SGARBI-SPIA - IL SEGRETO DI FATIMA DI GIGOLO' URBANI: "SO PER CERTO CHE DAL '94 HA AVUTO UNA STORIA DI SEI ANNI CON UN'ALTRA DONNA, SEMPRE "MATURA"" - ECCO LA PARTE MANCANTE DELLA LETTERA DI MORITZ DE HADELN (I GUAI TEDESCHI DI IDA).

Da "Il Riformista"

Può un'amante avere le corna? Sì,e non deve trattarsi necessariamente di un'amante alce. Ne è convinto Vittorio Sgarbi che, da Venezia,via telefono, commenta, serenamente perplesso, l'outing di Ida di Bedetto sulla love story con il ministro Giuliano Urbani che, parole dell'attrice-produttrice, andrebbe avanti da undici anni. "Così si è auto-incoronata cornuta! - ride Sgarbi - perché so per certo che dal '94, quando Urbani era ministro alla funzione pubblica, tanto per dire che la De Benedetto s'è le preso già bello potente, Urbani ha avuto una storia di sei anni con un'altra donna, sempre "matura", diciamo. Si chiama Fatima. I due hanno avuto un recente contenzioso giudiziario e prossimamente Fatima rivelerà il suo segreto ai giornali".

Ma Sgarbi non si accontenta di incassare una vittoria morale sull'attrice, presente nel 2002 al festival di Venezia come attrice nel film di Aurelio Grimaldi "Rosa Funzeca" e quest'anno come produttrice dell'"Educazione fisica delle ragazze" - la quale l'aveva querelato perché, nel 2002, lui aveva rivelato in tivù che era l'amante di Urbani. Vuole approfondire la questione, convinto di "esercitare un ruolo istituzionale in quanto parlamentare che vigila sull'attività del governo, in questo caso nella persona di un ministro che ha dato dei soldi pubblici per far fare un film alla sua amante, come ha confermato de Hadeln (direttore della mostra del Cinema di Venezia prima di Muller,ndr) nella sua lettera a un parlamentare".

"Poi che lei lo meritasse deve giudicarlo qualcun altro, posto che la controprova non c'è, perché è un dato di fatto che lei ha ricevuto gli aiuti di stato in qualità di amante. Ufficiale, come ha aggiunto lei nell'intervista a "Chi". Settimanale che è stato duramente attaccato da Urbani. Mi sembra - aggiunge Sgarbi - che alberghi molta confusione nelle loro menti. Capisco la riservatezza, non vedo perchè negare. E poi, soprattutto, non vedo perchè negare un fatto inconfutabile e cioè che lei ha ricevuto dei soldi pubblici dal ministero di Urbani, che è il suo amante".



"Inutile tirare in mezzo la commissione Melandri che era solo consultiva e non prendeva decisioni. Per altro la lettera di De Hadeln e una telefonata di un ex candidato alla direzione della mostra, che mi ha confessato un uso smodato di bigliettini con indicazioni di attrici tra cui la De Benedetto da parte di Urbani, confermano che lui ha una gestione davvero ingerente delle sue cariche". In fondo,sostiene Sgarbi, Müller ha inserito subito in programma il film prodotto dalla De Benedetto «per non correre rischi».

Dopo una precisazione pleonastica ("non ho nulla contro le amanti") e un excursus storiografico ("non rimpiango Tangentopoli ma c'era meno pruderie sessuale") Sgarbi approfondisce l'analisi erotico-istituzionale. "A Clinton hanno chiesto le dimissioni per aver mentito sul pompino che gli fatto la Lewinsky. Ma senza darle in cambio soldi pubblici. A Urbani, che ha mentito sulla relazione da lei svelata e per di più, per fare quello che avrà fatto, le ha dato dei soldi pubblici, cosa dobbiamo chiedergli? Le dimissioni. Anche perché, da membro del consiglio Rai, ha competenza sulla fiction e per esempio c'è un film su Caravaggio prodotto proprio dalla Titania, della Di Benedetto".

2 - LA PARTE MANCANTE DELLA LETTERA DI MORITZ DE HADELN
Ieri, tratto da il quotidiano La nuova Venezia, abbiamo ripresa la lettera dell'ex direttore della Mostra di Venezia. E oggi riceviamo l'originale da cui salta agli occhi il salto di un paragrafo. Eccolo.

Un altro fatto poco conosciuto riguarda il fatto che più volte il Ministro avrebbe richiesto tramite il Presidente della Biennale che fosse allontanata dalla commissione di selezione "quella tedesca". Quella "tedesca" era la regista Ula Stoeckl, ora docente all'Università di Orlando in Florida, una persona che tra l'altro parla benissimo l'italiano. Il fatto è che nel 1984, Ula Stoeckl girò un film ("Der Schlaf der Vernunft") con come protagonista principale Ida Di Benedetto. Sembra che la lavorazione del film non sia stata del tutto pacifica. Comunque il film fu poi presentato nel 1986 al Festival di Taormina allora diretto da Guglielmo Braghi dove Ida ottenne il secondo e non il primo premio d'interpretazione. Ida Di Benedetto rifiutò di venire a ritirare il premio gridando allo scandalo. Nella giuria c'era fra l'altro anche mia moglie e collaboratrice, Erika de Hadeln!
Moritz de Hadeln


Dagospia 02 Settembre 2005