SILVIO AMA UNIPOL: FAMIGLIA E DIPENDENTI ASSICURATI CON CONSORTE - CATTOLICI E CENTROSINISTRA: RUINI SE NE LAVA LE MANI - IL GORILLA BISIO E IL SUO DOPPIO AL LEONCAVALLO - VIGNA, CGIL AD HONOREM - PRADA SAVOIARDO, FILIBERTO INFELPATO.
A cura di Paolo Forcellini per "L'espresso"
1 - LISTE DI CENTRO-SINISTRA - RUINI COME PILATO.
Nelle ultime settimane si è infittita di appuntamenti l'agenda di monsignor Giuseppe Betori, braccio destro del cardinale Camillo Ruini alla Conferenza episcopale italiana. Gli emissari dei partiti del centro-sinistra, Mimmo Lucà dei Ds, Renzo Lusetti e Donato Mosella della Margherita, hanno discretamente sondato i vertici Cei per sapere se ci fossero candidati del mondo cattolico in grado di ottenere l'appoggio più o meno esplicito dei vescovi.
Risposta deludente: sono benvenute candidature cattoliche doc, ha detto Betori, ma non spetta alla Cei fare nomi, i vescovi vogliono tenersi le mani libere. Risultato paradossale: in assenza dei potenti sponsor con la tonaca i cattolici faticano a trovare posto nelle affollatissime liste dell'Ulivo. Nella Margherita non saranno riconfermati i parlamentari Giovanni Bianchi (ex presidente delle Acli) e Alberto Monticone (ex presidente dell'Azione cattolica). Nei Ds c'è il cristiano-sociale Giorgio Tonini, ma è a rischio esclusione la deputata Marcella Lucidi.
E sì che i nomi non mancherebbero, primo fra tutti quello di Stefano Ceccanti, giovane costituzionalista ed ex presidente della Fuci. L'unico sicuro del seggio nelle liste uliviste è il presidente delle Acli Luigi Bobba. Dopo sette anni ha concluso in bellezza il suo mandato: un'udienza riservata di papa Benedetto XVI nella vaticana Sala Clementina per 250 dirigenti aclisti. Segno della considerazione speciale di cui gode l'associazione dei lavoratori cristiani presso le gerarchie ecclesiastiche. Non sarà una benedizione per la futura carriera politica di Bobba, ma poco ci manca. (M.D.)
2 - CENTRI SOCIALI - IL GORILLA AL LEONCAVALLO.
Si sono scambiati vestiti e ruolo. Tredici anni dopo il loro primo incontro, al centro sociale Leoncavallo di Milano, Claudio Bisio è finito nei panni del suo bodyguard, Sandrone Dazieri. Nel film 'La cura del gorilla', oggi nelle sale, il comico interpreta il detective-guardia del corpo protagonista della storia. Il Gorilla Dazieri, autore del libro, faceva parte del servizio d'ordine del centro sociale e ha coperto le spalle di Bisio ai tempi del primo sfratto del Leonka.
Con Gigio Alberti, Bebo Storti e Antonio Catania, tutti finiti nello spaghetti-noir di Carlo Sigon, nel '93 misero in scena al centro sociale Café Procope, un 'Costanzo show' ambientato ai tempi della rivoluzione francese. Erano dell'Elfo, con il futuro premio Oscar Gabriele Salvatores come regista. Il Leonka era il loro deposito per le scenografie. Quella volta Dazieri, ora alla Mondadori, prendeva le botte (vere); oggi le prende Bisio, capobanda di Zelig, che nella finzione dello schermo ricambia il favore. (O.P.)
3 - ASSICURAZIONI - SILVIO AMA UNIPOL.
Chi batte ama, dice il proverbio. Deve essere per questo che Silvio Berlusconi insiste a battere come un forsennato il chiodo dell'Unipol, le assicurazioni 'rosse' in realtà molto amate da lui e da tutta la sua famiglia. Il Cavaliere il 30 giugno dell'anno scorso ha infatti rinnovato di un anno la polizza Unipol per il suo parco auto personale. Alla stessa data hanno rinnovato le polizze per le proprie auto personali anche il figlio Piersilvio, che ha pagato all'Unipol ben 44.384,29 euro di 'premio', la figlia Marina, che ha pagato la più modesta cifra di 3.824,69 euro, e la moglie Veronica (all'anagrafe Miriam Bartolini), cliente dal 15 giugno 2001.
