ROTH & CATTANEO FANNO TERNA - CARLETTO A CENA NELLA RESIDENZA DEI CLINTON
SALZA SAPEVA DELLA MANOVRA DEI FURBONI DI TORINO? - IL MAGO DI SAN CESAREO
INTERCEPTOR SOGIN - MINISTRI, TUTTI TURISTI - MIMMO E FAZIO, DIVISI A WASHINGTON

1 - SINISCALCO E FAZIO, DIVISI A WASHINGTON
Il momento critico sarà tra le 9 e le 12 di venerdì prossimo quando è prevista la riunione del Gruppo dei 24 Ministri nella meeting-hall del Fondo Monetario. A Washington si vedrà se Mimmo Siniscalco e Antonio Fazio riusciranno ad affiancarsi in uno slancio di dignità patriottica. Ieri il ministro dell'Economia era in visita a Palazzo Chigi per azzeccare il rebus della Finanziaria e per rendere edotto Gianni Letta del proprio stato d'animo ad incontrare il Governatore. A via Nazionale, invece, danno per certa la partenza del pio Tonino. Come ha sempre fatto nel passato e nella settimana scorsa a Francoforte (per la gioia di Paolo MF Panerai) il ciociaro di Alvito userà un aereo privato che farà un breve scalo a New York dove sarà accolto dal direttore della sede di Bankitalia. Con lui ci saranno probabilmente il portavoce Fabrizio Befani che avrà il compito ingrato di "cinturare" i giornalisti. Resteranno a casa invece la "governatora" Maria Cristina e la famosa "moral suasion" che negli ultimi due anni ha dimostrato di non gradire qualsiasi tentazione. Le segreterie intanto stanno impazzendo per non far incrociare i duellanti. Nella seduta plenaria del Fondo saranno necessariamente vicini. Ne vedremo delle brutte.

2 - IL MAGO DI SAN CESAREO
Devono essersi divertiti come matti i tre magistrati di Milano (Greco, Fusco, Perrotti) durante le otto ore otto di interrogatorio con Stefano Ricucci. Lui è uscito radioso e ha esclamato: "va tutto bene!". C'è da dedurre che il film dentro le stanze del tribunale di Milano deve essere stato divertentissimo, un capitolo di commedia all'italiana che avrà fatto venire in mente il miglior Alberto Sordi, un fiume in piena di motti, lazzi e fuochi d'artificio. Se poi il marito di Anna Falchi ha raccontato ciò che oggi la giornalista Marigia Mangano descrive con cura sul "Sole 24 Ore", i tre pm milanesi si saranno rotolati sul pavimento. Che dire infatti delle banche che hanno prestato centinaia di miliardi a Ricucci per comprare gli immobili che poi lo stesso Ricucci affittava alle stesse banche per 18-20 anni con canoni altissimi? Questo è un capolavoro!, avranno pensato i tre pm che per fare un mutuo forse hanno dovuto dare in pegno le foto di Borrelli e di D'Ambrosio. E che cosa pensare delle operazioni sul cambio euro/dollaro dove il mago di San Cesareo comprava quando il dollaro scendeva e vendeva quando il dollaro saliva con decine di milioni di perdite che andranno a finire sul bilancio 2004? C'era un altro a Roma molti anni fa che faceva le stesse cose, come si chiamava?, si saranno chiesti i tre magistrati.

3 - CARLETTO A CENA NELLA RESIDENZA DEI CLINTON
Coperto e allineato. È questo l'atteggiamento che Carletto De Benedetti preferisce mantenere in queste ore sulla vicenda Fiat. Il suo nome è rimbalzato vicino a quello di Ruggero Magnoni e di Lehman Brothers, ma Carletto (come Magnoni) preferisce non smentire e non parlare dell'operazione che ha visto scendere in campo il colosso Merrill Lynch accanto ai "signori degli Agnelli". Mercoledì scorso è stato a cena nella residenza di Bill e Hillary Clinton a Chappaqua, e a New York si è incontrato con alcuni degli 800 supervip invitati per la Convention "Global Iniziative" dove erano presenti tra gli altri anche Rupert Murdoch, Richard Parons di Time Warner e Howard Stringer di Sony.

