L'OCCHIO DI OLGHINA - GRAN RITORNO ALLE TRADIZIONI MONARCHICHE CON OLGA DI GRECIA ED AIMONE DI SAVOIA-AOSTA - CI VUOLE LA 'CARTA NERA' AMERICAN EXPRESS PER COMPRARE LA SAPONETTA DI OLIO EXTRAVERGINE BIO - E' LA QUALITA' CHE FA LA GRIFFE.

Olghina di Robilant per Dagospia


"Punti di vista". Traduco il titolo del giornale in italiano perché sono stanca di citarlo. Riprendo dalla copertina e dalla prima pagina: "I fuochi dell'amore: Olga di Grecia ed Aimone di Savoia Aosta" E la testata dell'articolone: "Sono giovani, sono belli e si amano. Olga di Grecia ed Aimone di Savoia Aosta vivono da qualche mese una bella storia d'amore. I monarchici greci ed italiani si agitano per la eventualità di un matrimonio. I principi dunque non sposano soltanto pastorelle."

I due ai quali sono dedicate sette pagine con i loro alberi genealogici sono cugini di secondo grado, Aimone è infatti figlio di Amedeo d'Aosta a sua volta figlio di Irene di Grecia. Olga invece è figlia di Michele di Grecia. Aimone dirige la filiale italiana della Pirelli a Mosca ed è proprio nella capitale russa che è nato l'idillio.

Alla fine di Novembre sono apparsi insieme al grande ricevimento offerto da Camilla Pallavicini, figlia della compianta sovrana di Roma la principessa Ninni. Anche i monarchici francesi esultano perché le linee genealogiche dei due si intrecciano nel passato con ave francesi della Real Casa d'Orleans (la madre di Aimone è Claudia di Francia e la nonna paterna di Olga è Françoise di Francia)

Ma l'intreccio genetico spazia includendo le case regnanti di Danimarca, Spagna ed Inghilterra. Un ritorno alle tradizioni in altre parole. Se accadrà sarà un matrimonio all'insegna del rigore aristo-monarchico come non se ne vedono più da molto tempo. Si prevede dunque un matrimonio nel 2005 che richiamerà e riunirà tutte le teste coronate d'Europa, almeno così ci dice il settimanale. Nulla di ufficiale comunque ma ufficiosamente conclamato. Nessun commento da parte dei genitori d'entrambi, almeno per il momento.

Sempre dal succitato settimanale mi diverte invece riprendere alcune mode d'élite che possono anche far ingiallire d'invidia i più, o di rabbia. Ma questo è oggi quanto l'esclusività si concede per distinguersi e vale rilevarne la portata.
Inizio con la mostra dei gioielli degli Elettori di Sassonia considerati uno dei maggiori tesori d'Europa e composti quasi esclusivamente di
gioielli maschili (usati da uomini nei loro tempi). Questi tesori sono esposti in Germania nelle sale blindate del castello Reale di Dresda.

Circa venti pezzi di una sontuosità incredibile e consistenti perlopiù in spade, bottoni, cinture, decorazioni. Tra questi ultimi spicca la decorazione dell'aquila nera di Polonia composta da smeraldi e diamanti, una raggiera come non se ne sono mai viste al collo di una dama. O un diamante verde, il più grande del mondo, appartenente ad Augusto III di Sassonia e montato su una parure di diamanti a pendente della misura e foggia di una cravatta. Il che prova che la vanità maschile in passato, come al presente, supera quella femminile, quando se lo può permettere. Passo quindi ad un flacone mongolo in oro rubini e giade aggiudicato da Christie's per 4 milioni e 250.000 euro. Se lo sono conteso il Victoria & Albert Museum di Londra e lo Sceicco Saud al Thani del Qatar. Ha vinto lo Sceicco.



Da qui passo ad una scultura di Arturo Modica molto discusso negli USA. Si tratta di un gigantesco toro alto cinque metri che l'artista è riuscito a piazzare a Wall Street , che gli è costato due anni di lavoro e 350.000 dollari e che ora lui mette in vendita per 5 milioni di dollari a condizione che l'acquirente ne faccia offerta alla città. Chissà se il sindaco di New York vorrà anticipare delle offerte private? Io lo vedrei meglio piazzato su una collina andalusa ma non penso che gli spagnoli siano propensi a simili spese per simili oggetti, a loro basta quel gran toro di cartone che svetta sulle cime.

E proseguo con la carta di credito nera dell'American Express. E' la più preziosa che si possa avere e costa 2000 euro. In cambio essa offre l'accesso 24 ore su 24 per tutti i giorni della settimana ad una segreteria privata predisposta ad accontentare tutti i capricci dei suoi illustri consumatori. Tra i più noti possessori della carta nera vanno citati Michael Schumacher, Mick Jagger ed Elton John. Chissà cosa acquistano? Forse la famosa Prius, l'automobile a due motori - benzina ed elettrica - versione 4X4. Oppure i sandali gioiello di Jimmy Choo.

Oppure le perle rosa e bianche mischiate firmati Coco Chanel. Ma ci sono anche dei boomerang siglati Chanel e dei guantoni da sci in pelle con le due 'c' incrociate in rilievo. Oppure le digitali Olympus "MJU" di tutti i colori. Oppure il bestiario in gioiellli (tipo Ken Scott) di Boucheron con tanti serpentelli, lucertole e tigri fatte di zaffiretti, diamantini, smeraldini e..rubinetti? O ancora il telefono della Nokia grande quando un rossetto? (come si fa a mandare degli SMS con quel cosino senza usare dei superocchiali? A me servono anche per un normale cellulare e comunque sia rischio sempre di pigiare su tre tasti contemporaneamente visto la loro misura..) Ma l'oggetto che ferma maggiormente la mia attenzione è la saponetta fatta di olio extravergine BIO garantito di Lush in vendita a rue de Buci a Parigi.
Magari ci si può fare una bella frittata extralusso con la saponetta o una 'niçoise' alla saponetta chissà..

Personalmente preferisco i mercatini di paese e rionali e le splendide imitazioni con la 'elle' di Vuitton solo leggermente allungata o cose simili. Ho anche visto l'imitazione dell'ultima borsetta Vuitton in jeans con il pesante manico in pelle rossa, borchiona e catenona dorate (l'originale è d'oro forse?) A Venezia ho passeggiato davanti al Bauer dove c'erano una bella sfilza di "vu cumprà" con tutta questa notoria merce in esposizione per terra. 20 euro e 30 euro per borse Vuitton, Gucci, Fendi e via di seguito. Tra gli acquirenti, in piedi, accanto all'esibizione due finanzieri in divisa. (li ho fotografati se non mi si crede!). Quanto ai famosi rolex falsi, sui quali ho letto decine di articoli e proibizioni, vengono tranquillamente venduti in rete da aziende americane con pubblicità 'spam' ossessionante. Prezzo massimo duecento dollari! (oysters da sera con brillantini)

Io sostengo ancora che non è la griffe che dà la qualità ma la qualità che giustifica una griffe. Ergo pretendo che gli originali non siano di plastica ma di materiale eccelso ed inimitabile, cessò, pietre lunari o marziane, gioielli autentici e chiedo aiuto perché non so quale materiale oggigiorno si possa ritenere unico ed insostituibile. I cinesi rifanno tutto. Lo esigo per il mio "window shopping" ovviamente, o il mio " wishful thinking", perché non potrei mai accedere allo shopping con la 'carta nera' American Express .



Dagospia 13 Gennaio 2005