COSSIGA SALE SULLA BIGA E METTE IN RIGA IL CAVALIERE
IL TRAPPOLONE DI CIAMPI: ASSOLUZIONE AL PROCESSO SME IN CAMBIO DEL RITIRO DELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA - IL RUOLO DI BANCO DI ROMA E MPS
IL TRAPPOLONE DI CIAMPI: ASSOLUZIONE AL PROCESSO SME IN CAMBIO DEL RITIRO DELLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA - IL RUOLO DI BANCO DI ROMA E MPS
Articolo di Franco Mauri, alias Francesco Cossiga per Libero
Non è vero che i bambini siano buoni; spesso anzi più sono piccoli, più sono crudeli. Almeno io lo ero. Ricordo che tanti anni fa. gradii molto il regalo fattomi da un venditore di fiera. Era una piccola trappola per topi. Tanto mi piacque che, anche perché i topi nella casa dei miei nonni (uno è ancora in vita!) erano, e sono ancora oggi, così grossi che la trappolina era troppo piccola per essere utile, costrinsi un mio vecchio zio - crudele anche in non più tenera età! - a comperarmi un... "trappolone". Di tutto questo mi sono ricordato quando ho sentito alla radio il premier Berlusconi tessere le lodi sperticate dell'ex-capo ufficio della Banca Centrale, Carlo Azeglio Ciampi, e non per il suo costante sorriso, che l'avrebbe certo reso appetibile quale testimonial dalla multinazionale "Colgate" o per i suoi melensi discorsi che cercano di imitare l'atmosfera del libro "Cuore", ma, udite udite, per la sua imparzialità! II tutto era chiaramente contro il buon Oscar Luigi Scalfaro, "nemico" è vero del mio Maestro Cossiga, ma lui sì, "nemico" aperto, leale e coraggioso a differenza di Ciampi.
Ho sentito l'odore di quello stagionato pecorino sardo che usavo come esca del mio "trappolone" per acchiappare topi su cui, imitando il mio Maestro, facevo poi esperimenti con piccole sedie elettriche, già da Lui inventate e realizzate, ma che, molto meno perfette delle Sue, si limitavano a far il solletico al povero topo, mentre facevano saltare tutte le valvole dell'allora approssimativo impianto elettrico dell'abitazione dei miei nonni. Quando poi ho appreso che il premier era anche stato convinto a non presentare come governo le annunciale riforme sulla giustizia, ma solo a farle presentare quasi clandestinamente da alcuni ingenui deputati di Forza Italia (Maestro!, mi dia retta: non cada nel tranello, non si associ ad essi, tanto non se ne farà nulla), e poi per di più a richiedere alla Corte di Cassazione, insieme al suo amico e legale di certa condanna on. Cesare Previti, lo spostamento del giudizio sulla causa penale relativa all'affare Sme ad altra sede giudiziaria per "legittima suspicione" nei confronti del Tribunale di Milano, ho
sentito come lo scatto del mio antico trappolone; e mi è sembrato in un guizzo di fantasia turbata, di scorgere nel topino catturato le simpatiche fattezze del viso curato del Cavaliere, attirato in esso dall'odore di un qualche formaggio livornese, approvvigionato nella sua patria dall'ex-Capo Ufficio della Banca Centrale, dalla denominazione "non controllata" di: "Assoluzione"!
Ma forse hanno ragione quei giornalisti di sinistra che da mesi mi parlano, pregandomi di chiedere al mio Maestro una qualche conferma di una trama tessuta insieme dal!' "Eminenza Azzurrina" di Palazzo Chigi e cioè Gianni Letta, e dal "Flauto Magico" del Quirinale e cioè Gaetano Gifuni, per ottenere dalla "magistratura militante" un'assoluzione per il Cavaliere o per il momento, almeno una dilazione del giudizio che dia una boccata di ossigeno al Cavaliere stesso e che soprattutto allontani dall'ex-Capo Ufficio l'onere insopportabile del coraggio che gli occorrerebbe per prendere delicate scelte in caso di condanna del premier.
