LA PENISOLA DEI FAMOSI - I "NEGRI" DELL'AVVOCATO - FAZIO CROCIFISSO - GUERRA ALL'ARGENTINA - TREMONTI ALZA IL TIRO - BERLUSCHINI DEL GOLFO - PASSERO GERONZI A FIRENZE - CACCAVO SU ABETE - CIPOLLETTA SMEMORATO - RADIOCOR AL COR DI TRONCHETTI.
1 - I "NEGRI" DELL'AVVOCATO
Nessuno ha il coraggio di dirlo, ma i discorsi dell'Avvocato sulla politica estera non erano straordinari. Ieri li hanno celebrati in Senato e sulla cerimonia ha prevalso più la commozione che l'analisi critica. Lo storico Valerio Castronovo, che è diventato negli anni l'archivio vivente della Famiglia (ha scritto per Rizzoli un libro sulla Fiat di mille pagine che Cesare Romiti ha regalato ai dirigenti), li ha raccolti nel volume "Una certa idea dell'Europa e dell'America" come se fossero delle reliquie. In realtà si tratta di professioni di fede atlantica ed europeista che avevano sempre il crisma dell'ufficialità. Chi li scriveva quei discorsi? Il panel è stato composto per anni da Vittorino Chiusano, il consigliere fidato dell'Avvocato, Ubaldo Scassellati e Marcello Pacini, direttori della Fondazione Agnelli, da Arrigo Levi e dagli esperti di politica estera dell'Istituto Affari Internazionali.
2 - FAZIO CROCIFISSO
Una fucilata. Così è stata accolto a via Nazionale il blitz sulla Banca d'Italia di don Chisciotte Tabacci e di Giorgio La Malfa. Antonio Fazio era a letto con l'influenza e i suoi collaboratori l'hanno presa davvero male. Poi sono arrivate le prese di distanza di Berlusconi, Maurizio Sella e di Montezemolo (quest'ultima davvero curiosa) e gli spiriti si sono rinfrancati. Nei corridoi di Bankitalia qualcuno ha ricordato che comunque oltre alle correzioni delle Camere, c'è sempre una via d'uscita: una modifica allo Statuto e alle funzioni del Governatore previste all'articolo 25.
3 - GUERRA ALL'ARGENTINA
C'è un italiano nei Caraibi che si chiama Roberto Lavaggi e ha dichiarato guerra all'Argentina a proposito dei bond. Il suo nome è tornato alla ribalta perché insieme ad altri investitori chiede 100 miliardi di risarcimento per il torto subito. Lavaggi è diventato miliardario, si gode il sole e il rhum in un'isoletta dell'Atlantico, ma ha molta nostalgia per l'Italia. Nel '93 era il tesoriere del partito radicale quando Emma Bonino era segretario, è stato anche deputato repubblicano, poi è sparito. Adesso manda messaggi nella bottiglia "elettronica": e-mail e articoli arrivano a giornali come l'Opinione e al sito "Società Aperta" di Enrico Cisnetto (l'ultimo è del 7 luglio scorso). E proprio Cisnetto oggi sul "Mondo" sferra un colpo micidiale contro il vacillante Nicola Stock, il capo della task-force che guida l'esercito italiano dei bond-people "Stock si comporta da capopolo - scrive Cisnetto, amico di Lavaggi - sarà pure mosso da buone intenzioni, ma di buone intenzioni sono lastricate le vie dell'inferno".
4 - TREMONTI ALZA IL TIRO
Fuoco incrociato della Lega non solo sulla Banca d'Italia, ma anche sulle grandi aziende pubbliche. Interrogazioni a pioggia contro Finmeccanica, interviste a ruota libera contro Mincato: la parola d'ordine è "alzare il tiro". Al comandante supremo Guarguaglini i parlamentari "verdi" chiedono di sapere per quali ragioni vuole smembrare l'azienda privilegiando le attività del settore militare. Contro l'ENI si scatena con una pseudo-intervista Dario Fruscio, il commercialista con cattedra a Pavia che siede nel consiglio di amministrazione dell'ENI. E dietro c'è chi vede la manina del gran suggeritore, quel Giulietto Tremonti che vuole portare Paolo Scaroni a governare il petrolio italiano.
