METTI UNA SERA A CENA GERONZI E ROMITI
(IN CASA DI PIERLUIGI CELLI)

Per la verità, i padroni di casa ce l'hanno messa tutta per tenere la cosa segreta, invitando lo "stretto necessario", evitando ospiti dalla lingua svalvolante, telefonando personalmente, ma la notizia è trapelata - in ritardo, è vero, ma è filtrata da quel mare di gole impiccione di cui è affollata la città di Roma.

Infatti, l'incontro è avvenuto giovedì scorso ed erano in sei alla ricerca di un tovagliolo intorno al desco: i padroni di casa Pierluigi e Marina Celli, Cesare Geronzi e signora, l'esperta d'arte Netta Vespignani (amica di Marina) che ha fatto da dama di compagnia a Cesare Romiti.

Per porre fine a certi equivoci, liti o "crisi", la sala da pranzo è sempre la migliore stanza di compensazione. Nella migliore tradizione italo-capitolina. Leo Longanesi diceva che "l'unità d'Italia è linguistica e culinaria". Ormai soltanto certe sapori da "Mezzogiorno di cuoco" ci tengono insieme. In secondo luogo, il mangiare insieme, in buona compagnia - l'agape, dicevano i greci -, il commangiare fa sì che tutto ciò che mangiando si lavora di denti e di lingua, sia sapido, ilare, festoso, invadente, estroso. Il cibo è un conforto, un calmante, un linguaggio. Ci serve per volerci bene (qualche volta per volerci male, quando esageriamo) e per farci volere bene dagli altri (quando li invitiamo a cena). Solo i Santi san mangiar solo, ma gli altri debbono accomodarsi alla tavola calda degli affetti. E poi, quello che pignatta in cucina Marina Celli si distingue dalla pura e semplice nutrizione.

Così i due Cesari d'Italia si sono attovagliati e hanno cordialmente chiacchierato di vacanze passate e ridacchiato di altre quisquilie e pinzillacchere. Sembrava quasi che nell'ultima settimana non fosse uscito sul "Corriere della Sera" quel famigerato articolo che annunciava la Banca di Roma sotto inchiesta. Era giovedì ed avevano con sé la copia staffetta dell'"Espresso" che notificava la "guerra" dei due Cesari. Invece, tutto è filato liscio come l'olio. Chissà, la cena "chez Celli" stava lì a ratificare un chiarimento avvenuto nelle ore precedenti. E poi, ci sono altri problemi da sbrogliare, come la privatizzazione della Rai - l'Rcs di Romiti possiede un 5 per cento dei canali satellitari di Rai-Sat.

Al di là dei soliti convenevoli istituzionali, la conoscenza tra Celli e Geronzi porta invece una data fresca: Premio Ischia, estate 2000. Là dove Dagospia rivelò l'apparire della strana coppia Romiti-Boccassini, Celli e Geronzi approfittarono del dinner-party (c'è sempre il cibo in mezzo) per conoscersi meglio. Rispettando le tradizioni del territorio campano, il presidente della Banca di Roma regalò al direttore generale della Rai un cornetto di corallo - che Celli ha smarrito chissà dove. E giovedì scorso Geronzi ha pensato bene, vista l'aria politica che tira in Rai, di regalargli un altro cornettone porta-fortuna e anti-malocchio.

(Copyright Dagospia.com 11-10-2000)