"Assoluzione" o comunque "dilazione" verrebbero concesse in cambio del mantenimento dello status quo in materia di giustizia, alla faccia di Giuseppe Gargani e di Giuseppe Di Federico. autori delle riforme, e secondo i consigli più prudenti di uno dei più eminenti avvocati del Foro di Milano, l'onorevole Gaetano Pecorella, aggiuntosi da non molto a quella colossale impresa avente ormai carattere di una multinazionale, costituita dagli "Studi Associati per la Difesa di Berlusconi" (su bravo suggerimento dei democratici americani, questa ditta avrebbe offerto i suoi servigi al Vice-Presidente degli Stati Uniti nell'affare Enron per portarlo a sicura rovina). Uno status quo che verrebbe però condito da alcuni donativi sul piano delle carriere e delle retribuzioni...
Forse gli amici giornalisti di sinistra hanno ragione: ma come un uomo avveduto come il premier, che con le onde elettromagnetiche ha costruito un impero, può pensare che la Corte di Cassazione, sp.. .ani il Tempio di Mani Pulite accettando la richiesta di trasferimento di sede per un giudizio contro i "Cavaliere e soci"? Ci pensi Berlusconi. Pensa che osino tanto verso la sede giudiziaria di Milano e il Procuratore equestre che ha lanciato il grido di guerra: "Resistere-resistere-resistere!" risonante ormai dal Palavobis a piazza San Giovanni, accomunando dietro di sé i "No Global", terroristi e non terroristi, e i conservatori di Lamberto Dini, nonché l'Associazione Nazionale Magistrati (che ha ormai il suo leader morale e futuro presidente della Margherita in Scalfaro, fortemente e coraggiosamente rientrato nella politica attiva)?
E poi, ha pensato Silvio Berlusconi, anzi il Cav. del Lavoro Silvio Berlusconi che utile mai avrebbe da questo trasferimento? Un altro e diverso giudice non crede che sarebbe certamente costretto a ripercorrere la strada persecutoria dei "magistrati militanti" di Milano, per non dichiarare guerra al Palavobis a piazza S. Giovanni, all'Associazione Nazionale Magistrati. a Oscar Luigi Scalfaro e alle ali "militanti" e "corporative" della Magistratura italiana?
Il Cavaliere vuole davvero trattare? Anzitutto presenti in Parlamento, come governo, dure riforme in materia di Giustizia: ad esempio la separazione di carriere tra pubblico ministero e giudice, e la determinazione delle priorità nell'esercizio dell'azione penale da parte del Parlamento; avvii i lavori della Commissione d'inchiesta TeleKom-Serbia. spedendola al Quirinale a interrogare l'ex-Ministro del Tesoro, come fu fatto con il mio Maestro Cossiga sul caso Gladio, minacci di allertare sempre su questo caso il Tribunale dei Ministri (tre piccioni con una fava: Carlo Azeglio Ciampi, Lamberto Dini e Piero Fassino) e poi, ma solo poi, tratti.
Ed in più, annunzi che in caso di condanna egli si dimetterà e che la Casa delle Libertà non permetterà la formazione di alcun altro governo, costringendo così il presidente della Repubblica a sciogliere le Camere e a indire elezioni generali (sempre ben inteso che il Presidente Casini glielo permetta...), e poi, ma solo poi, tratti. Ma non si lasci attrarre dal profumo del formaggio livornese postogli sotto il naso dall'ex-Capo Ufficio e dal Flauto Magico del Quirinale, con la ingenua e benevola raccomandazione dell' "Eminenza Azzurrina".
Non si lasci insomma "acchiappare" dal "trappolone presidenziale", dal quale verrebbe trasferito, mi creda, ad una sedia elettrica molto più perfetta di quella che io inventai per i miei topolini.
