"LA ROSEA" SENZA DI ROSA: CARLO VERDELLI NUOVO DIRETTORE DELLA "GAZZETTA"
COLAO STRAPPA A "VANITY FAIR" IL DIRETTORE PIÙ GETTONATO DELL'EDITORIA
COME REINVENTARE LA "GAZZA" TRASFORMANDOLA IN UN TABLOID SPORT & POP
COLAO STRAPPA A "VANITY FAIR" IL DIRETTORE PIÙ GETTONATO DELL'EDITORIA
COME REINVENTARE LA "GAZZA" TRASFORMANDOLA IN UN TABLOID SPORT & POP
Sta per concludersi la stagione di Antonio Di Rosa alla Gazzetta dello Sport. Sul trampolino è pronto a tuffarsi nelle pagine rosa del primo quotidiano sportivo italiano Carlo Verdelli. In queste ore si stanno chiudendo contratti e accordi: Di Rosa dovrebbe restare all'interno del Gruppo Rcs.
Stamattina, Verdelli ha annunciato il suo addio alla redazione di "Vanity Fair", il settimanale della Condè Nast che sotto la sua guida è diventato un fenomeno editoriale che ha rubato copie e pubblicità a tutti i periodici perché ha saputo coniugare l'alto e il basso, il colto e il frivolo, la Storia e la scoria, la qualità e la quantità, lo snob e il Blob, Lerner-Mentana e l'insostenibile leggerezza dell'Essere Cafonal.
Mescolare le pagine, dunque, è stata la carta vincente dell'ottimo Verdelli. E di certo il format Vanity riciccerà nella Gazzetta, che negli ultimi tempi ha dovuto subire i colpi televisivi di Sky Sport, "Controcampo", Biscardi di qua Mentana di là. Una overdose di chiacchiere e immagini sport che ha lasciato segni negativi nelle edicole di un paese che si ritrova - unico al mondo, a parte il Sud America - ben quattro quotidiani pallonari.
Il compito di Verdelli - già vice direttore del Corriere che ritorna nella famiglia Rcs dopo un pessimo addio - è quello di reinventare la "rosea" trasformandola magari in un tabloid sport & pop. Un progetto che sta molto a cuore a Vittorio Colao che pur di avere Verdelli - il direttore più gettonato del momento - ha lanciato ponti doro. Il passaggio di consegne tra Di Rosa e Verdelli dovrebbe avvenire dopo le Olimpiadi di Torino.
Dagospia 20 Gennaio 2006
Stamattina, Verdelli ha annunciato il suo addio alla redazione di "Vanity Fair", il settimanale della Condè Nast che sotto la sua guida è diventato un fenomeno editoriale che ha rubato copie e pubblicità a tutti i periodici perché ha saputo coniugare l'alto e il basso, il colto e il frivolo, la Storia e la scoria, la qualità e la quantità, lo snob e il Blob, Lerner-Mentana e l'insostenibile leggerezza dell'Essere Cafonal.
Mescolare le pagine, dunque, è stata la carta vincente dell'ottimo Verdelli. E di certo il format Vanity riciccerà nella Gazzetta, che negli ultimi tempi ha dovuto subire i colpi televisivi di Sky Sport, "Controcampo", Biscardi di qua Mentana di là. Una overdose di chiacchiere e immagini sport che ha lasciato segni negativi nelle edicole di un paese che si ritrova - unico al mondo, a parte il Sud America - ben quattro quotidiani pallonari.
Il compito di Verdelli - già vice direttore del Corriere che ritorna nella famiglia Rcs dopo un pessimo addio - è quello di reinventare la "rosea" trasformandola magari in un tabloid sport & pop. Un progetto che sta molto a cuore a Vittorio Colao che pur di avere Verdelli - il direttore più gettonato del momento - ha lanciato ponti doro. Il passaggio di consegne tra Di Rosa e Verdelli dovrebbe avvenire dopo le Olimpiadi di Torino.
Dagospia 20 Gennaio 2006