GRILLO, LETTERA A PRODI CONTRO LA CLASSE DIRIGENTE: "E' GENTE DI 60-70 ANNI. SONO SALME, SERVE UN RICAMBIO" - PRODI, CASA & BOTTEGA - BERLUSCONI, DA PADOA SCHIOPPA OPERAZIONE SCORRETTA - COSSIGA: RIPRESA LA PERSECUZIONE GIUDIZIARIA SU BERLUSCONI.
1 - GRILLO, LETTERA A PRODI CONTRO LA CLASSE DIRIGENTE: "E' GENTE DI 60-70 ANNI. SONO SALME, SERVE UN RICAMBIO"
Da Corriere.it - «Gli ho portato la lettera di prelicenziamento. Lui è un dipendente, noi siamo i datori di lavoro». Così Beppe Grillo, lasciando Palazzo Chigi, racconta il colloquio avuto questa mattina con il presidente del Consiglio Romano Prodi. Il comico genovese, attraverso il suo blog, ha raccolto un milione e mezzo di firme (la formula usata è quella di «primarie dei cittadini») per una lettera con la quale chiede al premier di realizzare quanto promesso. In caso contrario, «Prodi è passibile di licenziamento». «Ho chiesto a Prodi - racconta Grillo - di spiegare qual è il senso che hanno della modernità, che idea hanno. Se pensano che l'Italia debba diventare una piattaforma logistica dell'Europa. L'ho detto a mio figlio: preferirebbe emigrare». Il comico apre poi una riflessione sull'energia, ricordando che dal '92 il costo della bolletta prevede che il 7% vada per le fonti rinnovabili: «E oggi si spendono 30 miliardi di euro per gli inceneritori. Una balla, un incantesimo, sono finanziati da noi con i soldi che paghiamo sulle rinnovabili. Io sto facendo un giro nelle piazze contro gli inceneritori».
Grillo si lancia poi in uno dei suoi lunghi sermoni contro tutto e tutti, colpendo un po' dove capita: Paolo Scaroni («Non vi vergognate di avere gente come lui in posti strategici? Compra centrali nucleari a nome nostro in Slovacchia»); i giornalisti («Non vi vergognate di stare qui con i vostri microfonini che mettete sotto la bocca di chiunque esce?»); l'alta velocità («A cosa serve? A spostare una mozzarella a 300 all'ora?»); i parlamentari («Qui a fianco c'è Montecitorio e ci sono venti parlamentari condannati, che fanno le leggi, manco in Uzbekistan»). E visto che c'è, ci mette dentro anche se stesso: «Se io vengo qui a parlare con il presidente del Consiglio c'è qualcosa che non funziona». E dalla piccola folla che si è raggruppata attorno a lui, un signore piuttosto anziano risponde con una battuta: «Bravo, e allora che ci sei venuto a fare?».
Grillo racconta poi che Prodi ha preso atto delle sue richieste e ha promesso di consegnare la lettera a tutti i ministri. E non manca una battuta contro i membri dell'esecutivo: «Sono loro i veri co.co.co.». Alla fine anche uno sfogo contro la classe dirigente del Paese: «È gente di 60-70 anni che progetta il nostro futuro. Quale futuro devono progettare? Sono salme, serve un ricambio».
2 - GIANNI LETTA A PALAZZO CHIGI
(Adnkronos) - L'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e' stato ricevuto questa mattina a palazzo Chigi. Letta ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, Enrico Micheli.
3 - PRODI CAMBIA CASA, SI E' STRASFERITO A PALAZZO CHIGI
(Adnkronos) - Romano Prodi cambia casa. Da ieri il leader dell'Unione si e' trasferito con la moglie Flavia a palazzo Chigi. Vivra' stabilmente nell'appartamento 'di servizio' al terzo piano della presidenza del Consiglio. Per il Professore e' un ritorno dopo l'esperienza del suo primo governo nel '96. Come allora, risiedera' nelle stanze di rappresentanza che furono ristrutturate da Silvio Berlusconi nel '94. La signora Flavia cerchera' di stare il piu' possibile a Roma vicino al marito, compatibilmente con i suoi impegni all'universita' di Bologna.