P.S. Gli accordi tra Mediaset e il Banco di Roma per Telecinco servono ad attivare il canale Cesare Geronzi, Antonio Fazio, Carlo Azeglio Ciampi, Gianni Agnelli, Piero Fassino e Luciano Violante: ma non basta, occorre anche "agganciare" Bertinotti, Cossutta e Diliberto e a questo potrebbe servire l'ingegner De Bustis con il Monte dei Paschi di Siena e Unipol.
Dagospia.com 5 Marzo 2002
Non è vero che i bambini siano buoni; spesso anzi più sono piccoli, più sono crudeli. Almeno io lo ero. Ricordo che tanti anni fa. gradii molto il regalo fattomi da un venditore di fiera. Era una piccola trappola per topi. Tanto mi piacque che, anche perché i topi nella casa dei miei nonni (uno è ancora in vita!) erano, e sono ancora oggi, così grossi che la trappolina era troppo piccola per essere utile, costrinsi un mio vecchio zio - crudele anche in non più tenera età! - a comperarmi un... "trappolone". Di tutto questo mi sono ricordato quando ho sentito alla radio il premier Berlusconi tessere le lodi sperticate dell'ex-capo ufficio della Banca Centrale, Carlo Azeglio Ciampi, e non per il suo costante sorriso, che l'avrebbe certo reso appetibile quale testimonial dalla multinazionale "Colgate" o per i suoi melensi discorsi che cercano di imitare l'atmosfera del libro "Cuore", ma, udite udite, per la sua imparzialità! II tutto era chiaramente contro il buon Oscar Luigi Scalfaro, "nemico" è vero del mio Maestro Cossiga, ma lui sì, "nemico" aperto, leale e coraggioso a differenza di Ciampi.
Ho sentito l'odore di quello stagionato pecorino sardo che usavo come esca del mio "trappolone" per acchiappare topi su cui, imitando il mio Maestro, facevo poi esperimenti con piccole sedie elettriche, già da Lui inventate e realizzate, ma che, molto meno perfette delle Sue, si limitavano a far il solletico al povero topo, mentre facevano saltare tutte le valvole dell'allora approssimativo impianto elettrico dell'abitazione dei miei nonni. Quando poi ho appreso che il premier era anche stato convinto a non presentare come governo le annunciale riforme sulla giustizia, ma solo a farle presentare quasi clandestinamente da alcuni ingenui deputati di Forza Italia (Maestro!, mi dia retta: non cada nel tranello, non si associ ad essi, tanto non se ne farà nulla), e poi per di più a richiedere alla Corte di Cassazione, insieme al suo amico e legale di certa condanna on. Cesare Previti, lo spostamento del giudizio sulla causa penale relativa all'affare Sme ad altra sede giudiziaria per "legittima suspicione" nei confronti del Tribunale di Milano, ho
sentito come lo scatto del mio antico trappolone; e mi è sembrato in un guizzo di fantasia turbata, di scorgere nel topino catturato le simpatiche fattezze del viso curato del Cavaliere, attirato in esso dall'odore di un qualche formaggio livornese, approvvigionato nella sua patria dall'ex-Capo Ufficio della Banca Centrale, dalla denominazione "non controllata" di: "Assoluzione"!
Ma forse hanno ragione quei giornalisti di sinistra che da mesi mi parlano, pregandomi di chiedere al mio Maestro una qualche conferma di una trama tessuta insieme dal!' "Eminenza Azzurrina" di Palazzo Chigi e cioè Gianni Letta, e dal "Flauto Magico" del Quirinale e cioè Gaetano Gifuni, per ottenere dalla "magistratura militante" un'assoluzione per il Cavaliere o per il momento, almeno una dilazione del giudizio che dia una boccata di ossigeno al Cavaliere stesso e che soprattutto allontani dall'ex-Capo Ufficio l'onere insopportabile del coraggio che gli occorrerebbe per prendere delicate scelte in caso di condanna del premier.