5 - BERLUSCHINI DEL GOLFO
Quando nel 2000 Antonio D'Amato fu eletto presidente della Confindustria, l'Avvocato di Torino commentò: hanno vinto i berluschini. Un giudizio sferzante che in queste ore risuona nelle orecchie dell'ex-leader degli industriali Antonio D'Amato che il Cavaliere abbracciò in un convegno di Parma, e che vorrebbe candidare alle regionali in Campania. Chiuso nel suo ufficio di Arzano, alla periferia di Napoli, D'Amato si consulta con la moglie Marilù Mennella che non disdegna l'idea di fare la lady del Governatore. L'idea poi di scendere in campo mentre Luchino di Montezemolo si spettina la vita con i problemi della Fiat e della macchina confindustriale, è una tentazione irresistibile.
6 - PASSERO GERONZI, PICCIONE FAZIO
Folla da stadio questa sera all'Excelsior di Firenze per l'Incontro con Cesare Geronzi organizzato dal piccolo Gatsby, Andrea Ceccherini. Gli organizzatori hanno dovuto cambiare la sala perché si prevede la presenza di 350 ospiti, tra questi anche Marco Tronchetti Provera, Salvatore Ligresti, oltre a Carlo Rossella e Pietro Calabresi, i due giornalisti che dovranno scodellare le domandine. Che cosa dirà mai di tanto rivoluzionario il presidente di Capitalia, Dio solo lo sa. Ma è la prima sortita pubblica dopo le famose dichiarazioni di un anno fa in cui disse che nell'affare Parmalat avevano sparato a un passero per colpire un piccione. Il piccione era Fazio che, guarda caso, ieri è stato di nuovo preso a fucilate. Coincidenze.
7 - CACCAVO SU ABETE
Negli anni della "Dolce Vita" a via Veneto aspettavano Gregory Peck, oggi alle 15 aspettano Domenico Caccavo che non è un questore di polizia con i baffi, ma il capo degli ispettori di vigilanza della Banca d'Italia. L'uomo ha lavorato per otto mesi sui bilanci della BNL e ad attenderlo sull'uscio della direzione della banca di via Veneto ci sarà Luigino Abete di lobby-continua. Subito dopo i due saliranno nella sala Consiglio dove Domenico Caccavo spiegherà i punti dolenti dell'ispezione che potrebbero incidere sui conti per circa 80 milioni di euro. E Luigino Abete riprenderà a sudare.
8 - CIPOLLETTA SMEMORATO
"Nevica, governo ladro". La battuta è forte soprattutto se a pronunciarla è un uomo equilibrato come Innocenzo Cipolletta. Il professore che Luchino ha insediato al "Sole 24 Ore", si lascia andare in un'intervista e spara a zero sul governo che "non abbatte il debito pubblico, non favorisce lo sviluppo. l'Italia è terra di conquista: adesso tocca alle banche". Innocenzo coglie l'occasione per negare qualsiasi ambizione politica del suo amico Luchino, non nega di scrivergli i discorsi, e ha un vuoto di memoria. Al giornalista che gli chiede se la Francia e la Germania lascerebbero entrare le banche italiane, Cyrano Cipolletta risponde: "non ci hanno mai provato". Evidentemente non ricorda che cosa è successo a dicembre al S. Paolo di Torino?
9 - RADIOCOR AL COR DI TRONCHETTI
I telefoni, la televisione, l'editoria, l'informazione. Marco Tronchetti Provera sa benissimo che il business sul futuro si gioca su quella che gli esperti chiamano la "convergenza" delle tecnologie e dei contenuti. La catena dei suoi strumenti è quasi pronta, ma ha un anello debole che il presidente di TelecomItalia vuole rafforzare. L'informazione economico-finanziaria del suo Gruppo poggia sul lavoro di "APCOM", l'Agenzia diretta da Antonio Calabrò. Da qui prendono corpo le voci di un interessamento di Tronchetti per "Radiocor", l'agenzia del "Sole 24 Ore". Se dopo aver chiuso la televisione e aver ridato slancio al giornale-rosa con De Bortoli, Confindustria vorrà liberarsi di "Radiocor", l'uomo della "convergenza" è pronto a creare un polo forte dell'informazione economico-finanziaria.
