MASTELLA CANDIDA ANGELUCCI (PATRON DI "LIBERO" E "IL RIFORMISTA") - FASSINO,CANDIDEREMO FURIO COLOMBO E FORSE GAMBESCIA - LEGGE ELETTORALE: BOTTA E RISPOSTA RUTELLI-FOLLINI - BERLUSCONI DICE NO A TILGHER E FIORE.

1 - MASTELLA CANDIDA ANGELUCCI (PATRON DI "LIBERO" E "IL RIFORMISTA")
Non dite a Vittorio Feltri (e a quelli del "Riformista") che Clementone Mastella ha annunciato al consiglio del suo partito di candidare alle politiche Gianpaolo Angelucci, proprietario di cliniche e del quotidiano "Libero" e con la voglia di prendersi la maggioranza del foglio arancione.

2 - FASSINO,CANDIDEREMO FURIO COLOMBO E FORSE GAMBESCIA.
(ANSA)
- Furio Colombo sara' candidato alle elezioni nelle liste dei Ds. Lo ha detto il segretario Piero Fassino durante un'intervista a SkyTg24. ''Quasi sicuramente candideremo l'ex direttore dell'Unita''', ha detto Fassino aggiungendo che ''probabilmente sara' candidato anche Paolo Gambescia, ex direttore del Messaggero''.

3 - LEGGE ELETTORALE: BOTTA E RISPOSTA RUTELLI-FOLLINI.
(AGI)
- Botta e risposta tra Francesco Rutelli e Marco Follini sulla legge elettorale. Per il presidente Dl "e' uno schifo", mentre Follini risponde: "non l'ho voluta io". Nel corso di un convegno organizzato dalla Margherita, Rutelli si rivolge all'ex segretario dell'Udc sostenendo che la legge elettorale che "avete approvato e' una pessima legge, altamente immorale. Uno schifo peggiore di questo non c'e'". Per Rutelli con il proporzionale "le decisioni vengono prese direttamente dalle segreterie dei partiti. Le elezioni avvengono per nomina, e non ci sono piu' collegi ne' preferenze.

Resta solo un meccanismo per garantire la riproduzione delle classi dirigenti cosi' come sono". Marco Follini replica: "E' noto che non l'ho precisamente scritta io, ma certo in Parlamento uno sforzo in piu' per avvicinarsi a un risultato migliore lo si poteva fare tutti quanti. Quando dissi di non trovare scandaloso che ci fossero le preferenze - ha ricordato Follini - trovai una sorta di muro davanti a me, anche da parte delle opposizioni. Non ne faccio un mito, ma ritengo che con le preferenze si da' una freccia in piu' all'elettore".

4 - BERLUSCONI DICE NO A TILGHER E FIORE
(Adnkronos/Ign)
- ''E' esploso un caso inesistente, perché queste persone non sapevo neppure che esistessero fino a ieri sera. Avevo sentito il nome di Tilgher e quello di Fiore. Ma non sapevo chi fossero, perché vengo da un mondo molto lontano dalla politica. E' solo una montatura della sinistra''. Silvio Berlusconi conferma l'alleanza elettorale con l'Alternativa sociale di Alessandra Mussolini ma dice no a ''candidature discutibili'' come quella di Adriano Tilgher e Roberto Fiore.

Ai microfoni di Radio Capital News il Cavaliere sottolinea: ''Abbiamo trattato con la signora Alessandra Mussolini che è un onorevole italiano eletto nel Parlamento europeo con cui abbiamo lavorato bene per molti anni. Lei è una figura democratica e quindi soltanto con lei abbiamo trattato. E' chiaro - avverte il presidente del Consiglio - che chiederemo alla signora Mussolini di non avere in lista persone che siano così discutibili e che, comunque, possano far sorgere dei casi come questi''. Comunque, sottolinea il premier, ''sono certo che la signora Mussolini, come mi ha assicurato, metterà in lista solo candidati della cui democraticità sarà lei stessa garante''.



Il premier ha anche rilasciato una dichiarazione da Palazzo Chigi, nella quale precisa che ''dei colloqui con l'onorevole Mussolini sono sempre stati tenuti al corrente i componenti della Cdl. Per quanto mi riguarda , non conoscevo altri esponenti dell'estrema destra attivi sulla scena politica quando io facevo l'imprenditore ed ero lontano anni luce non solo dalle manifestazioni di piazza e da certe forme di estremismo politico, ma addirittura dalla politica attiva. Non credo, infine, che ci possa essere qualcuno che , in buona fede, possa essere sfiorato dal dubbio di una qualsiasi mia condivisione di idee e concetti razzisti''.

E' esclusa anche una eventuale candidatura di Gaetano Saya, fondatore del Nuovo Msi-Destra nazionale: ''Di questo Saya non avevo mai neppure sentito il nome'', ha detto il Cavaliere dai microfoni di Radio Capital. E alla domanda se lo avesse incontrato assieme alla moglie a palazzo Grazioli, Berlusconi spiega: ''Non ricordo. Da me sono venuti degli esponenti di destra. E' venuta una signora, sì una volta, credo di aver fatto anche delle fotografie. Una signora gentilissima - ricorda - che ha detto di essere in accordo totale con il nostro programma. E io, naturalmente, come tutti coloro che dicono 'bene, bravo, avanti cosi', ho detto 'grazie del supporto'. Tutto qui''.

Lapidario il commento di Alessandra Mussolini, leader di Alternativa Sociale. ''Preferisco non rispondere...penso che sia meglio così in questo momento''. Al quotidiano on line Affaritaliani.it spiega: ''Io sono fuori. Alternativa sociale sapevano tutti che cos'era, un cartello elettorale con i soggetti che si conoscono. Non dico altro''.

Un secco no alle candidature escluse da Berlusconi arriva anche dal vicepremier Gianfranco Fini: ''Per siglare l'accordo con le formazioni della cosiddetta destra radicale non è soltanto necessario che in quelle liste non ci siano personaggi che, per le loro storie personali, getterebbero motivato discredito, anche a livello internazionale, sulla nostra coalizione di centrodestra''. Inoltre, prosegue il ministro degli Esteri, ''è essenziale, e per Alleanza nazionale pregiudiziale, che il programma della coalizione sia sottoscritto da tutti coloro che ne fanno parte e che non si limiti alle pur indispensabili proposte di governo, ma ribadisca la adesione ai valori fondamentali della libertà, della democrazia, del rispetto della dignità di ogni essere umano, della solidarietà occidentale e transatlantica''. Nella nota diffusa da Fini si legge infine che ''non riaffermare concetti inequivocabili di rifiuto del totalitarismo, del razzismo, dell'antisemitismo rappresenterebbe una ambiguità che nessuna spregiudicata tattica elettoralistica potrebbe giustificare i termini etici prima che politici''.

A frenare, però, le parole del premier e di Fini è Gianni Alemanno, ministro per le Politiche agricole: "Non credo che possa appartenere agli altri partiti il compito di fare epurazioni dentro le liste, è compito di Alessandra Mussolini dare tutte le garanzie programmatiche e di principi che devono essere alla base della nostra coalizione". L'esponente di Destra sociale di An dunque non pone paletti. Anche perché, dice critico, "non parliamo di Mario Borghezio o non di altre persone così?".


Dagospia 15 Febbraio 2006