La scelta di tornare all'antico trasformando palazzo Chigi 'in casa e bottega' e' dovuta a motivi pratico-logistici e semplifichera' anche i dispositivi di sicurezza. L'appartamento riservato al premier e' di circa 120 metri quadrati, ha una sala da pranzo con un tavolo da 15 per gli ospiti ufficiali, e' dotato di una grande cucina, un bagno e un salotto.
Il presidente del Consiglio lavorera' nello stesso studio del suo predecessore Berlusconi, nell'ala piu' antica dell'edificio. Lo studio, che fu scartato da Bettino Craxi perche' quando si insedio' era fatiscente, e' situato al primo piano nobile, nella parte storicamente e artisticamente piu' importante. Le finestre si affacciano su piazza Colonna e via del Corso. L'arredo e' piu' sobrio ma sempre elegante, mostra fregi seicenteschi del tempo degli Aldobrandini.
4 - PRODI: LUPI (FI), NON DISFI GLI SCATOLONI
(Agi) - "Leggo che Prodi, da ieri sera, si e' definitivamente trasferito a Palazzo Chigi dove abitera' assieme alla moglie Flavia. Dopo la sua intervista al giornale tedesco Die Zeit gli suggerisco di non disfare gli scatoloni'. Questo il commento del responsabile territoriale di Forza Italia Maurizio Lupi. 'Credo - continua Lupi - che dopo i giudizi espressi su Berlusconi e i partiti comunisti dell'Unione il governo Prodi abbia imboccato la strada di un inesorabile declino. Non penso che l'opposizione dovra' impegnarsi molto, saranno i suoi 'folkloristici' amici Diliberto e Bertinotti, a rispedire il Professore a Bologna". Lo afferma Maurizio Lupi di FI.
5 - BERLUSCONI, DA PADOA SCHIOPPA OPERAZIONE SCORRETTA
(Agi) - I problemi di bilancio che bloccano i cantieri italiani non esistono perche' inventati dal ministro dell'Economia, sotto ricatto della coalizione. Il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi, dalle colonne de 'Il Gazzettino' di Venezia, lancia l'affondo al governo Prodi e al titolare del dicastero dell'Economia. Atteso ad Abano Terme e a Rovigo, per un doppio appuntamento elettorale a sostegno dei candidati sindaci della Cdl impegnati nel ballottaggio, ma sospeso per un attacco influenzale, Berlusconi si confessa cosi' al direttore della testata: "Per un attimo, mi ero illuso che il professor Padoa Schioppa fosse una felice eccezione, in un governo basato sul manuale Cencelli. Purtroppo devo prendere atto che il ministro dell'Economia si presta ad una operazione profondamente scorretta. Il governo non puo' realizzare le grandi opere perche' ricattato da una serie di forze della sua maggioranza: dai Verdi ai comunisti ai no-global, che si oppongono a tutto. Per cavarsi d'impaccio, inventano un problema finanziario che non esiste. I nostri conti - sostiene Berlusconi - erano e sono in ordine, certificati dall'Europa". E sul rischio che si blocchino le grandi opere che interessano il nord est e tutta l'Italia (passante di Mestre, il Mose, il ponte sullo stretto di Messina) Berlusconi dichiara una opposizione "severa" se il centrosinistra "volesse tornare indietro bloccando lo sviluppo del Paese". "Se faranno scelte di questo tipo - conclude - si dimostrerebbero ancora piu' irresponsabili di quanto io prevedessi, e si assumerebbero una responabilita' gravissima verso Venezia, verso il Paese e la comunita' internazionale".
6 - COSSIGA: RIPRESA LA PERSECUZIONE GIUDIZIARIA SU BERLUSCONI
(Adnkronos) - ''Pur dovendo negli ultimi tempi a Silvio Berlusconi solo insulti da lui pronunziati od offese da lui fomentate, anche in commissione attraverso strapenzoli gia' soci della sinistra Dc, con minacce di incidere per ritorsione ad un voto nella retribuzione parlamentare!, deploro la ripresa della persecuzione giudiziaria nei suoi confronti e trovo di pessimo gusto, e certo per iniziativa di avvocati dello Stato in fregola di compiacere il vincitore!, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri si sia costituita parte civile nel processo cosi' detto ''Mills'', subito dopo la sconfitta elettorale dell'imputato, gia' presidente del Consiglio dei ministri''. E' quanto si legge in una nota del Presidente Emerito della Repubblica Sen. Francesco Cossiga.