Apprendiamo dalla polizza che la data di nascita della signora è il 19 luglio 1956 e che ha la residenza in un posto diverso da quello del marito. Se lui infatti figura risiedere ad Arcore, in via S. Giminiano 12, lei è rintracciabile al numero 55 di via Trento e Trieste, a Macherio. Alla stessa data ha rinnovato la polizza con Unipol anche il manager e amico di famiglia Adriano Galliani , sborsando 3.283,63 euro. Ma il premier ha fatto di più: ha assicurato in blocco la salute e l'assistenza sanitaria di tutti i 4 mila dipendenti Mediaset con Unisalute, emanazione della tanto battuta e amata 'rossa' Unipol. (G.N.)
4 - TESSERE CGIL - VIGNA MODELLO.
Quando la Spi-Cgil della Toscana, il sindacato pensionati, gli ha proposto la tessera onoraria, l'ex procuratore antimafia Piero Luigi Vigna non ha avuto dubbi ad accettare. Da alcuni mesi in pensione, Vigna trascorre il suo tempo tra New York, dove risiede la figlia, e Firenze, dove dedica il suo tempo libero alla caccia e al gioco delle carte, i grandi hobby, e all'attività della Cgil pensionati, partecipando a tutti gli incontri sulla legalità, la mafia e la sicurezza. Alla Cgil sono entusiasti del pensionato Vigna: "Un iscritto modello", dicono. (M.La.)
5 - PRINCIPI-IMPRENDITORI - SAVOIARDO FELPATO.
Vestiremo alla savoiarda. Prada ha rispolverato lo stemma di casa Savoia per la linea di borse primaverili. Ma la vera notizia arriva dal principe-manager Emanuele Filiberto. Ha riprodotto blasone, corona e nodo sabaudi su 3 mila felpe di lusso che sono già andate esaurite. I 250 euro di prezzo non hanno spaventato i clienti di boutique come Biffi a Milano, Giglio a Palermo, Leam a Roma, Russo a Capri, che si sono contesi i capi blu e bianchi. A produrre le felpe di Emanuele Filiberto che, da marzo, sarà testimonial di un noto marchio di calzature, Alexander, è la Hydrogen Jeans di Noventa Padovana.
L'azienda è diventata famosa per aver sfornato le felpe Fiat e i capi a marchio Lotus e Lamborghini. Visto il successo del primo flash, per l'estate la collezione Savoia sarà arricchita da polo e giubbotti da vela. Già prenotati da Saks 5th Avenue e Harrod's. "È stata un'idea nata fra amici come Filippo Bruno di Tornaforte", commenta il principe: "un modo per sostenere alcuni progetti di solidarietà. Parte del ricavato andrà infatti in beneficenza". (A.Mat.)
Dagospia 10 Febbraio 2006
1 - LISTE DI CENTRO-SINISTRA - RUINI COME PILATO.
Nelle ultime settimane si è infittita di appuntamenti l'agenda di monsignor Giuseppe Betori, braccio destro del cardinale Camillo Ruini alla Conferenza episcopale italiana. Gli emissari dei partiti del centro-sinistra, Mimmo Lucà dei Ds, Renzo Lusetti e Donato Mosella della Margherita, hanno discretamente sondato i vertici Cei per sapere se ci fossero candidati del mondo cattolico in grado di ottenere l'appoggio più o meno esplicito dei vescovi.
Risposta deludente: sono benvenute candidature cattoliche doc, ha detto Betori, ma non spetta alla Cei fare nomi, i vescovi vogliono tenersi le mani libere. Risultato paradossale: in assenza dei potenti sponsor con la tonaca i cattolici faticano a trovare posto nelle affollatissime liste dell'Ulivo. Nella Margherita non saranno riconfermati i parlamentari Giovanni Bianchi (ex presidente delle Acli) e Alberto Monticone (ex presidente dell'Azione cattolica). Nei Ds c'è il cristiano-sociale Giorgio Tonini, ma è a rischio esclusione la deputata Marcella Lucidi.
E sì che i nomi non mancherebbero, primo fra tutti quello di Stefano Ceccanti, giovane costituzionalista ed ex presidente della Fuci. L'unico sicuro del seggio nelle liste uliviste è il presidente delle Acli Luigi Bobba. Dopo sette anni ha concluso in bellezza il suo mandato: un'udienza riservata di papa Benedetto XVI nella vaticana Sala Clementina per 250 dirigenti aclisti. Segno della considerazione speciale di cui gode l'associazione dei lavoratori cristiani presso le gerarchie ecclesiastiche. Non sarà una benedizione per la futura carriera politica di Bobba, ma poco ci manca. (M.D.)
2 - CENTRI SOCIALI - IL GORILLA AL LEONCAVALLO.
