LA STARLET DEL PARTY SULLO YACHT: "LA COCA, IL VIDEO E IL POLITICO, DIRÒ TUTTO"
DE MICHELIS: "SIRCANA? RICATTO POLITICO" - ARRIVA A POTENZA ANCHE RAOUL BOVA
E WOODCOCK VOLEVA SENTIRE BERLUSCONI SUL CASO DELLE FOTOGRAFIE A BARBARA



1 - "ERAVAMO IN SETTE, ANCHE UN TRANS"
Fabrizio Caccia e Giusi Fasano per il Corriere della Sera


Si chiama L.V. ha poco più di 30 anni ed è così bella che al cinema, nelle scene di nudo, ha fatto spesso la controfigura di un'attrice italiana famosa in tutto il mondo. È lei la ragazza della crociera. La ragazza del video. Dice: «Ma certo che sono pronta. Se gli inquirenti me lo chiederanno, dirò tutto di quella serata sullo yacht. Che c'è di male?». Quella sera d'estate, in barca al largo di Capri, erano in sette: «C'ero io, altre due ragazze, un trans, un ricco americano, un napoletano che si faceva chiamare l'Ingegnere. Epoi, sì, lui. L'uomo politico... ». Serata allegra. Ostriche e champagne. Musica e magia. Qualcuno a un certo punto sulla barca sniffò della coca. Il divertimento, però, è finito quando, a dicembre scorso, è scoppiata in tutto il suo fragore Vallettopoli. L'inchiesta di Henry John Woodcock a Potenza. Foto-ricatti e tranelli.

E il vippaio cominciò a tremare. L.V. qualche giorno dopo fu contattata da una persona, «uno del giro» a Roma. «Mi disse: vedrai che adesso i giudici chiameranno anche te, ricordi quella sera sullo yacht? Stai attenta, guarda che ti sputtani...». Ma lei in fondo era tranquilla: di che mai si sarebbe dovuta vergognare? Una gita in barca non è mica un reato. Quello del «giro», però, aggiunse un particolare che le fece di colpo gelare il sangue: «Bada, c'è un video, si vede tutto quello che avete fatto». Dettaglio inquietante. Ma esisterà davvero quel video? E a cosa mai sarà servito? Per prendere di mira l'uomo politico? È questo che dovranno capire ora gli inquirenti. L'interrogatorio di L.V., programmato per la giornata di ieri, è stato rinviato «per cause logistiche»: l'assenza di Woodcock da Potenza, probabilmente. Così l'attrice è ripartita per Roma: «Questa vicenda, vi assicuro, è stancante. Già, sono tanto stanca. Quindi scusatemi...».

IL PM - Woodcock a Potenza tornerà stasera. E domani in procura sarà una giornata quasi indimenticabile. Riprendono gli interrogatori e avvocati e impiegati del tribunale si stanno già passando la voce: una parata di vip s'appresta a sfilare. Oltre agli annunciati Diego Della Valle e Nina Moric, sono due le sorprese dell'ultima ora: Fernanda Lessa (indagata per favoreggiamento) e addirittura Raoul Bova, il bello del cinema e della televisione protagonista dell'ultimo «Nassiriya» su Canale 5. Non si sa, al momento, perché l'abbiano chiamato.

Magari il suo nome è stato trovato tra quelli dell'archivio segreto di Fabrizio Corona. Magari c'era un progetto di estorsione anche su di lui. Fernanda Lessa, ex fidanzata di Bobo Vieri e naufraga avvenentissima sull'Isola dei Famosi, è accusata invece di aver spifferato tutto a un amico, mettendolo in guardia, dopo essere stata interrogata dal pm sul giro di cocaina nei locali notturni di Milano. Per ciò che riguarda Diego Della Valle, a dire il vero, ieri l'imprenditore ha già spiegato tutto sui giornali: «Le foto oggetto di attenzione della stampa sono state regolarmente pagate e ritirate per proteggere la privacy» dei suoi ospiti e «non contengono nulla di offensivo» e tanto meno di «illecito». Gli scatti rubati dai paparazzi si riferiscono a una crociera dell'estate scorsa.

