e qualche assessore. Ciò non ha impedito a Franco Nicotra, l'uomo che cura i rapporti della NIAF in Italia, (editore della rivistina "Italy, Italy"), di tenere in piedi in questi anni un'intensa attività e una galleria d'arte in West Broadway che si chiama "Casa Italia".
2 - Enzo Bettiza non riesce a darsi pace. Quel Papa polacco che chiama il comunismo una "necessità storica", lo fa impazzire. E non solo: i cosacchi invece di abbeverare i propri cavalli nelle fontane di S. Pietro, saltellano sulla pedana della Sala Nervi in Vaticano mentre l'orchestra e il coro dell'Armata Rossa interpretano brani del folclore russo. Non si tratta della prima volta. Il 20 febbraio 1988 - quando l'Europa era ancora divisa in blocchi e né il muro di Berlino né l'Unione sovietica erano crollati - il coro dell'Armata rossa si esibì di fronte al Papa nella Sala Clementina, eseguendo prima "Kalinka", un canto popolare russo, e poi l'Ave Maria di Schubert, con testo italiano. In quella occasione spiccavano una sessantina di uomini in divisa sovietica, con falce e martello sui berretti, ai quali il Papa regalò coroncine del rosario, medaglie del pontificato e anche portachiavi con il suo stemma pontificio.
Il coro fu fondato nel 1928 da Alexander Alexandrov, autore tra l'altro dell'inno sovietico, morto nel '46. La sua banda militare, particolarmente apprezzata da Stalin, è sopravvissuta attraverso le vicissitudini della Russia e oggi il coro, con il nome di Alexandrov Choir, è conosciuto in tutto il mondo e le sue incisioni su cd sono ben piazzate nelle classifiche. Ma Woytila ha scavalcato Bertinotti come teme Enzo Bettiza, oppure paga il prezzo della malattia? In realtà c'è un episodio che collega il Papa all'Armata rossa: nel '45 a Cracovia, quando era seminarista, gli fu evitata la deportazione grazie all'intervento di un ufficiale dell'Armata rossa, Vasilyi Sirotenko, che il giovane seminarista clandestino aveva aiutato a tradurre documenti dal russo e dal polacco. "Non posso fucilarlo - obiettò Sirotenko al commissario politico dell'Armata rossa Lebedev - è troppo utile, sa le lingue e conosce la città".
3 - Fa semplicemente ridere la pubblicità apparsa su alcuni giornali dove si vede il faccione occhialuto di Follini che parla di "federalismo buono che unisce". Fa ridere perché se c'è uno che da maggio ad oggi ha perso tutte le battaglie e le guerre, è proprio lui, il leader del CCD. Per fortuna da quando le reti del cavaliere lo hanno imbavagliato, il distillato quotidiano di sapienza, battute e aforismi dell'Harry Potter della politica italiana è decisamente diminuito. Adesso non gli resta che assistere al delirio della Lega, sostenere come può l'intelligenza di Casini e piazzare al governo lo statista Mario Baccini.
4 - L'ultimo numero del settimanale l'Espresso si dilunga sul crac della Festival Crociere e del suo boss Georges Poulides, oltre che dell'ambasciatore Umberto Vattani e del codice etico della compagnia che era stato presentato nel circolo del Ministero degli Affari Esteri (dominato proprio da Vattani). Quello che manca, nell'articolo, è il riferimento al "nume tutelare" del codice etico, e che era presente anche alla conferenza stampa: Sebastiano Maffettone. Ma di Maffettone c'è un articolo sullo stesso numero dell'Espresso, poche pagine dopo l'inchiesta su Poulides.
5 - da Il Tempo - Passando in Transatlantico Clemente Mastella si è lamentato con un gruppo di giornalisti dei continui ostacoli che l'ex Ulivo, ora diventato Gad, sta mettendo alla sua candidatura a presidente della Regione Basilicata. "Perché non con la Cdl a fare il governatore della Campania?", gli ha chiesto qualcuno malizioso, aggiungendo: "Pensa tu lì in poltrona e fuori dalla porta perfino Ciriaco De Mita che fa la fila per un appuntamento.". E lui, sorridendo: "Ma che mi importa di De Mita? Ormai è così anziano.".
6 - Il prossimo week-end Sorrento sarà affollata dagli amici del senatore Marcello Dell'Utri. Tre giornate - da venerdì a domenica - per celebrare l'associazione culturale "Il Circolo" con la partecipazione dell'avvocato Giulia Buongiorno, Matteo Cambi, Davide Cefis (Bnl), Vincenzo Novari (H3G), per non parlare di Marcello Pera, Lino Jannuzzi, Memmo Contestabile, Beppe Pisanu e Maurizio Gasparri. Presentano Carlo Rossella e Francesco Pionati. Poi alcuni si riuniranno nella villa di Mariano Pane, quella che fu abitata anche da Benedetto Croce. Da non perdere, domenica mattina, la Santa Messa.
7 - Oggi a Milano si svolgerà un incontro-dibattito sul tema "Bush vs Kerry: quanto conta l'economia", con Giulio Tremonti, Reginald Bartholomew, Francesco Giavazzi, Paolo Savona e Carlo Scognamiglio.
8 - Venerdì sera intorno alle 21, attovagliati da Fortunato al Pantheon, due deputati Ds hanno commentato a lungo le riforme approvate in mattinata. "Bene che vada, se il referendum confermativo si terrà prima delle elezioni del 2006, il premierato entrerà in vigore con la prossima legislatura. E fare tutto questo casino contro i poteri del primo ministro significa essere davvero fessi, significa far vedere a tutti che abbiamo paura perché Berlusconi vincerà anche le prossime elezioni nel 2006."
E l'altro di sponda: "Se infatti credessimo un po' di più nella vittoria di Prodi non diremmo stronzate come 'silvierato', daremmo per scontato che dal 2006 lì ci sarà Romano. E il premierato lo avevamo proposto proprio noi Ds."
Battuta finale dell'altro: "Ma ti rendi conto insieme a chi ci presentiamo alla gente? Con i Pecoraro Scanio... La verità è che è più facile che Nader diventi presidente degli Stati Uniti, piuttosto che questa armata brancaleone del centrosinistra vinca le elezioni. Mangiamoci il dentice, va, che è meglio."
9 - No, non ce l'ha fatta il candidato dei consumatori Pierino Marrazzo a coordinare il 15 ottobre all'Ambasciatori Palace Hotel, via Veneto, una tavola rotonda dal titolo: "Acque minerali: evoluzione normativa e tutela del consumatore". Meglio evitare colpi bassi da Storax. Come tappabuchi, si è presentata Paoletta Saluzzi.
10 - Da Il Velino - Non si può certo definire un chiarimento o una pace fatta, ma il breve colloquio scherzoso che il ministro degli italiani all'Estero Mirko Tremaglia ha intrattenuto, su un divano del Transatlantico, con il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio, contribuirà certo a svelenire le polemiche seguite alla sfortunata dichiarazione di Tremaglia sugli euroculattoni. Da una parte l'ex-repubblichino, decano dei deputati, che incarna, in An l'ormai flebile legame con l'esperienza missina e col mito del "maschio forte". Dall'altra, il bisessuale dichiarato che, unendosi al coro scandalizzato del centrosinistra, ha chiesto le dimissioni di Tremaglia, che però non arriveranno, come più volte puntualizzato dallo stesso ministro. Non è dato sapere quello che i due si sono detti, anche perché su questo Tremaglia è stato riservatissimo, ma le risate e le pacche sulla spalle inducono a pensare che l''affare' stia lentamente rientrando. (baz)
Dagospia 18 Ottobre 2004