Si sono scambiati vestiti e ruolo. Tredici anni dopo il loro primo incontro, al centro sociale Leoncavallo di Milano, Claudio Bisio è finito nei panni del suo bodyguard, Sandrone Dazieri. Nel film 'La cura del gorilla', oggi nelle sale, il comico interpreta il detective-guardia del corpo protagonista della storia. Il Gorilla Dazieri, autore del libro, faceva parte del servizio d'ordine del centro sociale e ha coperto le spalle di Bisio ai tempi del primo sfratto del Leonka.
Con Gigio Alberti, Bebo Storti e Antonio Catania, tutti finiti nello spaghetti-noir di Carlo Sigon, nel '93 misero in scena al centro sociale Café Procope, un 'Costanzo show' ambientato ai tempi della rivoluzione francese. Erano dell'Elfo, con il futuro premio Oscar Gabriele Salvatores come regista. Il Leonka era il loro deposito per le scenografie. Quella volta Dazieri, ora alla Mondadori, prendeva le botte (vere); oggi le prende Bisio, capobanda di Zelig, che nella finzione dello schermo ricambia il favore. (O.P.)
3 - ASSICURAZIONI - SILVIO AMA UNIPOL.
Chi batte ama, dice il proverbio. Deve essere per questo che Silvio Berlusconi insiste a battere come un forsennato il chiodo dell'Unipol, le assicurazioni 'rosse' in realtà molto amate da lui e da tutta la sua famiglia. Il Cavaliere il 30 giugno dell'anno scorso ha infatti rinnovato di un anno la polizza Unipol per il suo parco auto personale. Alla stessa data hanno rinnovato le polizze per le proprie auto personali anche il figlio Piersilvio, che ha pagato all'Unipol ben 44.384,29 euro di 'premio', la figlia Marina, che ha pagato la più modesta cifra di 3.824,69 euro, e la moglie Veronica (all'anagrafe Miriam Bartolini), cliente dal 15 giugno 2001.
Apprendiamo dalla polizza che la data di nascita della signora è il 19 luglio 1956 e che ha la residenza in un posto diverso da quello del marito. Se lui infatti figura risiedere ad Arcore, in via S. Giminiano 12, lei è rintracciabile al numero 55 di via Trento e Trieste, a Macherio. Alla stessa data ha rinnovato la polizza con Unipol anche il manager e amico di famiglia Adriano Galliani , sborsando 3.283,63 euro. Ma il premier ha fatto di più: ha assicurato in blocco la salute e l'assistenza sanitaria di tutti i 4 mila dipendenti Mediaset con Unisalute, emanazione della tanto battuta e amata 'rossa' Unipol. (G.N.)
4 - TESSERE CGIL - VIGNA MODELLO.
Quando la Spi-Cgil della Toscana, il sindacato pensionati, gli ha proposto la tessera onoraria, l'ex procuratore antimafia Piero Luigi Vigna non ha avuto dubbi ad accettare. Da alcuni mesi in pensione, Vigna trascorre il suo tempo tra New York, dove risiede la figlia, e Firenze, dove dedica il suo tempo libero alla caccia e al gioco delle carte, i grandi hobby, e all'attività della Cgil pensionati, partecipando a tutti gli incontri sulla legalità, la mafia e la sicurezza. Alla Cgil sono entusiasti del pensionato Vigna: "Un iscritto modello", dicono. (M.La.)
5 - PRINCIPI-IMPRENDITORI - SAVOIARDO FELPATO.
Vestiremo alla savoiarda. Prada ha rispolverato lo stemma di casa Savoia per la linea di borse primaverili. Ma la vera notizia arriva dal principe-manager Emanuele Filiberto. Ha riprodotto blasone, corona e nodo sabaudi su 3 mila felpe di lusso che sono già andate esaurite. I 250 euro di prezzo non hanno spaventato i clienti di boutique come Biffi a Milano, Giglio a Palermo, Leam a Roma, Russo a Capri, che si sono contesi i capi blu e bianchi. A produrre le felpe di Emanuele Filiberto che, da marzo, sarà testimonial di un noto marchio di calzature, Alexander, è la Hydrogen Jeans di Noventa Padovana.
L'azienda è diventata famosa per aver sfornato le felpe Fiat e i capi a marchio Lotus e Lamborghini. Visto il successo del primo flash, per l'estate la collezione Savoia sarà arricchita da polo e giubbotti da vela. Già prenotati da Saks 5th Avenue e Harrod's. "È stata un'idea nata fra amici come Filippo Bruno di Tornaforte", commenta il principe: "un modo per sostenere alcuni progetti di solidarietà. Parte del ricavato andrà infatti in beneficenza". (A.Mat.)
Dagospia 10 Febbraio 2006