7 - CONTI PUBBLICI: TREMONTI, PROBLEMI GROSSI? NO, GOVERNO PICCOLO
(Adnkronos) - ''Ancora ieri su 'Le Figaro' il commissario Almunia ha dichiarato fiducia nella Finanziaria 2006 dell'Italia, nella sua realizzabilita' e nella sua efficacia''. Lo ricorda al 'Giornale' l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti che aggiunge: ''resto convinto, con buon fondamento, della possibilita' di centrare l'obiettivo del 3,8% combinando rigore e ripresa''.
Secondo Tremonti, ''Non c'e' un rischio di deficit nella finanziaria. Se c'e' un rischio sui conti pubblici e' un rischio costituito dal governo stesso, deciso di giorno al rigore e di notte al lassismo. Il rischio -dice- sta nella decisione di non voler applicare una parte della finanziaria''.
''Vedo una criticita', una non facilmente comprensibile asimmetria tra comunicazione e azione'', dice poi Tremonti al 'Giornale' riguardo all'azione annunciata dal governo. ''La comunicazione e' drammatica -commenta- Dagli scenari ante-euro alla fine di tutte le opere pubbliche. Se la situazione reale corrispondesse davvero alla comunicazione politica -prosegue l'ex ministro dell'Economia- l'azione dovrebbe essere immediata e drammatica''.
''Oggettivamente non e' cosi' -afferma Tremonti- il problema e' solo quello di eliminare i rischi che il governo ha causato a se stesso. I problemi ci sono e ci saranno, come e' chiaro a tutti anche nel 2007, ma sono gestibili. Non e' che i problemi sono grossi -dice- e' il governo che e' piccolo''.
8 - NAPOLITANO, DONNE COME IOTTI ESEMPIO PER LA SOCIETA'
(Agi) - Nilde Iotti, un esempio per le donne italiane. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai giornalisti, in risposta alla domanda sul ruolo delle donne nella societa', a margine della cerimonia dedicata a Nilde Iotti, nel sessantesimo anniversario del riconoscimento del diritto di voto alle donne, a palazzo Montecitorio: "Ha detto bene una giovane donna, la deputata Tonini - ha rilevato Napolitano - la risposta sta in quello che hanno fatto le donne delle precedenti generazioni, a cominciare da Nilde Iotti".
9 - PD: FASSINO, NON SI FA GUARDANDO IN CAGNESCO I DS
(Agi) - "Quando ho chiesto di aprire subito un cantiere si è detto che ero impaziente, ora mi accusano di voler rallentare. La prospettiva è chiara: l'Ulivo soggetto politico. Abbiamo fatto vivere questa novità tra stop and go, ora dobbiamo andare avanti in tempi rapidi". A sottolinearlo e' il segretario dei ds Piero Fassino che, in una intervista che andra' in edicola domani su l'Espresso, su una cosa non sembra nutrire dubbi: "chi pensa di fare il Partito democratico guardando in cagnesco i Ds si condanna alla velleità, senza i Ds il nuovo partito non nasce chiaro?". Il leader della Quercia torna a ripetere la necessita' di dare "basi culturali al progetto" aprendo "una riflessione sull'Italia, sulla sua collocazione internazionale, e poi attivare una larga partecipazione" dal momento che la somma tra Ds e Margherita "da sola non basta" e quindi "occorre coinvolgere la società". Per questo Fassino rilancia la proposta operativa con la nascita "un comitato nazionale" e poi anche di "comitati locali che si misurino sulla carta fondativa, lo statuto, la forma di adesione, e poi serve una scadenza: non possiamo darci tempi biblici".
