MONTEZEMOLO: TRONCHETTI E' UN MIO AMICO, E' UNA PERSONA PERBENE, E' PARTE LESA - LA FIAT USCIRA' DA MEDIOBANCA - ARRESTATO CETTI SERBELLONI - GHOSN (RENAULT-NISSAN): PRONTI A LANCIARE LA SFIDA A FIAT - CAPITALIA: SPUNTA AXA CON OLTRE 1%.

1 - MONTEZEMOLO: TRONCHETTI E' PARTE LESA.
(Il Sole 24 Ore Radiocor)
- "Io non entro mai nelle vicende delle singole aziende, voglio solo dire che Marco Tronchetti Provera e' un mio amico, e' una persona perbene, e' un vicepresidente di Confindustria e mi sembra che in questa vicenda sia parte lesa". Lo ha dichiarato Luca di Montezemolo, presidente di Confindustria, interpellato sulla vicenda Telecom con riferimento alla partita delle intercettazioni

2 - MONTEZEMOLO: CONFERMO CHE LA FIAT USCIRA' DA MEDIOBANCA.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - "E' stato molto chiaro su questo Sergio Marchionne dopo l'ultimo consiglio di amministrazione e non devo fare altro che confermare quanto detto da lui, cioe' si'". Cosi' il presidente della Fiat, Luca di Montezemolo ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano se Fiat uscira' da Mediobanca.

3 - MONTEZEMOLO: SULLE PENSIONI SOTTOSCRIVO QUANTO HA DETTO DRAGHI.
(ANSA) - ''Per quanto riguarda il grande tema delle pensioni, credo che quanto ha affermato Draghi sia assolutamente condivisibile. Non credo che ci sia da aggiungere altro''. Lo ha ribadito il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. In occasione del Forex che si e' svolto a Torino il governatore aveva affermato che sulla previdenza ''occorre uno sforzo di consapevolezza collettiva'' simile a quello messo in campo con la cancellazione della scala mobile e con gli accordi del 1992-93.(

4 - ARRESTATO CETTI SERBELLONI, FRODE FISCALE PER 1 MLD EURO.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - E' Alberico Cetti Serbelloni l'imprenditore milanese arrestato questa mattina dalla guardia di finanza con l'accusa di avere organizzato una frode fiscale ai danni dell'erario pari a oltre 1 miliardo di euro. L'operazione delle fiamme gialle ha portato a anche a quattro perquisizioni domiciliari nei confronti di altre due persone mentre altre sei sono state iscritte nel registro degli indagati.

5 - GHOSN (RENAULT-NISSAN): PRONTI A LANCIARE LA SFIDA A FIAT.
(Adnkronos) - ''In Europa c'e' spazio per tutti: non e' inevitabile che qualcuno dei grandi costruttori sparisca, Certo non tutti avranno lo spazio che sperano: fra tre o quattro anni qualcuno restera' deluso''. E' quanto afferma l'amministratore delegato di Renault Nissan, Carlos Ghosn, in una intervista al 'Sole 24 Ore' rispondendo ad una domanda sulla ripresa della Fiat. Per quanto riguarda la rottura con Gm dell'anno scorso, Ghosn conferma che ''non prenderemo nessuna nuova iniziativa finche' non saremo tranquilli su performance e crescita''. E sottolinea che nel 2006, che ha visto un calo di vendite di auto Renault in Europa del 4%, Renault ''e' stata penalizzata anche dallo spostamento dei consumatori verso auto piu' piccole ed economiche'' tendenza che proseguira' ''nei prossimi anni''.