Dagospia 21 Gennaio 2005
Nessuno ha il coraggio di dirlo, ma i discorsi dell'Avvocato sulla politica estera non erano straordinari. Ieri li hanno celebrati in Senato e sulla cerimonia ha prevalso più la commozione che l'analisi critica. Lo storico Valerio Castronovo, che è diventato negli anni l'archivio vivente della Famiglia (ha scritto per Rizzoli un libro sulla Fiat di mille pagine che Cesare Romiti ha regalato ai dirigenti), li ha raccolti nel volume "Una certa idea dell'Europa e dell'America" come se fossero delle reliquie. In realtà si tratta di professioni di fede atlantica ed europeista che avevano sempre il crisma dell'ufficialità. Chi li scriveva quei discorsi? Il panel è stato composto per anni da Vittorino Chiusano, il consigliere fidato dell'Avvocato, Ubaldo Scassellati e Marcello Pacini, direttori della Fondazione Agnelli, da Arrigo Levi e dagli esperti di politica estera dell'Istituto Affari Internazionali.
2 - FAZIO CROCIFISSO
Una fucilata. Così è stata accolto a via Nazionale il blitz sulla Banca d'Italia di don Chisciotte Tabacci e di Giorgio La Malfa. Antonio Fazio era a letto con l'influenza e i suoi collaboratori l'hanno presa davvero male. Poi sono arrivate le prese di distanza di Berlusconi, Maurizio Sella e di Montezemolo (quest'ultima davvero curiosa) e gli spiriti si sono rinfrancati. Nei corridoi di Bankitalia qualcuno ha ricordato che comunque oltre alle correzioni delle Camere, c'è sempre una via d'uscita: una modifica allo Statuto e alle funzioni del Governatore previste all'articolo 25.
3 - GUERRA ALL'ARGENTINA
C'è un italiano nei Caraibi che si chiama Roberto Lavaggi e ha dichiarato guerra all'Argentina a proposito dei bond. Il suo nome è tornato alla ribalta perché insieme ad altri investitori chiede 100 miliardi di risarcimento per il torto subito. Lavaggi è diventato miliardario, si gode il sole e il rhum in un'isoletta dell'Atlantico, ma ha molta nostalgia per l'Italia. Nel '93 era il tesoriere del partito radicale quando Emma Bonino era segretario, è stato anche deputato repubblicano, poi è sparito. Adesso manda messaggi nella bottiglia "elettronica": e-mail e articoli arrivano a giornali come l'Opinione e al sito "Società Aperta" di Enrico Cisnetto (l'ultimo è del 7 luglio scorso). E proprio Cisnetto oggi sul "Mondo" sferra un colpo micidiale contro il vacillante Nicola Stock, il capo della task-force che guida l'esercito italiano dei bond-people "Stock si comporta da capopolo - scrive Cisnetto, amico di Lavaggi - sarà pure mosso da buone intenzioni, ma di buone intenzioni sono lastricate le vie dell'inferno".
4 - TREMONTI ALZA IL TIRO
Fuoco incrociato della Lega non solo sulla Banca d'Italia, ma anche sulle grandi aziende pubbliche. Interrogazioni a pioggia contro Finmeccanica, interviste a ruota libera contro Mincato: la parola d'ordine è "alzare il tiro". Al comandante supremo Guarguaglini i parlamentari "verdi" chiedono di sapere per quali ragioni vuole smembrare l'azienda privilegiando le attività del settore militare. Contro l'ENI si scatena con una pseudo-intervista Dario Fruscio, il commercialista con cattedra a Pavia che siede nel consiglio di amministrazione dell'ENI. E dietro c'è chi vede la manina del gran suggeritore, quel Giulietto Tremonti che vuole portare Paolo Scaroni a governare il petrolio italiano.
