ROMA PIANGE, E' MORTA RAFFAELLA ALIBRANDI - NAPOLITANO, 45 MINUTI CON BOSSI - MUSSI E D'ALEMA, LA TENAGLIA PISANO-NORMALISTA - BERSANI, ORA TOCCA ALL'ENERGIA - LA CHIESA NON CHIEDE PRIVILEGI SULL'ICI.
1 - La capitale politica ed economica (e non solo) è in lutto: è improvvisamente scomparsa Raffaella Alibrandi, amministratore delegato della Fiera di Roma. Per pochi mesi, per colpa di un infarto, non ha fatto in tempo a vedere completata l'opera alla quale stava lavorando, la nuova Fiera.
2 - (Agi) - Dopo aver incontrato il leader della Lega, Umberto Bossi, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lascia il palazzo della prefettura di Milano per recarsi alla Consob, dove in occasione della riunione annuale incontrerà i rappresentanti del mondo finanziario. Quello di oggi, durato circa 45 minuti, è stato il primo incontro tra Napolitano e Bossi, dopo l'elezione al Quirinale. Su quanto si sono detti al momento non trapelano indiscrezioni, ma certamente l'incontro ha importanti risvolti politici vista la diffidenza iniziale della Lega nei confronti del Presidente Napolitano. All'incontro ha partecipato anche l'ex ministro Roberto Maroni.
3 - Jena per La Stampa - Per trovare il vero segnale di discontinuità tra il decreto sull'Afghanistan di Prodi e quello di Berlusconi bisogna arrivare in fondo al testo, praticamente alla firma.
4 - Dopo essersi spaccato la schiena in campagna elettorale come vicepremier in pectore, al momento della vittoria gli hanno spiegato che per lui nel governo non c'era posto e che era meglio se fosse rimasto al partito a guidare l'approdo al Partito Democratico. Ora che prova a impegnarsi nella nascita di questa strano ogm politico, la tenaglia pisano-normalista di Fabio Mussi e Massimo D'Alema lo sta massacrando con minacce di scissioni e tanti saluti al Partito Democratico. Ora ci manca solo che al congresso straordinario oramai dietro alla porta gli scippino anche il partito per darlo a un qualche Nicola Zingaretti. Per favore, qualcuno salvi il compagno Piero Fassino.
5 - (Agi) - Sul fronte delle liberalizzazioni "adesso tocca ad altri". Lo ha annunciato il ministro per lo Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, sottolineando che "l'immobiliare e' andato fuori controllo" e aggiungendo che in alcuni campi, come l'energia, le telecomunicazioni, le banche, le assicurazioni, "bisogna dare un'occhiata", "ci sono dei sistemi d'impresa - ha spiegato - per cui i conti alla fine tornano sempre". Bersani, che parlava all'assemblea di Confesercenti, ha fatto anche riferimento agli ordini professionali, sottolineando che "dopo la riforma del 98, un giovane che vuole aprire un negozio lo apre. Allora perche' nelle altre professioni - si e' chiesto Bersani - i giovani devono mettersi in fila per andarsi ad infilare in un pertugio, in fondo al quale c'e' qualcuno che tiene le chiavi?".
6 - dal Corriere della Sera - Mentre «si torna a parlare di Ici per certi beni ecclesiastici» Avvenire, in un editoriale, ricordava ieri che «da parte della Chiesa non sono mai stati chiesti privilegi, e mai gliene sono stati fatti». Il breve testo, intitolato «Per giustizia, non privilegi» e pubblicato nella pagina dedicata al dibattito sulla manovra di politica economica, specificava che «la comunità cristiana chiede solo che gli enti non profit che sono al suo interno godano del medesimo trattamento di tutti gli altri».
7 - Il presidente emerito della Repubblica Franceco Cossiga ha presentato oggi un disegno di legge sulle "Norme sulla cittadinanza dei soggetti appartenenti all'ebraismo".
8 - Maurizio Crippa per Il Foglio - Fini: "E' ora di chiudere la Guantanamo delle libertà".
9 - (Agi) - Le liberalizzazioni e le privatizzazioni in Italia devono essere fatte. Ma non partendo "dall'anello più debole della catena", bensì andando ad intervenire sui grandi monopoli, come l'energia, le poste, le municipalizzate. E' questo il giudizio del presidente di An, Gianfranco Fini, sui provvedimenti economici varati dal governo venerdi' scorso. Per Fini, infatti, "è significativo che Prodi abbia iniziato le liberalizzazioni e privatizzazioni dall'anello più debole della catena. Significa non avere coraggio politico", perché il vero obiettivo devono essere le "liberalizzazioni dei grandi monopoli".
