I DS HANNO LE ASSICURAZIONI LA MARGHERITA VUOLE RASSICURAZIONI
ALL'OMBRA DELLA QUERCIA C'È CHI VUOLE L'AUTOCRITICA DI PIERO FASSINO
IL REGOLAMENTO DI CONTI A SINISTRA ANTICIPA IL PARTITO DEMOCRATICO?...

1 - UNIPOL: BELPIETRO, NUZZI HA AVUTO INTERCETTAZIONI PER PRIMO
(ANSA)
- ''Gianluigi Nuzzi e' un bravo giornalista che per primo ha trovato le dichiarazioni di Fazio cosi' come per primo ha dato la notizia della perquisizione all'Impregilo. Adesso aveva le intercettazioni di Fassino e noi che facciamo i giornalisti le abbiamo pubblicate'': commenta cosi' il direttore del 'Giornale', Maurizio Belpietro, l'apertura dell'inchiesta per rivelazione del segreto d'ufficio da parte della Procura di Milano, dopo la pubblicazione delle intercettazioni che riguardano il segretario dei Ds, Piero Fassino, sulla vicenda Unipol.

''Capisco - spiega Belpietro - che la Procura faccia la sua parte ma non capisco certe reazioni. Non c'e' alcun veleno. Abbiamo pubblicato le intercettazioni tra Fassino e Consorte senza dare alcun giudizio sull'operato del segretario dei Ds''.

''Tra l'altro - aggiunge il direttore del Giornale - lo stesso Fassino il 14 agosto scorso aveva invocato che le sue intercettazioni fossero pubblicate al fine di fare chiarezza. Noi le abbiamo trovate e le abbiamo pubblicate''.

Secondo Belpietro dalle conversazioni non sembra emergere alcuna responsabilita' penale da parte del segretario della Quercia: ''C'e' pero' un senso di fastidio per la commistione tra la politica e gli affari. Condivido l'analisi che Miriam Mafai ha fatto oggi su Repubblica''.

2 - NUZZI (IL GIORNALE), HO FATTO SOLO IL MIO DOVERE.
(ANSA)
- ''Avevo una notizia, l'ho pubblicata e ho fatto solo il mio dovere di giornalista''. E' stato questo il commento di Gianluigi Nuzzi, il redattore del quotidiano 'il Giornale', indagato dalla Procura di Milano per rivelazione di segreto d'ufficio in concorso con pubblici ufficiali ancora ignoti, per l'articolo apparso ieri in cui si riportavano, fra l'altro, intercettazioni di un colloquio fra il segretario Ds Piero Fassino e il presidente dimissionario di Unipol, Giovanni Consorte.

Le intercettazioni pubblicate fanno parte dell'inchiesta milanese sulla scalata ad Antonveneta ma non risultano mai essere state trascritte.
Nuzzi ha aggiunto: ''quelle intercettazioni non sono ne' illegali ne' abusive perche' sono state delegate dall' Autorita' Giudiziaria di Milano''.

3 - CANTONI (FI), PER I DS FINISCE L'EPOCA DELLA SUPERIORITA' MORALE.
(Adnkronos)
- ''Finalmente i Ds appaiono per quello che sono: moralisti senza moralita'''. E' quanto dichiara, in una nota, il vice presidente dei senatori di Forza Italia, Gianpiero Cantoni. ''Dopo decenni in cui hanno vantato la loro diversita' antropologica, la loro superiorita' morale, il loro immancabile sdegno verso tutti coloro che coltivano interessi economici -prosegue l'esponente azzurro- ecco che si scopre che tra 'i furbetti del quartierino' e 'i furbetti del botteghino' non c'e' alcuna differenza''.

''Quello che sorprende -prosegue Cantoni- non e' scoprire l'affarismo di sinistra, ma osservare come non si sia ancora tenuto un 'girotondo' dalle parti della sede dei Ds. E che -conclude- i tradizionali fustigatori della morale degli altri non si siano fatti sentire, mentre sono sempre pronti a gridare quando si offre l'occasione per colpire gli avversari politici''.

4 - OCCHETTO, DAI DS GRAVE ERRORE, SERVE UN RICAMBIO DI DIRIGENTI.
(ANSA)
- ''I Ds hanno commesso un grave errore e ora serve un ricambio del loro gruppo dirigente''. E' severo il giudizio di Achille Occhetto sul suo ex partito, finito in mezzo alle polemiche dopo la pubblicazione delle intercettazioni di Fassino e Consorte.

