LA VERA STORIA DELLA FUGA DI BIN LADEN - SCACCO PER USA ARMY: ERA A TORA BORA E NOI NON L'ABBIAMO PRESO
La fonte è il Washington Post, la notizia è che l'amministrazione Bush è ormai certa che l'esercito americano si è lasciato sfuggire Bin Laden durante la battaglia di Tora Bora lo scorso dicembre. Secondo gli analisti, è quasi certo che lo sceicco fosse tra le montagne di Tora Bora durante gli attacchi, ma è altrettanto certo che sia riuscito a fuggire entro i primi dieci giorni di dicembre. Secondo ambienti vicini al Presidente, questo viene ritenuto il peggior errore della campagna afgana e di tutta la lotta contro il terrorismo iniziata dopo l'undici settembre.
Il maggior responsabile della debacle sembra essere proprio il generale Tommy R. Franks, il comandante delle operazioni, che si sarebbe fidato troppo degli alleati afgani ai quali avrebbe affidato il grosso della battaglia. Alleati che avrebbero finito col rivelarsi poco decisi, corrotti e in alcuni casi colpevoli della fuga di molti terroristi presenti tra le montagne. Franks non si sarebbe accorto in tempo di come andavano le cose perché guidava le operazioni da Tampa, in Florida e sul campo di battaglia non c'era nessun americano col grado maggiore di tenente colonnello. Non sarebbe un caso che per le battaglie successive, Franks abbia deciso di usare in prima linea molti più soldati americani, ma ormai la frittata era fatta. Inutile dire che il Generale dissente da questa lettura dei fatti. Sostenendo l'impossibilità di lasciar fuori dal gioco gli afgani: "all'epoca i nostri rapporti con gli afgani del sud erano molto diversi e non potevamo prescindere dal rapporto privilegiato con l'Alleanza del Nord."
L'unico dubbio da parte di un minoranza all'interno dell'amministrazione Bush è che esiste ancora la possibilità che Bin Laden non sia sopravvissuto ai bombardamenti ma non esistono prove che lo confermino. Se non il fatto che si sa che è molto malato e che da oltre quattro mesi non esistono evidenti tracce della sua esistenza.
Vedremo se Franks sarà costretto ad ammettere le sue colpe e a lasciare l'incarico.
Dagospia.com 17 Aprile 2002
Il maggior responsabile della debacle sembra essere proprio il generale Tommy R. Franks, il comandante delle operazioni, che si sarebbe fidato troppo degli alleati afgani ai quali avrebbe affidato il grosso della battaglia. Alleati che avrebbero finito col rivelarsi poco decisi, corrotti e in alcuni casi colpevoli della fuga di molti terroristi presenti tra le montagne. Franks non si sarebbe accorto in tempo di come andavano le cose perché guidava le operazioni da Tampa, in Florida e sul campo di battaglia non c'era nessun americano col grado maggiore di tenente colonnello. Non sarebbe un caso che per le battaglie successive, Franks abbia deciso di usare in prima linea molti più soldati americani, ma ormai la frittata era fatta. Inutile dire che il Generale dissente da questa lettura dei fatti. Sostenendo l'impossibilità di lasciar fuori dal gioco gli afgani: "all'epoca i nostri rapporti con gli afgani del sud erano molto diversi e non potevamo prescindere dal rapporto privilegiato con l'Alleanza del Nord."
L'unico dubbio da parte di un minoranza all'interno dell'amministrazione Bush è che esiste ancora la possibilità che Bin Laden non sia sopravvissuto ai bombardamenti ma non esistono prove che lo confermino. Se non il fatto che si sa che è molto malato e che da oltre quattro mesi non esistono evidenti tracce della sua esistenza.
Vedremo se Franks sarà costretto ad ammettere le sue colpe e a lasciare l'incarico.
Dagospia.com 17 Aprile 2002