DAGO BUSINE$$ - KIKKO, DEVOTO DI SAN LUCA - MALAGO' E' TRISTE - WIND: ROMITI PLATINUM, MA C'E' SOROS - COPPOLA INGOIA IL LINGOTTO - LE RETI DI VELARDI - L'INDIMENTICABILE GITA DI DRAGHI - VALORI, GERONZI, BERNHEIM: L'ORCHESTRA "COSSIGA" HA RIPRESO A SUONA
1 - L'hanno visto all'alba mentre guardava scorrere il Tevere dalla riva del circolo "Aniene", con lo sguardo che aveva Cesare Pavese nel 1950 per le strade di Torino. Giovannino Malagò è triste e nemmeno la nomina di ieri nel consiglio di "Air One", riesce a rallegrarlo. Il medagliere del giovane manager si riempie di piccoli successi che non gli consentono quel salto di qualità nel Palazzo che Chicco Testa, Luigino Abete, e soprattutto Luchino di Montezemolo hanno fatto nella Penisola dei Famosi. Siede in 5 consigli di amministrazione, è presidente del Circolo, ma gli mancano le telefonate alle 6 del mattino che l'Avvocato gli faceva per parlare di donne e di pallone. Non erano chiacchiere, erano una promessa.
2 - Sparito dietro le Piramidi l'egiziano di "Orascom" (Dagospia l'aveva scritto il 30 novembre), Cesare Romiti va all'assalto di Wind con altri partner. Cesarone è una vecchia volpe: ha fatto girare la voce che un certo Naguib Sawiris del Cairo volesse aiutarlo nella conquista dei telefonini dell'ENEL, ma era tutta scena per sondare il terreno e far venire allo scoperto le intenzioni altrui. Adesso che si è scoperto il bluff dei francesi e l'impraticabilità del matrimonio tra Pompei e Scaglia (che i soldi non li ha), Romiti ritira l'offerta con l'egiziano ed è pronto a rilanciare con altri partner. Tra questi il Fondo Platinum Equity, un fondo americano che ha una capitalizzazione di 3,5 miliardi di dollari e investe in aziende di tutto il mondo (nell'aprile 2001 ha comprato 17 aziende di Alcatel). Ma nell'orizzonte di Romiti non c'è solo Platinum. Secondo fonti milanesi c'è anche un altro soggetto forte che sta guardando con interesse all'Italia delle telecomunicazioni: il suo nome è Soros.
3 - I palazzinari degli anni '80 sognavano di comprare l'impero di Michele Sindona, quell'Immobiliare-Sogene che aveva costruito il palazzo del Watergate, Casalpalocco e i quartieri alti di Roma. I palazzinari del 2000 si portano via i pezzi della Fiat con disinvoltura e si quotano in borsa. Così è accaduto ieri dopo che Danilo Coppola, l'immobiliarista con i capelli gonfi ha soffiato sotto il naso del compagno di Anna Falchi, Stefano Ricucci, il 65% dell'Ipi di Luigi Zunino per la modica cifra di 185 milioni di euro. Con questa operazione il giovane immobiliarista (37 anni, un Cessna, un cabinato di 30 metri,e decine di auto storiche) si porta a casa un pezzo del Lingotto di Torino e la famosa Bolla disegnata da Renzo Piano dove l'Avvocato Agnelli aveva il suo ufficio. Era una "bolla" trasparente in vetro e acciaio; quella dei neopalazzinari è una "bolla" meno trasparente, fatta di euro e di mattoni.
4 - Ci vuole il pallottoliere per contare le iniziative di Claudio Velardi e della sua società Reti. Alcune di queste sono buone, altre meno chiare e brillanti. Quella inaugurata due sere fa si chiama "Reti di potere" e ha coinvolto circa 60 tra uomini di aziende, addetti alla comunicazione e giornalisti. Il modello è quello antico e polveroso delle scuole di partito (le Frattocchie, la Camilluccia) e consiste in un ciclo di 4 lezioni di aggiornamento e formazione politica. L'esordio è stato affidato a Irene Pivetti, Enzo Scotti e al giornalista-dandy, Antonio Caprarica, che ha parlato del sistema politico inglese. Sullo sfondo dell'iniziativa, un imperativo categorico: la lobby non è un hobby.
5 - Un applauso di un minuto. Tanto è durata l'accoglienza che i 150 imprenditori di Confindustria convenuti a Parma per la Giornata dell'Innovazione, hanno riservato a Enrico Mentana. Prima di moderare un dibattito nel quale Silvio Scaglia di eBiscom ha fatto un penoso spot della sua azienda, l'ex-direttore del TG5 ha detto: "Sono venuto qui perché non avevo altro da fare".
6 - Da ieri Mario Draghi è entrato nel gotha della finanza mondiale. Con la nomina a membro del Comitato esecutivo di Goldman Sachs, l'ex-direttore generale del Tesoro, raggiunge i vertici della banca d'affari americana. Adesso i maligni ritireranno fuori la storia del "Britannia", il panfilo della regina che il 2 giugno 1992 mollò gli ormeggi a Civitavecchia per uno storico "giro d'affari" sulle coste della Sicilia. A bordo c'erano, oltre a Draghi, Riccardo Gallo dell'IRI, Giovanni Bazoli, Antonio Pedone, Franco Bernabè e molti altri amici del "privatizzatore" Giuliano Amato. Dopo iniziò una ricca stagione di saldi e pezzi importanti dell'industria italiana (prime fra tutte le aziende alimentari) presero la via dell'estero. Con l'aiuto determinante di tre merchant banks: Merrill Lynch, Salomon Brothers e Goldman Sachs. Per Draghi fu una gita indimenticabile.