Precisa l'ex segretario della Quercia: ''Ho letto il dialogo tra Fassino e Consorte, ma non vedo problemi di natura penale. Il problema sta a monte, e riguarda il codice etico e politico di una forza progressista. Quello che emerge e' che il gruppo dirigente dei Ds e' entrato in campo, si e' schierato accanto a una cordata economico-finanziaria, dimenticando che la politica deve essere al di di sopra delle parti. Compito della politica e' quello di fissare le regole per tutti, senza guardare in faccia a nessuno. Perche' non ci sono soggetti economici e finanziari di destra o di sinistra: ci sono soggetti economici e finanziari che fanno il loro mestiere e che devono essere giudicati dal mercato in base al loro operato. Dovrebbe essere un principio basilare , specie per una forza di sinistra: evidentemente non lo e' piu'''.

''Il vero scandalo - aggiunge Occhetto - non e' che il movimento cooperativo voglia entrare nel mercato finanziario: no, lo scandalo e' che non ci si e' fatti alcun problema a legarsi a certi compagni di cordata. Come si fa a pensare di comprarsi una banca legandosi ai 'furbetti del quartierino'? Purtroppo tutto il gruppo dirigente dei Ds, non solo Fassino, ha sposato la linea secondo cui il denaro 'non olet' e dunque non c'e' distinzione tra il capitale investito, ad esempio , nella ricerca e quello di incerta provenienza''

''Insomma - sottolinea l'ex leader della Quercia - i Ds sono di fronte alla necessita' di un ripensamento culturale. Le intercettazioni di Fassino e Consorte, in questo senso, non aggiungono molto a quanto gia' si sapeva: la malattia e' stata contratta molto tempo fa, prima della vicenda Unipol. E infatti noi del 'Cantiere' e' da tempo che chiediamo di riaprire la questione morale''.

5 - MONACO (DL), NON SPECULARE MA NON ESORCIZZARE.
(AGI)
- "Nervi saldi e mente lucida", anche se "i giornali della famiglia Berlusconi hanno interesse a cavalcare strumentalmente" la vicenda. Lo dice Franco Monaco, vicepresidente dei deputati della Margherita, a Affaritaliani.it sul caso Unipol e aggiunge: "Abbiamo deciso di condividere con i Ds un progetto di grande portata per la democrazia italiana, cui abbiamo dato nome partito democratico. Sarebbe un calcolo miope quello di chi immaginasse di speculare sulle loro difficolta' e magari su qualche errore politico. Perche', allo stato, al piu', di questo si tratta".

"Cio' non ci esonera - prosegue Monaco - a esorcizzare le questioni politiche sottese al caso Unipol: la missione propria del movimento delle cooperative e la loro governance, ma soprattutto il rapporto tra politica e gruppi economico-finanziari. Un rapporto" che deve essere "all'insegna della piu' rigorosa autonomia. Un'autonomia che fa bene agli attori economici soggetti alle regole del mercato e agli attori politici, cui spetta il compito non di 'prendere parte' per questo o quel gruppo, ma di fissare regole e indirizzi comuni nell'interesse generale. Ma tali questioni - conclude l'esponente Dl - potremo e dovremo metterle a tema, affrontarle e risolverle insieme nel gettare le basi culturali e politiche del partito democratico, inteso quale strumento atto a rafforzare la nostra democrazia secondo un modello di democrazia liberale e pluralista, nonche' per testimoniare che siamo per davvero alternativi non solo a Berlusconi, ma anche al berlusconismo, che si regge sulla commistione tra affari e politica, su un partito che fa tutt'uno con un'azienda e che, di conseguenza, conduce a una visione proprietaria e patrimoniale dello Stato e delle istituzioni".

6 - TURCI (DS): FASSINO FACCIA AUTOCRITICA E PROPONGA RIMEDI.
(Apcom)
- Il segretario Ds Piero Fassino dovrebbe fare "autocritica" per la "sovraesposizione" cui si è esposto sulla vicenda unipol, ma è bene che non si limiti a questo e proponga "una linea di condotta" che eviti in futuro il ripetersi di casi simili. Lo dice il diessino Lanfranco Turci, ex presidente della LegaCoop, intervistato dal quotidiano online Affaritaliani.it. "Fassino - spiega - deve riproporre la questione non solo in termini di riflessione autocritica, ma anche per proporre una linea di condotta che deve valere per il futuro per il nostro partito e per tutto il centrosinistra".

Quindi Turci minimizza il contenuto delle intercettazioni pubblicate ieri dal Giornale, in particolare la frase in cui Fassino dice "siamo padroni di una banca". Spiega il senatore Ds: "Questa può essere considerata come una conversazione fra il confidenziale e l'amicale. Non voglio interpretare che Fassino abbia detto che i Ds possiedono una banca. E' talmente fuori dal mondo... stiamo parlando di una società quotata in borsa. Ovviamente da qui traspare la grande simpatia di Fassino verso Unipol, ma da qui a dire che i Ds avrebbero governato una banca... facciamo fatica a governare i comuni che abbiamo conquistato...".



