CAFONALINO - DURANTE LA MOSTRA DEL CINEMA SI RUBANO CIRCA VENTI BICICLETTE AL GIORNO: UN OMAGGIO A VITTORIO DE SICA? - LA VERA STAR È UNA ROLLS ROYCE ROSSA CON UNA GRANDE FALCE E MARTELLO (PIU' DISPONIBILE DI CLOONEY) - SCARPE DIEM AL LIDO.

Camilla Baresani per "Il Sole 24 Ore"
Reportage di Umberto Pizzi da Zagarolo

Durante la Mostra del Cinema, al Lido di Venezia si rubano circa venti biciclette al giorno. Chissà se i ladri sono da cercarsi tra cinefili e cineasti piovuti dalla terraferma (ma poi dove le nascondono, nella camera d'albergo?) o si celano tra gli abitanti del Lido, che fanno provvista di due ruote magari anche solo per usarle come pezzi di ricambio. Proprio grazie alle biciclette, quello di Venezia è il festival più salubre del mondo.

Niente traffico sull'isolotto, quando a Cannes sono famosi gli ingorghi sulla Croisette e persino nell'efficiente Locarno si comincia a non saper più dove mettere le auto delle migliaia di spettatori che convergono sulla piazza per assistere ai film. Qui, al Lido, la vera star è una Rolls Royce rossa con una grande falce e martello gialla stampata sul cofano e sul tetto, parcheggiata davanti al Des Bains. Come al cospetto di un Clooney ancor più disponibile, c'è la fila per farsi fotografare abbracciati alla carrozzeria, e i più insistenti riescono anche a farsi portare in giro dal proprietario, un' artista che la considera la sua opera più riuscita. Sempre a proposito di mezzi di locomozione, un capitolo a parte è quello delle scarpe.

Un tempo erano le donne che, con la scusa di piacere agli uomini, indossavano calzature spericolate, sexy o ridicole a seconda delle fogge e dei punti di vista, con la funzione di spingere gli sguardi proprio lì, sui piedi, distogliendoli da altre parti del corpo femminile. Oggi questo vezzo è divenuto soprattutto maschile (perlomeno qui, alla Mostra del Cinema). Durante la serata inaugurale calcavano la passerella uomini in smoking d'ordinanza, più o meno ben tagliato, con scarpe da cui non si riusciva a distogliere lo sguardo.

Se lo storico cerimoniere di Cinecittà indossava babbucce nere vellutate col ricamo di una vistosa corona dorata (un po' stile Briatore), due direttori del ministero dei Beni Culturali sfoggiavano scarpe da ginnastica a pavé di brillantini, con effetto lampada stroboscopica durante la trionfale camminata sul tappeto rosso; un conduttore notturno di programmi sul cinema calzava scarpe sportive bianchissime, di un chiarore accecante sotto il vestito scuro; e infine il vezzoso presidente della Mostra, dismesso per una volta lo smoking bianco, esibiva scarpe col regolamentare fiocco, come pronto per una gran festa da ballo, mentre nella realtà dei fatti l'aspettava, dopo il film, il party sponsorizzato con buffet.

Detto fra noi, ogni ricercatezza di abbigliamento, maschile o femminile che fosse, suonava comunque ridicola alle sei del pomeriggio, in mezzo a una folla di cinefili, fans e madri con bambini al ritorno dalla spiaggia, tutti uniti dall'essere vestiti perlopiù in bermuda e ciabatte.




Dagospia 04 Settembre 2007