10 - DE GREGORIO: DI PIETRO, ELETTO PER CONVENIENZA MA SARA' LEALE
(Agi) - "Oggi sono in imbarazzo a scrivere questa lettera. Il senatore De Gregorio si e' fatto eleggere Presidente della Commissione Difesa del Senato con i voti della Cdl. Lo ha fatto, lui dice, per motivi patriottici. Io non lo credo. Lo ha fatto perche' gli e' convenuto". All'indomani dell'elezione di Sergio De Gregorio, senatore dell'Italia dei Valori, a presidente della commissione Difesa di palazzo Madama, grazie anche ai voti dell'opposizione, il ministro delle Infrastrutture e leader dell'Idv Antonio Di Pietro sceglie il suo sito internet per spiegare qual e' la sua posizione e il suo stato d'animo. "Qualcuno ha scritto che dovrei scegliermi meglio i compagni di viaggio - prosegue l'ex pm - Puo' essere che abbia ragione, ma voglio sottolineare che l'Italia dei Valori e' l'unico, unico partito che al suo interno non accetta deputati e senatori con condanne definitive e che si batte perche' questa sia la prassi nei due rami del Parlamento. Per quanto concerne De Gregorio, ha sbagliato - ribadisce Di Pietro - ha ammesso di aver sbagliato, ma la maggioranza dell'Unione al Senato e' di due voti. Si vuole paralizzare il Paese, ritornare alle urne, per una presidenza di commissione espellendo De Gregorio dal partito e quindi dalla coalizione?". Ebbene, confessa Di Pietro, "io non me la sento, per rispetto delle emergenze che questo Paese deve gestire in questo momento". Quindi, il ministro e leader dell'Idv getta acqua sul fuoco delle polemiche: "De Gregorio mi ha dato ampie rassicurazioni, che spero vorra' mantenere, di una condotta futura leale come senatore e come presidente della commissione Difesa nei confronti dell'Unione e a questo - conclude - per il momento voglio attenermi".
11 - IRAQ: RUMSFELD, RITIRO ITALIA NON AVRA' IMPATTO SU COALIZIONE
(Agi) - Il ritiro delle forze italiane dall'Iraq non avra' impatto sulla coalizione che portera' avanti il suo sforzo. Parola del segretario di stato alla difesa Donald Rumsfeld. A precisa domanda al termine della riunione dei ministri della difesa della Nato ha cosi' risposto: "Si', ne ho parlato con il ministro della difesa Arturo Parisi. Il ritiro non avra' un impatto significativo sul lavoro della coalizione. Abbiamo uno sforzo da fare e lo porteremo avanti. Ciascuno - ha proseguito Rumsfeld - deve fare i conti in relazione alle necessita' del suo paese. Ci saranno altri aggiustamenti delle forze militari sul posto, anche da parte degli Stati Uniti".
Dagospia 08 Giugno 2006
Da Corriere.it - «Gli ho portato la lettera di prelicenziamento. Lui è un dipendente, noi siamo i datori di lavoro». Così Beppe Grillo, lasciando Palazzo Chigi, racconta il colloquio avuto questa mattina con il presidente del Consiglio Romano Prodi. Il comico genovese, attraverso il suo blog, ha raccolto un milione e mezzo di firme (la formula usata è quella di «primarie dei cittadini») per una lettera con la quale chiede al premier di realizzare quanto promesso. In caso contrario, «Prodi è passibile di licenziamento». «Ho chiesto a Prodi - racconta Grillo - di spiegare qual è il senso che hanno della modernità, che idea hanno. Se pensano che l'Italia debba diventare una piattaforma logistica dell'Europa. L'ho detto a mio figlio: preferirebbe emigrare». Il comico apre poi una riflessione sull'energia, ricordando che dal '92 il costo della bolletta prevede che il 7% vada per le fonti rinnovabili: «E oggi si spendono 30 miliardi di euro per gli inceneritori. Una balla, un incantesimo, sono finanziati da noi con i soldi che paghiamo sulle rinnovabili. Io sto facendo un giro nelle piazze contro gli inceneritori».
Grillo si lancia poi in uno dei suoi lunghi sermoni contro tutto e tutti, colpendo un po' dove capita: Paolo Scaroni («Non vi vergognate di avere gente come lui in posti strategici? Compra centrali nucleari a nome nostro in Slovacchia»); i giornalisti («Non vi vergognate di stare qui con i vostri microfonini che mettete sotto la bocca di chiunque esce?»); l'alta velocità («A cosa serve? A spostare una mozzarella a 300 all'ora?»); i parlamentari («Qui a fianco c'è Montecitorio e ci sono venti parlamentari condannati, che fanno le leggi, manco in Uzbekistan»). E visto che c'è, ci mette dentro anche se stesso: «Se io vengo qui a parlare con il presidente del Consiglio c'è qualcosa che non funziona». E dalla piccola folla che si è raggruppata attorno a lui, un signore piuttosto anziano risponde con una battuta: «Bravo, e allora che ci sei venuto a fare?».