7 - Un lungo divorzio, anni di polemiche, poi oggi alle 12,30 la riconciliazione sotto gli occhi dei giornalisti. Dopo aver polemizzato per due anni con Cesare Geronzi, Giancarlo Elia Valori ritorna in Banca di Roma per firmare un accordo-quadro tra la banca, la Confindustria del Lazio e le Generali, che offrirà servizi alle imprese della Regione. Valori, Geronzi, Bernheim: l'orchestra "Cossiga" ha ripreso a suonare. (cocktail).
Dagospia 17 Novembre 2004
2 - Sparito dietro le Piramidi l'egiziano di "Orascom" (Dagospia l'aveva scritto il 30 novembre), Cesare Romiti va all'assalto di Wind con altri partner. Cesarone è una vecchia volpe: ha fatto girare la voce che un certo Naguib Sawiris del Cairo volesse aiutarlo nella conquista dei telefonini dell'ENEL, ma era tutta scena per sondare il terreno e far venire allo scoperto le intenzioni altrui. Adesso che si è scoperto il bluff dei francesi e l'impraticabilità del matrimonio tra Pompei e Scaglia (che i soldi non li ha), Romiti ritira l'offerta con l'egiziano ed è pronto a rilanciare con altri partner. Tra questi il Fondo Platinum Equity, un fondo americano che ha una capitalizzazione di 3,5 miliardi di dollari e investe in aziende di tutto il mondo (nell'aprile 2001 ha comprato 17 aziende di Alcatel). Ma nell'orizzonte di Romiti non c'è solo Platinum. Secondo fonti milanesi c'è anche un altro soggetto forte che sta guardando con interesse all'Italia delle telecomunicazioni: il suo nome è Soros.
3 - I palazzinari degli anni '80 sognavano di comprare l'impero di Michele Sindona, quell'Immobiliare-Sogene che aveva costruito il palazzo del Watergate, Casalpalocco e i quartieri alti di Roma. I palazzinari del 2000 si portano via i pezzi della Fiat con disinvoltura e si quotano in borsa. Così è accaduto ieri dopo che Danilo Coppola, l'immobiliarista con i capelli gonfi ha soffiato sotto il naso del compagno di Anna Falchi, Stefano Ricucci, il 65% dell'Ipi di Luigi Zunino per la modica cifra di 185 milioni di euro. Con questa operazione il giovane immobiliarista (37 anni, un Cessna, un cabinato di 30 metri,e decine di auto storiche) si porta a casa un pezzo del Lingotto di Torino e la famosa Bolla disegnata da Renzo Piano dove l'Avvocato Agnelli aveva il suo ufficio. Era una "bolla" trasparente in vetro e acciaio; quella dei neopalazzinari è una "bolla" meno trasparente, fatta di euro e di mattoni.
4 - Ci vuole il pallottoliere per contare le iniziative di Claudio Velardi e della sua società Reti. Alcune di queste sono buone, altre meno chiare e brillanti. Quella inaugurata due sere fa si chiama "Reti di potere" e ha coinvolto circa 60 tra uomini di aziende, addetti alla comunicazione e giornalisti. Il modello è quello antico e polveroso delle scuole di partito (le Frattocchie, la Camilluccia) e consiste in un ciclo di 4 lezioni di aggiornamento e formazione politica. L'esordio è stato affidato a Irene Pivetti, Enzo Scotti e al giornalista-dandy, Antonio Caprarica, che ha parlato del sistema politico inglese. Sullo sfondo dell'iniziativa, un imperativo categorico: la lobby non è un hobby.
5 - Un applauso di un minuto. Tanto è durata l'accoglienza che i 150 imprenditori di Confindustria convenuti a Parma per la Giornata dell'Innovazione, hanno riservato a Enrico Mentana. Prima di moderare un dibattito nel quale Silvio Scaglia di eBiscom ha fatto un penoso spot della sua azienda, l'ex-direttore del TG5 ha detto: "Sono venuto qui perché non avevo altro da fare".
6 - Da ieri Mario Draghi è entrato nel gotha della finanza mondiale. Con la nomina a membro del Comitato esecutivo di Goldman Sachs, l'ex-direttore generale del Tesoro, raggiunge i vertici della banca d'affari americana. Adesso i maligni ritireranno fuori la storia del "Britannia", il panfilo della regina che il 2 giugno 1992 mollò gli ormeggi a Civitavecchia per uno storico "giro d'affari" sulle coste della Sicilia. A bordo c'erano, oltre a Draghi, Riccardo Gallo dell'IRI, Giovanni Bazoli, Antonio Pedone, Franco Bernabè e molti altri amici del "privatizzatore" Giuliano Amato. Dopo iniziò una ricca stagione di saldi e pezzi importanti dell'industria italiana (prime fra tutte le aziende alimentari) presero la via dell'estero. Con l'aiuto determinante di tre merchant banks: Merrill Lynch, Salomon Brothers e Goldman Sachs. Per Draghi fu una gita indimenticabile.
7 - Un lungo divorzio, anni di polemiche, poi oggi alle 12,30 la riconciliazione sotto gli occhi dei giornalisti. Dopo aver polemizzato per due anni con Cesare Geronzi, Giancarlo Elia Valori ritorna in Banca di Roma per firmare un accordo-quadro tra la banca, la Confindustria del Lazio e le Generali, che offrirà servizi alle imprese della Regione. Valori, Geronzi, Bernheim: l'orchestra "Cossiga" ha ripreso a suonare. (cocktail).
Dagospia 17 Novembre 2004