PECORARO'S VERSION: IL MINISTRO DELL'AMBIENTE CAMBIA A SECONDA DEL GIORNALE CON CUI PARLA - IERI, FA BRILLARE L'ECOMOSTRO CON 200 MILA EURO - OGGI FA BRILLARE IL POVERO BASSOLINO, SPUTTANATO SU TUTTI I QUOTIDIANI PER IL RINVIO A GIUDIZIO...

La stampa locale riserva sempre sorprese, perché al riparo dai padiglioni auricolari dei giornalisti da Transatlantico i politici cambiano versione alle proprie parole, dicono il contrario di quello che sostengono normalmente, rivoltano la frittata come meglio gli conviene. Ecco un caso di scuola: Alfonso Pecoraro Scanio. Un paio di settimane fa, quando è stato raggiunto l'accordo per l'abbattimento di Alimuri sulla costa di Sorrento, il ministero dell'Ambiente ha diffuso questa nota trionfante del ministro, addirittura con tanto di apertura dei cordoni della borsa:

"Sono molto soddisfatto per l'intesa odierna. Sosterremo l'opera di abbattimento dello scheletro di Alimuri con una somma non inferiore ai 200.000 euro, destinata al consolidamento del costone roccioso essenziale per realizzare la demolizione dell'ecomostro. Ho già dato disposizione ai miei uffici di attivarsi in tal senso. Gli abbattimenti di costruzioni abusive e che deturpano il paesaggio sono un elemento di legalità ed un segnale di netta controtendenza rispetto al passato, come dimostrano già gli esempi di Casalnuovo e dell'Ecomostro di Sant'Antimo. La tutela dell'ambiente e del paesaggio è una priorità assoluta per il nostro Paese".



Passano neanche due settimane e, sfogliando la cronaca di Napoli di ieri di Repubblica, si trova un'intervista a Pecoraro Scanio che ruota di 180 gradi quanto aveva detto: "Non si butta giù un ecomostro per mettere più cemento nella costiera sorrentina. Io ho saputo dai giornali. Nessuna comunicazione ufficiale. Ho chiesto chiarimenti. Aspetto gli atti per valutare e decidere tutto quello che posso. La linea di principio è questa: favorevole ad abbattere ecomostri, contrario a cemento e alberghi in certi posti che non sono protetti".

Ma come, prima si complimenta dell'accordo e mette sul piatto pure quasi mezzo miliardo di vecchie lire e poi dice che non sa nulla, non ha letto nulla, nessuno gli ha telefonato? Se fosse vero ci sarebbe perlomeno da spiegare come è possibile che un ministro offra 200mila euro per un accordo che dichiara di non aver letto. Basta, però, leggere il titolo dell'intervista per capire qualcosa: "Rifiuti, Bassolino paga per i cattivi consiglieri". Insomma, pur di menare sul povero Bassolino, sputtanato oggi su tutti i quotidiani per il rinvio a giudizio, Pecoraro non ha problemi a smentirsi da solo. Tanto è uscito solo sulla cronaca di Napoli, a Roma non lo sanno.


Dagospia 01 Agosto 2007