Grillo racconta poi che Prodi ha preso atto delle sue richieste e ha promesso di consegnare la lettera a tutti i ministri. E non manca una battuta contro i membri dell'esecutivo: «Sono loro i veri co.co.co.». Alla fine anche uno sfogo contro la classe dirigente del Paese: «È gente di 60-70 anni che progetta il nostro futuro. Quale futuro devono progettare? Sono salme, serve un ricambio».
2 - GIANNI LETTA A PALAZZO CHIGI
(Adnkronos) - L'ex sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e' stato ricevuto questa mattina a palazzo Chigi. Letta ha incontrato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi segreti, Enrico Micheli.
3 - PRODI CAMBIA CASA, SI E' STRASFERITO A PALAZZO CHIGI
(Adnkronos) - Romano Prodi cambia casa. Da ieri il leader dell'Unione si e' trasferito con la moglie Flavia a palazzo Chigi. Vivra' stabilmente nell'appartamento 'di servizio' al terzo piano della presidenza del Consiglio. Per il Professore e' un ritorno dopo l'esperienza del suo primo governo nel '96. Come allora, risiedera' nelle stanze di rappresentanza che furono ristrutturate da Silvio Berlusconi nel '94. La signora Flavia cerchera' di stare il piu' possibile a Roma vicino al marito, compatibilmente con i suoi impegni all'universita' di Bologna.
La scelta di tornare all'antico trasformando palazzo Chigi 'in casa e bottega' e' dovuta a motivi pratico-logistici e semplifichera' anche i dispositivi di sicurezza. L'appartamento riservato al premier e' di circa 120 metri quadrati, ha una sala da pranzo con un tavolo da 15 per gli ospiti ufficiali, e' dotato di una grande cucina, un bagno e un salotto.
Il presidente del Consiglio lavorera' nello stesso studio del suo predecessore Berlusconi, nell'ala piu' antica dell'edificio. Lo studio, che fu scartato da Bettino Craxi perche' quando si insedio' era fatiscente, e' situato al primo piano nobile, nella parte storicamente e artisticamente piu' importante. Le finestre si affacciano su piazza Colonna e via del Corso. L'arredo e' piu' sobrio ma sempre elegante, mostra fregi seicenteschi del tempo degli Aldobrandini.
4 - PRODI: LUPI (FI), NON DISFI GLI SCATOLONI
(Agi) - "Leggo che Prodi, da ieri sera, si e' definitivamente trasferito a Palazzo Chigi dove abitera' assieme alla moglie Flavia. Dopo la sua intervista al giornale tedesco Die Zeit gli suggerisco di non disfare gli scatoloni'. Questo il commento del responsabile territoriale di Forza Italia Maurizio Lupi. 'Credo - continua Lupi - che dopo i giudizi espressi su Berlusconi e i partiti comunisti dell'Unione il governo Prodi abbia imboccato la strada di un inesorabile declino. Non penso che l'opposizione dovra' impegnarsi molto, saranno i suoi 'folkloristici' amici Diliberto e Bertinotti, a rispedire il Professore a Bologna". Lo afferma Maurizio Lupi di FI.