4 - ROTH & CATTANEO FANNO TERNA
Cavaliere di Gran Croce, gentiluomo di Benedetto XVI, medaglia d'oro del Comune di Milano, imprenditore, e dal gennaio 2001 presidente della Fondazione Fiera di Milano. È pesante il curriculum di Luigi Roth, e massiccia la sua corporatura di ex-bocconiano vicino a "Comunione e Liberazione" e alla Lega. Il manager milanese è stato alla Breda, a Ferrovie Nord e per due anni al vertice di Ansaldo Trasporti. Un monumento di potere che guarda lontano. A marzo del prossimo anno scadrà il suo incarico alla Fondazione della Fiera e ha cominciato a guardarsi intorno. Gli occhi li ha messi su Terna, la società dell'Enel, dove potrebbe fare coppia con Kit Cattaneo, l'altro milanese che ha lavorato in Fiera e che oggi studia le piante dal suo ufficio di viale Mazzini.



5 - INTERCEPTOR SOGIN
Galeotta fu la vacanza in Turchia dentro una villa bellissima con orecchie troppo curiose. Nella mancata riconferma di Giancarlo Bolognini al vertice della Sogin, la società che smantella le centrali nucleari, è entrata anche una chiacchierata che si è svolta in agosto sulle rive del Bosforo. La Sogin è presieduta dal generale Carlo Jean ed è stata al centro di recenti polemiche per l'apertura di una costosa sede a Mosca. Perfino Gianni Letta ha dovuto scendere in campo di persona per replicare alle accuse lanciate dal "Corriere della Sera. Adesso arriva la notizia di un incontro tra manager, diplomatici e consulenti anonimi, in cui si sarebbe parlato a ruota libera di Siniscalco e del suo direttore Vincenzo Scannapieco (dal quale dipendono le nomine alla Sogin). Qualche parola di troppo e qualche battuta infelice trasportata dal vento del Bosforo sono arrivate fino alle orecchie del ministro e del suo braccio destro.

6 - SALZA SAPEVA DELLA MANOVRINA DEI FURBONI DI TORINO?
"Questa transazione ha fatto veramente poco per migliorare la reputazione della Famiglia di fronte agli investitori". Va giù pesante il "Wall Street Journal" con il suo commento alla manovra che ha consentito alla famiglia Agnelli di riprendere il controllo della Fiat. Le parole del quotidiano finanziario rimbombano nelle orecchie del mitico Gabetti che ce l'ha messa tutta a spiegare la correttezza dell'operazione Ifil-Exor. La sua irruenta "explicatio non petita" non gli risparmia i siluri della stampa e questo lo farà sicuramente soffrire. Soffrono un po' anche le banche. Oggi è il giorno del convertendo che dopo tre anni mette nelle mani di otto banche 291,8 milioni di titoli acquistati a 10,20 euro, una cifra ben diversa dai 6,5 euro pagati da Ifil. I banchieri sorridono a denti stretti e qualcuno punta il dito su quell'Enrico Salza, torinese doc del San Paolo Imi, che oltre ad interessarsi delle nomine al vertice della Fiat e della "Stampa", forse sapeva tutto della manovrina concepita dai furboni di Torino ma si è ben guardato dal parlarne con gli altri. Un tipico esempio di discrezione piemontese.

7 - SARMI REVOLUTION
Il vuoto politico di questo momento favorisce la gestione delle aziende pubbliche. I partiti sono sfilacciati, la maggioranza è a pezzi e a Palazzo Chigi si pesta l'acqua nel mortaio. E' il momento ideale per i manager di liberarsi dagli impicci e di chi da fastidio. Una bella operazione di accentramento di poteri la sta facendo Massimo Sarmi, il manager delle poste dalle orecchie generose che secondo il quotidiano "MF" ha messo ai margini alcuni pezzi da novanta dell'azienda. Tra questi Giuseppe Pantano, l'ex-direttore della divisione corrispondenza che da sei anni governava tutta la macchina aziendale, e Enrico Pazzali che lascia il marketing strategico. Il Sarmi berlusconiano, che grazie al suo pierre Tallarita impara a muoversi nel Palazzo, lascia ai margini anche Francesco Mengozzi che da un anno è arrivato a guidare la divisione Bancoposta. Sembra inoltre che il capo delle Poste non abbia alcuna voglia di mettere un francobollo sulla lettera di assunzione di Marco Zanichelli, l'ex-pierre di Alitalia che con l'aiuto di AN cerca di recuperare un profilo aziendale.

8 - MINISTRI, TUTTI TURISTI
Gli ultimi fuochi di governo non devono spegnere la curiosità per il mondo. È questa la ragione che spinge il ministro Pietro Lunardi a partire oggi per l'India con una delegazione di imprenditori di cui fanno parte il garibaldino Vincenzo Pozzi dell'Anas e Ercole Incalza delle Ferrovie dello Stato. Poi sabato prenderà il volo Rocco Buttiglione che andrà in Giappone a visitare l'Expo di Aichi dove sono appena stati il ministro Scajola e la sua consorte.


Dagospia 20 Settembre 2005