"Assoluzione" o comunque "dilazione" verrebbero concesse in cambio del mantenimento dello status quo in materia di giustizia, alla faccia di Giuseppe Gargani e di Giuseppe Di Federico. autori delle riforme, e secondo i consigli più prudenti di uno dei più eminenti avvocati del Foro di Milano, l'onorevole Gaetano Pecorella, aggiuntosi da non molto a quella colossale impresa avente ormai carattere di una multinazionale, costituita dagli "Studi Associati per la Difesa di Berlusconi" (su bravo suggerimento dei democratici americani, questa ditta avrebbe offerto i suoi servigi al Vice-Presidente degli Stati Uniti nell'affare Enron per portarlo a sicura rovina). Uno status quo che verrebbe però condito da alcuni donativi sul piano delle carriere e delle retribuzioni...
Forse gli amici giornalisti di sinistra hanno ragione: ma come un uomo avveduto come il premier, che con le onde elettromagnetiche ha costruito un impero, può pensare che la Corte di Cassazione, sp.. .ani il Tempio di Mani Pulite accettando la richiesta di trasferimento di sede per un giudizio contro i "Cavaliere e soci"? Ci pensi Berlusconi. Pensa che osino tanto verso la sede giudiziaria di Milano e il Procuratore equestre che ha lanciato il grido di guerra: "Resistere-resistere-resistere!" risonante ormai dal Palavobis a piazza San Giovanni, accomunando dietro di sé i "No Global", terroristi e non terroristi, e i conservatori di Lamberto Dini, nonché l'Associazione Nazionale Magistrati (che ha ormai il suo leader morale e futuro presidente della Margherita in Scalfaro, fortemente e coraggiosamente rientrato nella politica attiva)?
E poi, ha pensato Silvio Berlusconi, anzi il Cav. del Lavoro Silvio Berlusconi che utile mai avrebbe da questo trasferimento? Un altro e diverso giudice non crede che sarebbe certamente costretto a ripercorrere la strada persecutoria dei "magistrati militanti" di Milano, per non dichiarare guerra al Palavobis a piazza S. Giovanni, all'Associazione Nazionale Magistrati. a Oscar Luigi Scalfaro e alle ali "militanti" e "corporative" della Magistratura italiana?
Il Cavaliere vuole davvero trattare? Anzitutto presenti in Parlamento, come governo, dure riforme in materia di Giustizia: ad esempio la separazione di carriere tra pubblico ministero e giudice, e la determinazione delle priorità nell'esercizio dell'azione penale da parte del Parlamento; avvii i lavori della Commissione d'inchiesta TeleKom-Serbia. spedendola al Quirinale a interrogare l'ex-Ministro del Tesoro, come fu fatto con il mio Maestro Cossiga sul caso Gladio, minacci di allertare sempre su questo caso il Tribunale dei Ministri (tre piccioni con una fava: Carlo Azeglio Ciampi, Lamberto Dini e Piero Fassino) e poi, ma solo poi, tratti.
Ed in più, annunzi che in caso di condanna egli si dimetterà e che la Casa delle Libertà non permetterà la formazione di alcun altro governo, costringendo così il presidente della Repubblica a sciogliere le Camere e a indire elezioni generali (sempre ben inteso che il Presidente Casini glielo permetta...), e poi, ma solo poi, tratti. Ma non si lasci attrarre dal profumo del formaggio livornese postogli sotto il naso dall'ex-Capo Ufficio e dal Flauto Magico del Quirinale, con la ingenua e benevola raccomandazione dell' "Eminenza Azzurrina".
Non si lasci insomma "acchiappare" dal "trappolone presidenziale", dal quale verrebbe trasferito, mi creda, ad una sedia elettrica molto più perfetta di quella che io inventai per i miei topolini.
P.S. Gli accordi tra Mediaset e il Banco di Roma per Telecinco servono ad attivare il canale Cesare Geronzi, Antonio Fazio, Carlo Azeglio Ciampi, Gianni Agnelli, Piero Fassino e Luciano Violante: ma non basta, occorre anche "agganciare" Bertinotti, Cossutta e Diliberto e a questo potrebbe servire l'ingegner De Bustis con il Monte dei Paschi di Siena e Unipol.
Dagospia.com 5 Marzo 2002