Infine, una riflessione sulle mondo delle coop che devono "aprire una riflessione sui suoi meccanismi di governance, per evitare rischi di bonapartismo manageriale".

7 - CALDAROLA (DS), FASSINO INNOCENTE MA RICONOSCA GLI ERRORI.
(ANSA)
- ''Sono totalmente d'accordo con quello che ha detto Chiti, occorre un gesto di coraggio da parte dei vertici Ds, il riconoscimento dell'errore sottolineando che la politica e l'economia non devono essere intrecciate. Sono deluso per l'immagine con cui ne esce il partito ma sono pronto a mettere la mano sul fuoco che Fassino e D'Alema non hanno nessuna responsabilita'''. Cosi Peppino Caldarola, deputato dei Ds, interviene nelle polemiche legate alle intercettazioni delle telefonate tra il leader dei Ds e Giovanni Consorte. L'ex direttore dell'Unita' si definisce ''turbato per la vicenda'', e aggiunge: ''Credo che come me anche molti iscritti ai Ds solo delusi. Soprattutto se si pensa che mentre noi ci opponevano a determinate leggi sul rientro dei capitali dall'estero, un uomo delle cooperative, della sinistra, faceva il tifo per quella legge''.

Parlando poi delle intercettazioni che riguardano direttamente il leader della Quercia, Caldarola e' categorico: ''Sull'innocenza di Fassino sono pronto a mettere la mano sul fuoco. Credo pero' - osserva ancora - che non bisogna chiudersi, anzi, il segretario dei Ds deve affrontare la vicenda a testa alta perche' le stesse intercettazioni dimostrano che non c'e' nessun tipo di coinvolgimento''.

Caldarola sottolinea pero' che ''bisogna essere realisti e guardare il danno all'immagine. Siccome il problema puo' acuirsi nei prossimi giorni - ragiona - occorre riconoscere l'errore fatto in buona fede riallacciando un rapporto con gli iscritti ai Ds''.

Infine, l'ex direttore dell'Unita' spiega che ''non bisogna pensare a nessun tipo di complotto perche' le campagne di stampa hanno fatto sempre parte della societa' occidentale. Uno - aggiunge - puo' rimanerci male quando sono contro ma, ripeto, bisogna rispondere con gesto di coraggio''.

8 - VISCO (DS), ATTENZIONE MORBOSA PER UNA VICENDA MODESTA.
(AGI)
- "Non voglio contribuire ad alimentare un dibattito in cui c'e' gia' troppa confusione, con tanta gente che parla e spesso senza sapere neppure di cosa parla: e' meglio aspettare". Cosi' l'ex ministro del Tesoro diessino, Vincenzo Visco, sul caso Unipol-Bnl che infiamma il dibattito nella Quercia. "E poi - e' la sola cosa che aggiunge Visco - c'e' un'attenzione esagerata, morbosa su una vicenda, per la verita', abbastanza modesta".

9 - MUSSI (DS): CHIEDEREMO IN DIREZIONE UNA VERA CORREZIONE ROTTA DEL PARTITO.
(Apcom)
- La sinistra Ds chiederà alla Direzione nazionale del partito dell'11 gennaio, una "vera correzione di rotta" dopo gli errori commessi dai dirigenti della Quercia sulla vicenda Unipol. Lo annuncia il leader della minoranza della Quercia, Fabio Mussi, in una nota: "Passano i giorni, in molti aspettiamo fiduciosi, ma non si vede una reazione adeguata del mio partito, i DS, al caso apertosi intorno alle scalate bancarie - sottolinea Mussi -. E' in corso, è evidente, un attacco contro i Ds, ma esso è stato reso possibile dal grave errore politico compiuto in particolare da Fassino e D'Alema".

"Penalmente non c'è niente contro di loro, e io sono sicuro che niente ci sarà - chiarisce il leader del correntone -. Il punto è però questo: se non fosse intervenuta la magistratura, Fazio sarebbe al suo posto, Fiorani farebbe ancora allegramente il presidente-rapinatore di Bpi, Gnutti si dedicherebbe all'unica cosa che, secondo quanto egli stesso dichiara, gli interssa: 'Far soldi'. E Consorte svolgerebbe ancora a pieno ritmo (quanto illecitamente lo deciderà la magistratura) il suo doppio lavoro di cooperatore e speculatore privato, in stretta alleanza coi primi due, Fiorani e Gnutti. Non solo con la confermata fiducia della holding di cooperative che controlla Unipol, ma con il sostegno politico dei massimi dirigenti del maggior partito della sinistra".