5 - BERLUSCONI, DA PADOA SCHIOPPA OPERAZIONE SCORRETTA
(Agi) - I problemi di bilancio che bloccano i cantieri italiani non esistono perche' inventati dal ministro dell'Economia, sotto ricatto della coalizione. Il leader dell'opposizione Silvio Berlusconi, dalle colonne de 'Il Gazzettino' di Venezia, lancia l'affondo al governo Prodi e al titolare del dicastero dell'Economia. Atteso ad Abano Terme e a Rovigo, per un doppio appuntamento elettorale a sostegno dei candidati sindaci della Cdl impegnati nel ballottaggio, ma sospeso per un attacco influenzale, Berlusconi si confessa cosi' al direttore della testata: "Per un attimo, mi ero illuso che il professor Padoa Schioppa fosse una felice eccezione, in un governo basato sul manuale Cencelli. Purtroppo devo prendere atto che il ministro dell'Economia si presta ad una operazione profondamente scorretta. Il governo non puo' realizzare le grandi opere perche' ricattato da una serie di forze della sua maggioranza: dai Verdi ai comunisti ai no-global, che si oppongono a tutto. Per cavarsi d'impaccio, inventano un problema finanziario che non esiste. I nostri conti - sostiene Berlusconi - erano e sono in ordine, certificati dall'Europa". E sul rischio che si blocchino le grandi opere che interessano il nord est e tutta l'Italia (passante di Mestre, il Mose, il ponte sullo stretto di Messina) Berlusconi dichiara una opposizione "severa" se il centrosinistra "volesse tornare indietro bloccando lo sviluppo del Paese". "Se faranno scelte di questo tipo - conclude - si dimostrerebbero ancora piu' irresponsabili di quanto io prevedessi, e si assumerebbero una responabilita' gravissima verso Venezia, verso il Paese e la comunita' internazionale".
6 - COSSIGA: RIPRESA LA PERSECUZIONE GIUDIZIARIA SU BERLUSCONI
(Adnkronos) - ''Pur dovendo negli ultimi tempi a Silvio Berlusconi solo insulti da lui pronunziati od offese da lui fomentate, anche in commissione attraverso strapenzoli gia' soci della sinistra Dc, con minacce di incidere per ritorsione ad un voto nella retribuzione parlamentare!, deploro la ripresa della persecuzione giudiziaria nei suoi confronti e trovo di pessimo gusto, e certo per iniziativa di avvocati dello Stato in fregola di compiacere il vincitore!, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri si sia costituita parte civile nel processo cosi' detto ''Mills'', subito dopo la sconfitta elettorale dell'imputato, gia' presidente del Consiglio dei ministri''. E' quanto si legge in una nota del Presidente Emerito della Repubblica Sen. Francesco Cossiga.
7 - CONTI PUBBLICI: TREMONTI, PROBLEMI GROSSI? NO, GOVERNO PICCOLO
(Adnkronos) - ''Ancora ieri su 'Le Figaro' il commissario Almunia ha dichiarato fiducia nella Finanziaria 2006 dell'Italia, nella sua realizzabilita' e nella sua efficacia''. Lo ricorda al 'Giornale' l'ex ministro dell'Economia Giulio Tremonti che aggiunge: ''resto convinto, con buon fondamento, della possibilita' di centrare l'obiettivo del 3,8% combinando rigore e ripresa''.
Secondo Tremonti, ''Non c'e' un rischio di deficit nella finanziaria. Se c'e' un rischio sui conti pubblici e' un rischio costituito dal governo stesso, deciso di giorno al rigore e di notte al lassismo. Il rischio -dice- sta nella decisione di non voler applicare una parte della finanziaria''.
''Vedo una criticita', una non facilmente comprensibile asimmetria tra comunicazione e azione'', dice poi Tremonti al 'Giornale' riguardo all'azione annunciata dal governo. ''La comunicazione e' drammatica -commenta- Dagli scenari ante-euro alla fine di tutte le opere pubbliche. Se la situazione reale corrispondesse davvero alla comunicazione politica -prosegue l'ex ministro dell'Economia- l'azione dovrebbe essere immediata e drammatica''.
''Oggettivamente non e' cosi' -afferma Tremonti- il problema e' solo quello di eliminare i rischi che il governo ha causato a se stesso. I problemi ci sono e ci saranno, come e' chiaro a tutti anche nel 2007, ma sono gestibili. Non e' che i problemi sono grossi -dice- e' il governo che e' piccolo''.
8 - NAPOLITANO, DONNE COME IOTTI ESEMPIO PER LA SOCIETA'
(Agi) - Nilde Iotti, un esempio per le donne italiane. Lo ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai giornalisti, in risposta alla domanda sul ruolo delle donne nella societa', a margine della cerimonia dedicata a Nilde Iotti, nel sessantesimo anniversario del riconoscimento del diritto di voto alle donne, a palazzo Montecitorio: "Ha detto bene una giovane donna, la deputata Tonini - ha rilevato Napolitano - la risposta sta in quello che hanno fatto le donne delle precedenti generazioni, a cominciare da Nilde Iotti".