10 - Parole di Paolo Piccoli, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, pubblicate dal Corriere della Sera - L'unica vera lobby che conta in questo Paese è Confindustria, a casa del cui presidente, luogo di alto profilo istituzionale, sarebbero stati concordati dal ministro proponente provvedimenti che riguardano vitali settori della società italiana nemmeno consultati.
Dagospia 03 Luglio 2006
2 - (Agi) - Dopo aver incontrato il leader della Lega, Umberto Bossi, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, lascia il palazzo della prefettura di Milano per recarsi alla Consob, dove in occasione della riunione annuale incontrerà i rappresentanti del mondo finanziario. Quello di oggi, durato circa 45 minuti, è stato il primo incontro tra Napolitano e Bossi, dopo l'elezione al Quirinale. Su quanto si sono detti al momento non trapelano indiscrezioni, ma certamente l'incontro ha importanti risvolti politici vista la diffidenza iniziale della Lega nei confronti del Presidente Napolitano. All'incontro ha partecipato anche l'ex ministro Roberto Maroni.
3 - Jena per La Stampa - Per trovare il vero segnale di discontinuità tra il decreto sull'Afghanistan di Prodi e quello di Berlusconi bisogna arrivare in fondo al testo, praticamente alla firma.
4 - Dopo essersi spaccato la schiena in campagna elettorale come vicepremier in pectore, al momento della vittoria gli hanno spiegato che per lui nel governo non c'era posto e che era meglio se fosse rimasto al partito a guidare l'approdo al Partito Democratico. Ora che prova a impegnarsi nella nascita di questa strano ogm politico, la tenaglia pisano-normalista di Fabio Mussi e Massimo D'Alema lo sta massacrando con minacce di scissioni e tanti saluti al Partito Democratico. Ora ci manca solo che al congresso straordinario oramai dietro alla porta gli scippino anche il partito per darlo a un qualche Nicola Zingaretti. Per favore, qualcuno salvi il compagno Piero Fassino.
5 - (Agi) - Sul fronte delle liberalizzazioni "adesso tocca ad altri". Lo ha annunciato il ministro per lo Sviluppo Economico, Pier Luigi Bersani, sottolineando che "l'immobiliare e' andato fuori controllo" e aggiungendo che in alcuni campi, come l'energia, le telecomunicazioni, le banche, le assicurazioni, "bisogna dare un'occhiata", "ci sono dei sistemi d'impresa - ha spiegato - per cui i conti alla fine tornano sempre". Bersani, che parlava all'assemblea di Confesercenti, ha fatto anche riferimento agli ordini professionali, sottolineando che "dopo la riforma del 98, un giovane che vuole aprire un negozio lo apre. Allora perche' nelle altre professioni - si e' chiesto Bersani - i giovani devono mettersi in fila per andarsi ad infilare in un pertugio, in fondo al quale c'e' qualcuno che tiene le chiavi?".
6 - dal Corriere della Sera - Mentre «si torna a parlare di Ici per certi beni ecclesiastici» Avvenire, in un editoriale, ricordava ieri che «da parte della Chiesa non sono mai stati chiesti privilegi, e mai gliene sono stati fatti». Il breve testo, intitolato «Per giustizia, non privilegi» e pubblicato nella pagina dedicata al dibattito sulla manovra di politica economica, specificava che «la comunità cristiana chiede solo che gli enti non profit che sono al suo interno godano del medesimo trattamento di tutti gli altri».
7 - Il presidente emerito della Repubblica Franceco Cossiga ha presentato oggi un disegno di legge sulle "Norme sulla cittadinanza dei soggetti appartenenti all'ebraismo".
8 - Maurizio Crippa per Il Foglio - Fini: "E' ora di chiudere la Guantanamo delle libertà".
9 - (Agi) - Le liberalizzazioni e le privatizzazioni in Italia devono essere fatte. Ma non partendo "dall'anello più debole della catena", bensì andando ad intervenire sui grandi monopoli, come l'energia, le poste, le municipalizzate. E' questo il giudizio del presidente di An, Gianfranco Fini, sui provvedimenti economici varati dal governo venerdi' scorso. Per Fini, infatti, "è significativo che Prodi abbia iniziato le liberalizzazioni e privatizzazioni dall'anello più debole della catena. Significa non avere coraggio politico", perché il vero obiettivo devono essere le "liberalizzazioni dei grandi monopoli".
10 - Parole di Paolo Piccoli, presidente del Consiglio Nazionale del Notariato, pubblicate dal Corriere della Sera - L'unica vera lobby che conta in questo Paese è Confindustria, a casa del cui presidente, luogo di alto profilo istituzionale, sarebbero stati concordati dal ministro proponente provvedimenti che riguardano vitali settori della società italiana nemmeno consultati.
Dagospia 03 Luglio 2006