5 - BERLUSCHINI DEL GOLFO
Quando nel 2000 Antonio D'Amato fu eletto presidente della Confindustria, l'Avvocato di Torino commentò: hanno vinto i berluschini. Un giudizio sferzante che in queste ore risuona nelle orecchie dell'ex-leader degli industriali Antonio D'Amato che il Cavaliere abbracciò in un convegno di Parma, e che vorrebbe candidare alle regionali in Campania. Chiuso nel suo ufficio di Arzano, alla periferia di Napoli, D'Amato si consulta con la moglie Marilù Mennella che non disdegna l'idea di fare la lady del Governatore. L'idea poi di scendere in campo mentre Luchino di Montezemolo si spettina la vita con i problemi della Fiat e della macchina confindustriale, è una tentazione irresistibile.
6 - PASSERO GERONZI, PICCIONE FAZIO
Folla da stadio questa sera all'Excelsior di Firenze per l'Incontro con Cesare Geronzi organizzato dal piccolo Gatsby, Andrea Ceccherini. Gli organizzatori hanno dovuto cambiare la sala perché si prevede la presenza di 350 ospiti, tra questi anche Marco Tronchetti Provera, Salvatore Ligresti, oltre a Carlo Rossella e Pietro Calabresi, i due giornalisti che dovranno scodellare le domandine. Che cosa dirà mai di tanto rivoluzionario il presidente di Capitalia, Dio solo lo sa. Ma è la prima sortita pubblica dopo le famose dichiarazioni di un anno fa in cui disse che nell'affare Parmalat avevano sparato a un passero per colpire un piccione. Il piccione era Fazio che, guarda caso, ieri è stato di nuovo preso a fucilate. Coincidenze.
7 - CACCAVO SU ABETE
Negli anni della "Dolce Vita" a via Veneto aspettavano Gregory Peck, oggi alle 15 aspettano Domenico Caccavo che non è un questore di polizia con i baffi, ma il capo degli ispettori di vigilanza della Banca d'Italia. L'uomo ha lavorato per otto mesi sui bilanci della BNL e ad attenderlo sull'uscio della direzione della banca di via Veneto ci sarà Luigino Abete di lobby-continua. Subito dopo i due saliranno nella sala Consiglio dove Domenico Caccavo spiegherà i punti dolenti dell'ispezione che potrebbero incidere sui conti per circa 80 milioni di euro. E Luigino Abete riprenderà a sudare.
8 - CIPOLLETTA SMEMORATO
"Nevica, governo ladro". La battuta è forte soprattutto se a pronunciarla è un uomo equilibrato come Innocenzo Cipolletta. Il professore che Luchino ha insediato al "Sole 24 Ore", si lascia andare in un'intervista e spara a zero sul governo che "non abbatte il debito pubblico, non favorisce lo sviluppo. l'Italia è terra di conquista: adesso tocca alle banche". Innocenzo coglie l'occasione per negare qualsiasi ambizione politica del suo amico Luchino, non nega di scrivergli i discorsi, e ha un vuoto di memoria. Al giornalista che gli chiede se la Francia e la Germania lascerebbero entrare le banche italiane, Cyrano Cipolletta risponde: "non ci hanno mai provato". Evidentemente non ricorda che cosa è successo a dicembre al S. Paolo di Torino?
9 - RADIOCOR AL COR DI TRONCHETTI
I telefoni, la televisione, l'editoria, l'informazione. Marco Tronchetti Provera sa benissimo che il business sul futuro si gioca su quella che gli esperti chiamano la "convergenza" delle tecnologie e dei contenuti. La catena dei suoi strumenti è quasi pronta, ma ha un anello debole che il presidente di TelecomItalia vuole rafforzare. L'informazione economico-finanziaria del suo Gruppo poggia sul lavoro di "APCOM", l'Agenzia diretta da Antonio Calabrò. Da qui prendono corpo le voci di un interessamento di Tronchetti per "Radiocor", l'agenzia del "Sole 24 Ore". Se dopo aver chiuso la televisione e aver ridato slancio al giornale-rosa con De Bortoli, Confindustria vorrà liberarsi di "Radiocor", l'uomo della "convergenza" è pronto a creare un polo forte dell'informazione economico-finanziaria.
Dagospia 21 Gennaio 2005