PD, DINI NON CI SARÀ: IL ROSPODIN PUNTA A GUIDARE UN GOVERNO ISTITUZIONALE (BERLUSCONI GLI AVREBBE PROMESSO IL RUOLO DI "PREMIER TECNICO") - UNA SVOLTA DRAMMATICA PER UN GOVERNO CHE AL SENATO STA APPESO A UN FILO D'ERBA (ANCHE FISICHELLA LASCIA).

Monica Guerzoni per "Il Corriere della Sera"

Il Pd perde un pezzo da novanta, il già premier Lamberto Dini saluta Veltroni e se ne va. I 45 del Comitato nazionale si riducono di una preziosa unità, per la gioia dei detrattori che accolsero l'organismo dirigente canticchiando i «44 gatti» dello Zecchino d'oro. Salvo sviluppi nottetempo, alle 15.30 Dini annuncerà lo strappo e presenterà un «manifesto in dodici capitoli» che somiglia molto a un programma elettorale.

Una svolta drammatica per un governo che al Senato sta appeso a un filo d'erba. Fuori dal Pd si sono già posizionati Barbieri, Manzione e Willer Bordon che preannuncia: «È una palla di neve, può diventare una valanga». Per formare un nuovo gruppo bastano dieci senatori. Fisichella non entrerà nel Pd e se i malpancisti si saldano con i dipietristi, il gruppo misto diventa l'ariete con cui Dini potrebbe puntare a un governo istituzionale. È davvero questa la «contropartita» che gli avrebbe offerto Berlusconi in un incontro a quattr'occhi? Di certo è la voce che ha favorito la campagna acquisti guidata dal braccio destro di Dini, Italo Tanoni.



Scontata l'adesione di Giuseppe Scalera e Natale D'Amico, arruolata la sottosegretaria Daniela Melchiorre, corteggiati invano (per ora) Tiziano Treu e Laura Fincato. Valerio Zanone invece sceglie il Pd: «Apprezzo, ma non firmo». E Dini? In extremis gli sono stati offerti incarichi e nomi nelle liste, lo ha chiamato Fioroni e lo ha chiamato Veltroni. Ma il presidente si è mostrato irremovibile e risponde indignato a chi lo accusa di aver chiesto troppo: «I posti glieli lascio tutti, il problema è che nel Pd non c'è posto per le nostre idee. È una lotta a coltello tra i Ds e gli ex democristiani e io lì non ci entro».

A Rutelli lo ha detto, presidente? «Nemmeno a lui hanno lasciato niente, se ne accorgerà». Fonderà un movimento? «Certo, bisogna che qualcuno rappresenti l'area liberaldemocratica. Le firme saranno tantissime ».


Dagospia 18 Settembre 2007