6 - ENI: BUSINESS DEL GAS LA METTE AL RIPARO DA CALO PETROLIO.
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Il business del gas sta mettendo Eni al riparo dal calo del prezzo del petrolio, i cui effetti si sono invece fatti sentire sui conti di concorrenti come Chevron ed Exxon. Lo scrive il Wall Street Journal in un articolo in prima pagina in cui ricorda che il gruppo italiano e' l'unico tra i big internazionali del petrolio ad avere un solido business nel settore del gas che rappresenta una sorta di "polizza assicurativa" rispetto alle oscillazioni del greggio. Il quotidiano finanziario americano sottolinea che da agosto ad oggi il prezzo dell'oro nero e' sceso del 26%, l'indice Dow Jones delle societa' energetiche e' calato dell'1,8%, mentre il valore di Eni in Borsa e' cresciuto del 3,4%. Il Wall Street Journal ricorda poi che in campo petrolifero il gruppo non e' "esente da rischi", come i ritardi in Kazakhstan e una percentuale piu' bassa dei profitti operativi generati dalla raffinazione rispetto ai concorrenti dimostrano. Allo stesso tempo, pero', cio' e' controbilanciato dal valore del settore gas che aumentera' anche in ragione dell'aumento di energia elettrica prodotta in questo modo. Le vendite di gas sono stimate crescere in Europa, scrive ancora il quotidiano, a 700 miliardi di metri cubi entro il 2020 dagli oltre 500 miliardi attuali. Il giornale ricorda infine l'accordo con Gazprom e il fatto che Eni, in un contesto in cui le importazioni europee di gas raddoppieranno nei prossimi 12 anni, detenga molte infrastrutture di trasporto che registreranno percio' una domanda crescente.



7 - CAPITALIA: SPUNTA AXA CON OLTRE 1%; NO COMMENT DA PARIGI
(AGI) - Potrebbe esserci anche Axa in Capitalia. Lo scrive stamane 'La Stampa' che, sulla base di fonti finanziarie, spiega che il colosso dell'assicurazione francese potrebbe detenere una quota superiore dell'1% (al di sotto di quel tetto del 2% che obbliga a dichiararsi alla Consob) del capitale della banca italiana. 'No comment' della compagnia assicuratrice francese, la portavoce, Clara Rodrigo, ha spiegato che la 'policy' del gruppo e' quella di "non commentare su partecipazioni che rientrano nel quadro di una normale gestione degli attivi della compagnia".

8 - CAPITALIA: AXA CONFERMA, ABBIAMO PARTECIPAZIONE FINANZIARIA
(ANSA) - ''Rientra nelle nostre numerose partecipazioni a carattere esclusivamente finanziario''. Cosi' una portavoce di Axa conferma il possesso di una quota superiore all'1% (e inferiore al 2%) in Capitalia, anticipata oggi dalla Stampa, aggiungendo: ''non facciamo mai commenti sulle nostre partecipazioni finanziarie''

9 - ENEL: NOTIZIE SU SCALATA IBERDROLA "PRIVE DI FONDAMENTO".
(AGI) -Le notizie rigurdo a un possibile interesse dell'Enel sulla utility spagnola Iberdrola sono "prive di alcun fondamento". Lo precisa stamane la societa' con riferimento alla notizia pubblicata da "Finanza e Mercati" secondo cui il gruppo di Fulvio Conti avrebbe gia' a disposizione delle linee di credito necessarie per scalare la societa' spagnola dalla capitalizzazione di 31,49 miliardi.

10 - MARZOTTO:TRASFERITO 8,5% DA CANOVA A ANDREA DONA' DALLE ROSE
(ANSA)
- Canova Partecipazioni ha trasferito ai blocchi, a favore di Andrea Dona' dalle Rose & C., 6.075.929 azioni ordinarie Marzotto, pari all'8,592% del capitale ordinario della societa'. Lo si legge in una nota della stessa Canova, in base alla quale il corrispettivo pattuito tra le parti e' pari a 3,47 euro per azione e, quindi, ad una cifra complessiva pari a 21.083.474 euro. Della vendita - si legge ancora - non fanno parte le ulteriori 1.000.000 azioni ordinarie Marzotto pari all'1,41% del capitale sociale detenute da Canova Partecipazioni. Le quote di Canova Partecipazioni - cui fanno capo direttamente e indirettamente, partecipazioni in Valentino Fashion Group e Jolly Hotels - sono suddivise tra Finanziaria Canova (49,80% del capitale), Antonio Favrin, attraverso la Faber Finanziaria (39,79%) e Dario Segre, attraverso Machi (10,41%).(