LA MOGLIE - Nina Moric, infine, è la moglie di Fabrizio Corona. Accompagnata dal suo avvocato, Anna Maria Bernardini De Pace, dovrà chiarire parecchie cose: è indagata, infatti, per riciclaggio e gli inquirenti sospettano che abbia aiutato il marito a trasferire i soldi dei presunti guadagni illeciti in una banca svizzera. Viaggiando di notte in due fino a Lugano.



2 - DE MICHELIS: "SIRCANA? UNA SORTA DI RICATTO POLITICO"
Corriere della Sera -
«Una sorta di logica del ricatto politico che rappresenta una degenerazione del confronto politico corretto». Lo ha detto a Isernia il segretario del Nuovo Psi, Gianni De Michelis, in merito alla vicenda della pubblicazione delle foto di Silvio Sircana. «La discussione - ha precisato - mi pare superata. La sensazione che si ha è una sorta di logica del ricatto politico che rappresenta una degenerazione del confronto politico corretto che deve avvenire, invece, sulle idee, sulle proposte, sui progetti».

3 - E WOODCOCK VOLEVA SENTIRE BERLUSCONI SUL CASO DELLE FOTO A BARBARA
Giusi Fasano per il Corriere della Sera

Alla fine si è convinto. «Dottò» gli ha ripetuto uno degli inquirenti che lavora al suo fianco «ma è proprio sicuro di voler sentire il Cavaliere? Abbiamo già tutte le conferme che vogliamo. Forse non serve scomodare anche lui».
John Woodcock ci ha riflettuto ancora un po' e ha deciso che sì, in effetti si poteva pure fare a meno di mettere a verbale le dichiarazioni di Silvio Berlusconi. Fino a quel momento però il nome dell'ex presidente del Consiglio era nell'elenco delle persone da sentire come vittime della «societas sceleris» capeggiata da Fabrizio Corona.

Woodcock voleva che fosse proprio Berlusconi a raccontare dei 20 mila euro pagati a Corona per ritirare dalla «piazza» mediatica le fotografie di sua figlia Barbara in compagnia di un ragazzo, all'uscita della discoteca Hollywood di Milano. E l'aveva detto ai suoi, il pubblico ministero: «Il Cavaliere è da sentire come parte lesa». I più maligni non avevano perso l'occasione per diffondere un commentare velenoso, «è un modo per far sfilare i potenti nel suo ufficio davanti alle telecamere». Ma il pm anglonapoletano non è tipo da far caso a pettegolezzi e commenti. «Quel che conta sono i fatti» va ripetendo ai suoi uomini.

L'ex presidente del Consiglio era stato vittima di un'estorsione, quindi era un testimone da sentire, punto e basta: questo continuava a dire Woodcock. E soltanto quando sul suo tavolo ci sono stati i riscontri sufficienti per provare quell'estorsione anche senza la testimonianza di Berlusconi, il pubblico ministero anglo-napoletano ha abbandonato l'idea. «D'accordo, si può farne a meno».
Nel frattempo erano stati ricostruiti in dettaglio i passaggi della «solita subdola e insidiosa trattativa » di Corona (come la definisce il gip Alberto Iannuzzi nell'ordinanza) per ottenere i 20 mila euro.

A fine novembre del 2006 il re dei paparazzi contattò Matilde Rosa Simonetto, curatrice dell'immagine della famiglia Berlusconi, e le disse che aveva fotografie «compromettenti» di Barbara. Disse che la figlia dell'ex premier era stata ritratta «insieme con questo ragazzo alto con la camicia azzurra. Sono un po' allegrotti, barcollano, si baciano appassionatamente e lui le tocca il sedere».

Corona, scrive il giudice per le indagini preliminari, «utilizzò il suo solito cliché operativo». Insomma: soldi in cambio delle immagini. Ventimila euro, appunto. Che alla fine la famiglia Berlusconi pagò. Nei giorni scorsi, dopo i provvedimenti contro Fabrizio Corona, Lele Mora e gli altri personaggi coinvolti, Barbara Berlusconi ha confermato pubblicamente (davanti al pm Woodcock lo fece l'11 novembre dell'anno scorso): «È vero, abbiamo comprato quelle fotografie. Ma non erano scandalose. Soltanto brutte».


Dagospia 25 Marzo 2007