"Una sinistra - avverte Mussi - che ha abdicato così significativamente al suo ruolo, e che esprime una politica forte a parole, debole nei fatti. Infatti una politica riformista davvero forte sta sopra, non dentro il mercato. La sinistra interna ha indicato l'errore ripetutamente, sin da luglio, nelle riunioni degli organismi dirigenti - ricorda Mussi -. Ora, se l'errore, come io credo, ha radici profonde, c'è bisogno di una vera correzione di rotta, che chiederemo con serietà nella riunione della Direzione dei Ds prevista per l'11 gennaio".

10 - CHECCOLI (LEGACOOP EMILIA ROMAGNA), SE FASSINO E' SOCIO DELLA COOPERATIVA DIRE 'ABBIAMO UNA BANCA' E' IN LINEA.
(Adnkronos)
- ''Se Fassino e' socio di una cooperativa, dire 'abbiamo una banca' e' in linea''. Lo afferma il presidente di Legacoop Emilia Romagna, Egidio Checcoli, oggi a margine dello stato maggiore della cooperazione rossa emiliano romagnola indetto sulla vicenda Unipol e con riferimento alle intercettazioni telefoniche rese note dalla stampa intercorse tra il segretario dei Ds, Piero Fassino, e il presidente e a uscente di Unipol, Giovanni consorte.

''E se non e' socio -continua scherzando Checcoli- lo sara' la moglie''. la verita' e' che, per il presidente di Legacoop, ''se Fassino ha dimostrato attenzione nei confronti del movimento cooperativo, non c'e' nulla di male, non c'e' nessuno scandalo''. ''E spero -conclude- che lo sia anche Massimo D'Alema, altrimenti gli daremo la tessera onoraria''.

11 - FISTAROL (MARGHERITA), NO AD ABIURE MA CONFRONTO FRANCO CON DS.
(ANSA)
- ''Non chiediamo abiure o processi ma un dibattito molto franco con i nostri alleati per chiarire questioni importanti con il rapporto con il mondo economico. E' indubbio che la vicenda e' rilevante ma sono pronto a mettere le mani sul fuoco sulla correttezza di Piero Fassino''. Cosi' Maurizio Fistarol, deputato della Margherita, interviene nelle polemiche legate alle intercettazioni delle telefonate tra Piero Fassino e Giovanni Consorte.

Secondo Fistarol, ''il problema non e' Piero Fassino, la sua persona, ma il ruolo che ricopre. Lui e' il segretario dei Ds, un partito complesso, in cui alcune componenti hanno storicamente un rapporto con il mondo delle cooperative. Ed e' proprio la nostra visione di una politica autonoma rispetto alle vicende economiche che ci impone di chiedere ai nostri alleati un confronto''.

12 - DOPO IL CASO UNIPOL I DS APPREZZANO DI PIÙ IL LISTONE.
Da "Il Foglio"

Sarà successo poco più di una ventina di giorni fa, prima che uscissero le intercettazioni di Giovanni Consorte. Sì, proprio una ventina di giorni fa i vertici dei Democratici di sinistra, in gran segreto, discutevano se fosse opportuno o meno fare la lista unitaria. Nessuno lo ha mai saputo, nessuno lo ha mai scritto, e comunque anche se fosse apparso su qualche giornale sarebbe stato smentito: i dirigenti della Quercia non escludevano di lasciar perdere. Cioè di fare esattamente quel che fece Francesco Rutelli in un'accesissima assemblea della Margherita.

Della cosa, peraltro, era stato in qualche modo già avvertito, o meglio messo in preallarme, anche Romano Prodi. Due i motivi che inducevano i Ds a tenere nel novero delle cose probabili l'ipotesi in questione. Il primo riguardava i rapporti con la Margherita (allora pessimi), perché una parte della Quercia era convinta che dietro i primi attacchi a Unipol e alle cooperative non vi fosse solo Rutelli ma lo stesso Prodi. Il secondo motivo era invece legato ai sondaggi, che davano ai Ds cifre da capogiro, e i dirigenti di via Nazionale mal sopportavano di dover dividere a metà con la Margherita gli onori elettorali.

Tutti questi ragionamenti si andavano dunque snodando tra le segrete stanze della Quercia poco più di una ventina di giorni fa. Ma dopo le intercettazioni di Consorte il vento è cambiato. I Ds ora temono un contraccolpo elettorale dalla vicenda Unipol, perché nelle sezioni i militanti chiedono conto dei rapporti troppo stretti con il mondo degli affari. Adesso i Ds vogliono assolutamente che si arrivi alla lista unitaria, e anche nel più breve tempo possibile. La Quercia punta a fare liste e candidature entro gennaio e non oltre, anche perché a via Nazionale non v'è certezza che dal fronte Unipol non arrivino altre novità e altre intercettazioni.


Dagospia 03 Gennaio 2006