11 - ILLARIONOV: ORA LA RUSSIA E' UNO STATO CORPORATION.
(Adnkronos) - "Mi attendevo quanto e' accaduto. E' possibile che Mikhail Khodorkovskij resti in carcere per sempre". Lo ha dichiarato l'ex consulente economico di Putin oggi consulente della Cato Foundation di Washington, Andrei Illarionov, in un'intervista al quotidiano 'Il Sole 24 ore' in riferimento alle nuove imputazioni contro l'ex signor Yukos, ovvero Khodorkovsky, colui che ha messo in piedi il piu' grande conglomerato petrolifero russo approfittando dello sbando del Paese. "Khodorkovsky - ha specificato Illarionov- ha preso quello che le persone al potere gli hanno dato e se lo ha preso a una frazione del valore non e' colpa sua. Se anche si ipotizzasse una revisione di quelle operazioni, bisognerebbe farne una uguale per tutti. Quanti hanno messo mano sugli assetti nazionali? Tanti pero' paga solo Khodorkovsky, perche' nei suoi confronti si esprime una volonta' politica. Se poi le intese per Sakhalin non erano un buon affare per lo Stato, e posso essere d'accordo, non andavano sottoscritte. Ma quando un contratto e' ratificato deve essere applicato. Se non lo rispetta lo stato nessuno lo rispettera' piu'. Non e' vero che era stato concluso in un momento di debolezza della Russia. La forza di un Paese sta nel mantenere i patti non nel romperli: solo uno Stato debole fa a pezzi gli accordi". " Quanto accade oggi - ha continuato il consulente della Cato - con gli omicidi della giornalista Anna Polytkovskaya, del banchiere centrale Andrei Kozlov e di molti altri e' la conferma della fragilita' dello Stato. Le istituzioni sono state piegate dall'affermarsi della Corporation, padrona di tutti gli snodi della vita pubblica. E la teoria che io definisco Nashism, la difesa e la protezione di chi sta con noi. E' il principio base del concetto di Stato Corporazione che terrorizza la massima disuguaglianza dei cittadini davanti alla giustizia, davanti a tutte le istituzioni. Significa impadronirsi degli elementi alla base dello Stato di diritto e gestirli nel modo piu' conveniente". "Ci sono due scuole di pensiero sulle origini dell'attuale deriva russa - Ha evidenziato - La prima teorizza che fu tutto pianificato dall'inizio, progettato a freddo dagli apparati della sicurezza. La seconda scuola suggerisce, invece, che la corporatizzazione dello Stato si sia sviluppata dopo il 2003, sull'onda del caso Khodorkovsky, per poi letteralmente esplodere con la rivoluzione arancione dell'Ucraina. Entrambe teorie hanno buone motivazioni e punti di incontro".
"Il cosiddetto western world non ha fatto niente per fermare l'involuzione russa. Un esempio per tutti? Il si' all'adesione della Wto da parte di Usa e Ue e' arrivato mentre Mosca esercitava fortissime pressioni commerciali sulla georgia. Quale segnale piu' evidente alla Corporation? E' come dire 'siete liberi di agire' ".

12 - PIZZETTI: DANNO GRAVE SE GLI USA SPIANO LE BANCHE UE.
(Adnkronos)
- "C'e' indubbiamente da essere preoccupati. Si assiste, da anni, al trasferimento di tutte quelle delicate informazioni di natura finanziaria alle autorita' americane senza aver mai avuto contezza sul loro utilizzato. C'e' un 'mirror', uno specchio, che prende le informazioni e le trasmette al Tesoro Usa senza alcuna garanzia. Siamo molto preoccupati perche' nessun dato puo' essere maneggiato senza il consenso del cliente. invece, il consenso non e' mai stato chiesto". Lo ha dichiarato Francesco Pizzetti, costituzionalista piemontese e garante italiano per la protezione dei dati personali, in un'intervista a "l'Unita'". "E' vero quei dati sono acquisiti direttamente dalle autorita' americane sulla base di una legislazione vincolante per la lotta al terrorismo - ha aggiunto Pizzetti - ma ripeto: gli europei non hanno la benche' minima conoscenza dell'uso che di questi dati viene fatto.La sicurezza, non v'e' dubbio, e' un valore condiviso ma non e' questo il modo con cui questo valore puo' essere tutelato".
Se i dati, illegalmente assunti possano servire allo spionaggio industriale, Pizzetti ha risposto:"Non lo so. Quale che sia il fine, questo sistema consente di verificare i trasferimenti di somme di denaro da una parte all'altra del mondo, da parte di un soggetto all'altro, e si puo' ricavare una mappatura rilevantissima dei comportamenti. Un'ipotesi per tutte: si puo' verificare verso quale fetta di mercato una determinata societa' e' orientata a operare, quale politica industriale".


Dagospia 09 Febbraio 2007