9 - PD: FASSINO, NON SI FA GUARDANDO IN CAGNESCO I DS
(Agi) - "Quando ho chiesto di aprire subito un cantiere si è detto che ero impaziente, ora mi accusano di voler rallentare. La prospettiva è chiara: l'Ulivo soggetto politico. Abbiamo fatto vivere questa novità tra stop and go, ora dobbiamo andare avanti in tempi rapidi". A sottolinearlo e' il segretario dei ds Piero Fassino che, in una intervista che andra' in edicola domani su l'Espresso, su una cosa non sembra nutrire dubbi: "chi pensa di fare il Partito democratico guardando in cagnesco i Ds si condanna alla velleità, senza i Ds il nuovo partito non nasce chiaro?". Il leader della Quercia torna a ripetere la necessita' di dare "basi culturali al progetto" aprendo "una riflessione sull'Italia, sulla sua collocazione internazionale, e poi attivare una larga partecipazione" dal momento che la somma tra Ds e Margherita "da sola non basta" e quindi "occorre coinvolgere la società". Per questo Fassino rilancia la proposta operativa con la nascita "un comitato nazionale" e poi anche di "comitati locali che si misurino sulla carta fondativa, lo statuto, la forma di adesione, e poi serve una scadenza: non possiamo darci tempi biblici".
10 - DE GREGORIO: DI PIETRO, ELETTO PER CONVENIENZA MA SARA' LEALE
(Agi) - "Oggi sono in imbarazzo a scrivere questa lettera. Il senatore De Gregorio si e' fatto eleggere Presidente della Commissione Difesa del Senato con i voti della Cdl. Lo ha fatto, lui dice, per motivi patriottici. Io non lo credo. Lo ha fatto perche' gli e' convenuto". All'indomani dell'elezione di Sergio De Gregorio, senatore dell'Italia dei Valori, a presidente della commissione Difesa di palazzo Madama, grazie anche ai voti dell'opposizione, il ministro delle Infrastrutture e leader dell'Idv Antonio Di Pietro sceglie il suo sito internet per spiegare qual e' la sua posizione e il suo stato d'animo. "Qualcuno ha scritto che dovrei scegliermi meglio i compagni di viaggio - prosegue l'ex pm - Puo' essere che abbia ragione, ma voglio sottolineare che l'Italia dei Valori e' l'unico, unico partito che al suo interno non accetta deputati e senatori con condanne definitive e che si batte perche' questa sia la prassi nei due rami del Parlamento. Per quanto concerne De Gregorio, ha sbagliato - ribadisce Di Pietro - ha ammesso di aver sbagliato, ma la maggioranza dell'Unione al Senato e' di due voti. Si vuole paralizzare il Paese, ritornare alle urne, per una presidenza di commissione espellendo De Gregorio dal partito e quindi dalla coalizione?". Ebbene, confessa Di Pietro, "io non me la sento, per rispetto delle emergenze che questo Paese deve gestire in questo momento". Quindi, il ministro e leader dell'Idv getta acqua sul fuoco delle polemiche: "De Gregorio mi ha dato ampie rassicurazioni, che spero vorra' mantenere, di una condotta futura leale come senatore e come presidente della commissione Difesa nei confronti dell'Unione e a questo - conclude - per il momento voglio attenermi".
11 - IRAQ: RUMSFELD, RITIRO ITALIA NON AVRA' IMPATTO SU COALIZIONE
(Agi) - Il ritiro delle forze italiane dall'Iraq non avra' impatto sulla coalizione che portera' avanti il suo sforzo. Parola del segretario di stato alla difesa Donald Rumsfeld. A precisa domanda al termine della riunione dei ministri della difesa della Nato ha cosi' risposto: "Si', ne ho parlato con il ministro della difesa Arturo Parisi. Il ritiro non avra' un impatto significativo sul lavoro della coalizione. Abbiamo uno sforzo da fare e lo porteremo avanti. Ciascuno - ha proseguito Rumsfeld - deve fare i conti in relazione alle necessita' del suo paese. Ci saranno altri aggiustamenti delle forze militari sul posto, anche da parte degli Stati Uniti".
Dagospia 08 Giugno 2006